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Il calcio in crisi di liquidità

Un prestito salvavita per l’Inter, una linea di credito da 500 milioni di euro per il Barcellona. La crisi di liquidità imposta dal Covid-19 al calcio europeo inizia a essere consistente. Il peso di oltre un anno senza pubblico, quindi senza gli incassi al botteghino, con una fetta di sponsor in fuga, oppure con contributi meno corposi di prima, mette in crisi le società che sono costrette a prestiti, ulteriori debiti per far fronte agli impegni economici assunti con atleti, dipendenti.

La Spagna, Barcellona e Real

Nelle ultime ore il Barcellona ha confermato l’apertura di una linea di credito con il colosso finanziario Goldman Sachs, 500 milioni di euro sul tavolo per le esigenze a stretto giro del club catalano. Cento milioni andranno ai calciatori per sanare le pendenze arretrate, con il Barça che conta debiti per circa 1,1 miliardi di euro, con 730 milioni che vanno estinti a breve termine. Dunque, una boccata d’ossigeno, assieme alla mano tesa del governo spagnolo che ha concesso una dilazione nel tempo al Barcellona e al Real Madrid per la restituzione dei prestiti di durata decennale garantiti dall’Instituto de Credito Oficial, in particolare da diverse banche nazionali (Caixabank, Santander, Banco Sabadell). In totale sarebbero circa 300 milioni di euro per i due giganti del calcio europeo.

L’Italia, non solo Inter

Insomma, la crisi finanziaria non ha avvolto solo la Serie A in cui sei club, tra cui l’Inter, hanno chiesto e ottenuto un mese in più per pagare lo stipendio di aprile dei calciatori, che dovrà essere corrisposto entro la fine di giugno. E se la Figc prova a correre (tardi) ai ripari sul contingentamento dei costi, imponendo dal prossimo campionato la norma blocca-mercato per i club che sforano il monte ingaggi della stagione precedente, l’Inter che ha vinto lo scudetto poche settimane fa è avvitato a un prestito da 260 milioni di euro da Oaktree per risolvere le pendenze, anche con gli atleti, e sostenere i costi di gestione. È l’ultima idea del Gruppo Suning per tenere in vita l’Inter prima dell’autogestione finanziaria, bilancia dei pagamenti in equilibrio tra entrate e uscite dopo l’indicazione arrivata con forza da Pechino per i colossi cinesi di sospendere gli investimenti nel calcio europeo. Ma il disagio per i conti è generale, anche se la Serie A soffre di più per le scellerate gestioni di molti club negli anni passati, che hanno accmulato debiti su debiti e affidandosi alla finanza creativa, tra plusvalenze e rigonfiamenti del cartellino degli atleti, anche delle giovanili.

La Premier League, l’Arsenal

Anche in Premier League si è ricorso di recente a prestiti per ottenere liquidità: a gennaio l’Arsenal ha ottenuto 140 milioni di euro dalla Banca d’Inghilterra. E altri club europei presto si affideranno a istituti di credito, banche, finanziarie. Il sistema è al collasso. La Superlega, nata e svanita in pochi battiti di ciglia era una soluzione tampone per i top club assediati da costi di gestione alle stelle e smascherati, senza pietà, dalla pandemia. E se il futuro è la sostenibilità economica, per ora vanno pagati i debiti.

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