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Robotica +10%, ripresa trainata dai mercati asiatici

lavoro robot

Oggi, sono più di 3 milioni i robot industriali utilizzati nelle fabbriche di tutto il mondo. Così il report 2021 dell’International Federation of Robotics (IFR) fotografa lo stato attuale della robotica globale.

La pandemia da Covid-19 ha posto il settore della robotica di fronte ad una sfida complessa, che tuttavia sembra aver dato buoni frutti: nel 2020 le installazioni di robot industriali sono cresciute di 383.545 unità, pari a un aumento del 10% rispetto all’anno precedente.

E il 2021 promette un tasso di crescita altrettanto positivo. L’IFR prevede che le installazioni cresceranno del 13%, arrivando a 435.000 unità e superando il record del 2018.

Il mercato asiatico guida la ripresa del settore

L’Asia è la grande protagonista della ripresa, con il 71% della quota di mercato dei robot distribuiti nel 2020. La Cina troneggia, dando un significativo stacco al Giappone, che sconta gli effetti della pandemia sull’economia nazionale. Seguono poi gli Stati Uniti, il più grande utilizzatore di robot industriali nelle Americhe, con una quota del 79% delle installazioni totali della regione, e la Repubblica Coreana.

Tra i primi cinque mercati mondiali, anche quello tedesco: la Germania ha una quota del 33% del totale delle installazioni in Europa, seguita dall’Italia con il 13% e la Francia con l’8%. Numeri positivi, considerando che il panorama europeo ha visto un calo dell’8%, generato dalla crisi sanitaria.

Il settore automobilistico, in particolare, ha subito una riduzione del 20%, mentre quello industriale è cresciuto del 14%. Un rallentamento, spiega l’IFR, prevedibile, che non inficia i ritmi di crescita del settore, che infatti continua ad ampliarsi con costanza.

robotica report
Installazioni annuali di robot industriali nei primi 15 mercati del mondo. Da Report IFR 2021

Il futuro della robotica: i cobot

Nonostante la pandemia, quindi, il mercato globale della robotica evolve. E si trasforma. Sempre di più, infatti, si parla di robotica collaborativa, dei cobot, nuovi e diversi rispetto ai robot industriali tradizionali.

I robot industriali, infatti, sono in genere apparecchiature di grandi dimensioni progettate per la produzione di volumi elevati, di estrema precisione e per alti cicli di lavoro, con un costo di installazione e mantenimento piuttosto elevato. I cobot invece, introdotti sul mercato solo nel 2008, sono più semplici da programmare e soprattutto sono progettati per lavorare a stretto contatto con l’operatore anche senza barriere protettive all’intorno, il che garantisce costi iniziali nettamente inferiori. Per questo la robotica collaborativa sembra essere il futuro della robotica, come suggerisce anche Enrico Rigotti, di OnRobot Italia: “i cobot sono semplici da usare, operano con i dipendenti in modo sicuro e migliorano l’ambiente di lavoro e la produttività. Sono tutte funzionalità che permettono alle aziende di essere più competitive”. Per questo motivo, prosegue Rigotti, “il governo deve incoraggiare la sensibilizzazione degli operatori del settore al fine di coinvolgere maggiormente le imprese, soprattutto le PMI”.

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