In Bnl cambiano governance, organizzazione e piano industriale. Luigi Abete ha lasciato la presidenza, dopo 23 anni, ad Andrea Munari. Elena Goitini è il nuovo amministratore delegato. La versione completa di questo articolo, a firma di Fabio Insenga, è disponibile sul numero di Fortune Italia di maggio 2021.
ALLA BANCA NAZIONALE DEL LAVORO è legato un pezzo importante del passato, del presente e del futuro del sistema bancario italiano. Dalla privatizzazione, nel 1998, alla lunga battaglia per il controllo di metà anni 2000, fino all’approdo nel gruppo Bnp Paribas.
È una storia fatta di persone, di manager, e di passaggi importanti. L’ultimo si è appena compiuto. Con la fine di un’era lunga ventitré anni, Andrea Munari raccoglie il testimone di Luigi Abete alla presidenza, mentre Elena Goitini diventa la prima amministratrice delegata donna di una grande banca italiana. Una scelta interna che valorizza le professionalità della manager che ha guidato finora la divisione private banking e wealth management.
Ha la responsabilità di guidare una banca che, all’interno del Gruppo francese ma con una italianità sempre accuratamente preservata, sta attraversando una profonda trasformazione. Come, del resto, tutto il settore bancario.
La lunga emergenza legata alla pandemia Covid ha reso obsoleto qualsiasi piano industriale, ridisegnando le priorità e presentando, insieme alle oggettive difficoltà, anche l’opportunità di segnare una profonda discontinuità. Per comprendere più a fondo la portata del cambiamento che si sta consumando in Bnl è utile fare un salto nel passato, riportando indietro lo sguardo a quindici anni fa.
La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di maggio 2021. Ci si può abbonare al magazine mensile di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.