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Morte di Adil Belakhdim, il lavoro da difendere

Non si può morire per difendere il proprio lavoro. Come è successo davanti ai cancelli della Lidl di Biandrate, in provincia di Novara. Adil Belakhdim era il coordinatore dei Si Cobas di Novara ed è morto a 37 anni schiacciato da un camion che lo ha travolto durante una manifestazione di lavoratori della logistica.

Il fatto, gravissimo, sarà ricostruito dalle indagini in corso. Ma ci sono segnali chiari della tensione che sta attraversando il mondo del lavoro, messo a dura prova dalla crisi e lacerato dalla contrapposizione di interessi che mette spesso uno contro l’altro gli stessi lavoratori.

Le parole spese dal premier Mario Draghi non devono essere solo di circostanza. “Sono molto addolorato per la morte di Adil Belakhdim. E’ necessario che si faccia subito luce sull’accaduto”, ha detto il presidente del consiglio, al suo arrivo a Barcellona per il bilaterale italo-spagnolo. Fare luce sull’accaduto, ovviamente. E poi anche interrogarsi a fondo su quello che sta accandendo e su quello che può accadere nei prossimi mesi. La ripresa è una possibilità concreta, il pil tornerà a crescere, ma le condizioni del mercato del lavoro preoccupano. Con la fine del blocco, arriveranno i licenziamenti, arriveranno le proteste, salirà ancora di più la tensione sociale. E occuparsene deve essere una priorità assoluta per questo governo.

“E’ gravissimo quello che è accaduto”, è il commento del ministro del Lavoro, Andrea Orlando. “Nel settore della logistica stiamo assistendo a una escalation intollerabile di episodi di conflittualità sociale che richiedono risposte urgenti. Alla famiglia del sindacalista la nostra vicinanza”. Anche in questo caso, le parole devono avere un riscontro nei fatti e nelle politiche il governo riuscirà a mettere in campo.

“Non è accettabile che nel nostro Paese l’esercizio delle libertà sindacali possa mettere a rischio la vita”, ha aggiunto il ministro Orlando. Ecco, le relazioni industriali. Deve passare da corrette relazioni industriali il confronto sul lavoro, a maggior ragione in una fase come questa. Servono senso di responsabilità e una visione che non sia sempre e solo condizionata dagli interessi di parte.

Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato due giorni di sciopero in presenza, domani e dopodomani, dei lavoratori di tutte le aziende del polo logistico di Biandrate, in provincia di Novara. Una risposta fisiologica. Ma bisogna andare oltre, con il governo, i sindacati e le rappresentanze industriali che devono riuscire a trovare il modo per dialogare e trovare soluzioni sostenibili. Per non continuare a contare morti e disoccupati, le vittime di un lavoro che non funziona, il lavoro va difeso con il contributo di tutti.

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