Il 29 novembre al Quirinale sarà premiato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che lo ha insignito del titolo di cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica per un uso sociale della tecnologia. Lui è Giandonato Salvia, 32 anni originario della provincia di Bari. E il merito per cui verrà ricevuto dal capo dello Stato è la creazione di Tucum, una app creata nel 2019 con il fratello Pierluca che promuove l’economia sospesa e mette i poveri al centro, cercando di aiutarli e restituendo loro la giusta dignità. Laureato in Economia degli intermediari dei mercati finanziari e allievo anche di Stefano Zamagni, Salvia, mangia fede e tecnologia. Molto credente, grazie anche alla sua famiglia di origine di missionari laici, ha raccolto in qualche modo l’eredità del beato Carlo Acutis (da qui anche il nome dell’impresa sociale che ha creato A.P. P. Acutis Srl) e con Tucum è riuscito a creare uno strumento tecnologico che aiuta gli ultimi.
Funziona così, come spiega il suo ideatore: “Il concetto è quello del caffè sospeso ma applicato a tutti i bisogni legati alla sfera di una persona. Con Tucum, chiunque può donare in favore di un ente non profit che collabora con noi, Caritas, associazioni, Comuni, istituti missionari. Il denaro corrente si trasforma in crediti e va a caricare tessere intelligenti che gli stessi enti destinano alle persone più in difficoltà. A questo punto, il titolare della tessera sa dove poterle usare, in quali esercizi commerciali convenzionati e così fa la sua spesa in modo discreto, scegliendo, senza dover chiedere o ritirare un pacco. Inoltre questo promuove la comunità sul territorio e aiuta anche i piccoli commercianti che incrementano le loro vendite, anche se ad un prezzo scontato, ed entrano in una rete virtuosa di vendita, dono e bene comune.” Il sistema si autofinanzia con delle commissioni bassissime e con il costo delle tessere di 2 euro l’una che è lo stesso titolare della tessera che sostiene.
“In questo modo – aggiunge Giandonato – stiamo dicendo al più debole che lui non è uno scarto ma il suo piccolo contributo aiuta altri. L’obiettivo è integrare il bene che già si fa, per questo ci appoggiamo a enti che già esistono, noi vogliamo solo aiutarli a fare meglio il bene, grazie anche alla tecnologia.” Ad oggi il progetto Tucum sta aiutando più di 50 famiglie in tutta Italia e ci sono dei territori virtuosi dove sono nati dei veri quartieri sospesi, come nella città di Treia nelle Marche dove il progetto è sostenuto dal Comune, dalla Caritas e dagli Enti locali e coinvolge circa 40 famiglie. Altre realtà sono attive a Monopoli e in provincia di Lecce. E l’attività sta partendo anche a Torino dove c’è una piccola rete di 15 commercianti e una famiglia sta beneficiando degli aiuti sospesi.
Piccoli passi perché in TuCum si fa tutto in famiglia, non ci sono dipendenti ma diventano possibili perché si parla al cuore delle persone e il messaggio a volte, arriva. Mattarella sembra averlo colto. Quando Giandonato è stato contattato dalla segreteria di Mattarella al telefono, non ci credeva ma si è sentito dire: il presidente la segue personalmente e vorrebbe conferirle questo titolo. E Tucum non è tutto. Attorno al suo ideatore infatti che è anche nel comitato promotore dell’Economy di Francesco, il movimento di giovani economisti chiamati a ripensare l’economia in favore della fraternità è nata proprio a Torino, (presso la congregazione dei Giuseppini del Murialdo) la casa di Francesco, ispirata al santo di Assisi, dove Giandonato Salvia e altri giovani stanno costruendo una fraternità di imprenditori con il carisma della finanza etica e corporativa. Si prega, si vive insieme e si ripensa l’economia.
I giovani che hanno un’idea di startup o che vogliono ripensare l’economia in modo circolare e ispirandosi all’imprenditoria sociale sono invitati ad avvicinarsi. Giandonato assicura: saranno accolti, potranno stare qui con noi, e insieme proveremo a costruire qualcosa di bello per l’economia di domani. Parola di cavaliere della Repubblica.