Cerca
Close this search box.

Il green pass, non c’è alternativa

Il green pass va oltre il vaccino. Dietro al certificato c’è l’idea di società che si vuole costruire dopo la pandemia Covid. La solidarietà e la convivenza che passa per il rispetto di regole condivise. Oppure, l’egoismo e il calcolo individuale, quasi sempre condito con l’opportunismo di una categoria o la convenienza di una parte.

È il momento di scegliere da che parte stare. Senza ipocrisia e senza troppi accorgimenti di maniera. C’è una parte giusta e c’è una parte sbagliata, ancora una volta.

È la scienza che deve indicare come intervenire sulla dimensione sanitaria. È la politica che deve tradurre in provvedimenti coerenti le ricadute sulla vita sociale. Si possono e si devono discutere tutte le decisioni ma non c’è alternativa alla condivisione di comportamenti che consentano di uscire definitivamente dall’emergenza.

Il green pass è uno strumento indispensabile. Serve a garantire quelle libertà che la circolazione incontrollata del virus tornerebbe a comprimere.

E il vaccino è l’unico mezzo a disposizione per coesistere con la pandemia, senza smettere di lavorare, guadagnare, vivere divertirsi.

Per questo, qualsiasi deriva no vax diventa insopportabile, intollerabile. Quando non ci sono alternative, quando le decisioni individuali incidono inevitabilmente sul benessere collettivo, aumentano le responsabilità, quelle della politica e quelle di chi, a vario titolo, incide sull’opinione pubblica. Inclusi i giornalisti.

Quando ti chiedono perché sei disposto a raccogliere insulti e provocazioni, l’unica risposta che viene in mente è: perché ora c’è una sola parte dove stare. Dalla parte della scienza e dalla parte delle regole condivise. Dalla parte del green pass. Non c’è alcuna alternativa.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.