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FS sbarca nell’Alta velocità francese

Gli italiani di passaggio alla Gare de Lyon di Parigi, la principale destinazione francese dei treni a medio-lungo raggio, hanno buone probabilità di scorgere un fiammante Frecciarossa 1000, inusualmente senza passeggeri a bordo, in transito sui binari. Non devono meravigliarsi: lo scorso 28 agosto Trenitalia (Gruppo FS Italiane) ha lanciato la fase, tuttora in corso, di preparazione allo sbarco dei treni italiani sulla rete francese dell’alta velocità. E il cosiddetto pre-esercizio prevede, quotidianamente, due viaggi di andata e ritorno sulla tratta Lione-Parigi effettuati da un Frecciarossa 1000 condotto da personale di Thello, la controllata di Trenitalia in Francia.

L’arrivo di Fs in Francia, annunciato l’anno scorso (e non sempre in toni entusiastici Oltralpe) sta, insomma, per diventare realtà. Fonti vicine al dossier confermano l’apertura del collegamento italiano Milano-Torino-Lione-Parigi “entro la fine dell’anno”, dando però una diversa previsione sui tempi di attivazione dei nuovi servizi che, stando alla stampa francese, dovevano esser lanciati già a ottobre.

L’arrivo del Frecciarossa nell’Hexagone certo non susciterà il clamore dell’eliminazione francese agli europei, ma il rischio che sia l’ennesima scintilla per riaccendere l’eterna rivalità tra i due Paesi è tutt’altro che remoto. Già nel 2019, l’intenzione italiana di aumentare e differenziare l’offerta fra Italia e Francia di fatto controllata dal monopolista incontrastato francese, il colosso Sncf – 250mila dipendenti, 32mila chilometri di linee e circa 30 miliardi di euro di fatturato anche nel 2020, nonostante il Covid – era stata “salutata” da Stephane Rapebach, direttore generale di Ouigo (filiale low-cost di Sncf), con la promessa di nuovi collegamenti a prezzi ridotti proprio tra Parigi-Lione, la tratta business più redditizia per i francesi, l’equivalente della Milano-Roma per FS.

Anno scorso, l’esplosione dell’epidemia da Covid e l’ondata di scioperi generali (n.d.r. contro la riforma delle pensioni voluta da Macron) hanno rallentato i test statici e dinamici previsti nella fase precedente, quella di omologazione. Omologazione che è stata finalmente ottenuta e che ha aperto la strada al pre-esercizio, l’ultimo passo da compiere per poter concretamente lanciare nuove offerte di collegamenti Oltralpe.

Non sappiamo ancora se Parigi risponderà alzando nuove barricate anti-Fs: per ora, infatti, gli addetti ai lavori stanno soprattutto cercando di prepararsi allo scossone che presto investirà il mercato ferroviario transalpino. Infatti martedì prossimo, a Parigi, in occasione del consueto Meeting dell’Afra, Association Francaise du Rail, si terrà, guarda caso, una tavola rotonda su freni e aspettative dell’apertura del mercato ferroviario, alla presenza del viceministro ai traporti, Jean-Baptiste Djebbari, e dei principali player non francesi del traporto ferroviario.

Vi parteciperà anche il numero uno di Thello, Roberto Rinaudo, ben intenzionato a condividere con i presenti l’esperienza italiana di apertura alla concorrenza. E a tranquillizzare (per quanto possibile) gli animi.

“Testimonierò – ha anticipato in un tweet – come la concorrenza nel nostro Paese ha portato una migliore qualità del servizio, un abbassamento dei prezzi e una riduzione del debito che grava sullo stato, dando enormi benefici a tutti a partire dai passeggeri”.

L’Italia, con le compagnie Trenitalia e Italo, è stato il primo paese europeo a liberalizzare il suo mercato dell’alta velocità ferroviaria dopo aver peraltro agevolato l’ingresso del competitor Italo, poi ceduto all’americana Global Infrastructure Partners. A distanza di dieci anni dall’apertura dei trasporti ferroviari, oggi può esibire dati lusinghieri a conferma di come la concorrenza abbia fatto bene tanto ai flussi di passeggeri (più che raddoppiati da allora) tanto alle tariffe (mediamente diminuite del 40% dopo soli 5 anni).

In Francia – un mercato che, a dispetto delle direttive Ue, è sempre stato di fatto chiuso alla concorrenza – Trenitalia porterà un’offerta maggiore e più differenziata di quella esistente a beneficio dei cittadini, italiani e francesi, che potranno muoversi liberamente tra i due Paesi, e non solo per motivi di lavoro. Il nuovo servizio commerciale diurno faciliterà gli interscambi, permettendo di collegare la Centrale di Milano alla Gare de Lyon in meno di 7 ore e, ancor più importante, aprirà nuove possibilità per collegamenti Trenitalia-Thello su tutto il territorio francese.

Come dire, il futuro dei trasporti tra Italia e Francia – se non il futuro della “singolar tenzone” bilaterale che dura da secoli – è ancora tutto da scrivere.

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