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Il baseball americano si ferma, è in lockout

Il baseball americano si ferma, anche se in realtà la stagione parte in avvio di primavera. La Major League Baseball, la lega principale nel Nordamerica, vive momenti di tensione dopo l’avvio del lockout, il quarto della sua storia, il primo dopo 25 anni. Il motivo è il mancato rinnovo del contratto di lavoro degli atleti, l’ultimo accordo è stato siglato cinque anni fa ed è scaduto a inizio dicembre.

Cosa comporta il lockout

Tutto in stallo, quindi, non possono essere formalizzate le trattative di mercato, un paletto che ha portato le (30) franchigie della Mlb a chiudere tanti affari prima del via al lockout, con spesa complessiva da 1,4 miliardi di dollari. L’accordo più remunerativo è il triennale da 130 milioni di dollari per il lanciatore dei Los Angeles Dodgers, Max Scherzer. Tecnicamente si tratta di una serrata attuata dai proprietari, che così hanno anticipato il più che probabile sciopero dei giocatori, prima del via al campionato. Durante la serrata, le strutture di allenamento sono chiuse agli atleti, sono bloccati gli scambi tra le franchigie e le intese contrattuali tra giocatori e società. Insomma, tutto fermo. C’è tempo fino a marzo per un accordo.

Cosa chiedono gli atleti e le franchige

Dunque, viene utilizzato di nuovo il lockout nello sport americano per sbloccare la lunga fase negoziale tra proprietà e forza lavoro per il rinnovo del contratto. Il sindacato degli atleti chiede compensi più adeguati per i giovani, una maggiore libertà contrattuale e l’innalzamento della tassa di lusso, la luxury tax, da 210 a 245 milioni di dollari per ogni franchigia. Le proprietà non sono pronte a concedere questo pacchetto di richieste ai giocatori, per esempio sulla luxury tax aprono fino alla soglia di 220 milioni di dollari. Piuttosto reclamano l’espansione della formula dei playoff, che per ora include solo dieci squadre. Più partite, più alta la cifra da strappare poi alle tv a pagamento. Secondo il commissario della Mlb, Rob Manfred, la responsabilità del lockout è da attribuire agli atleti, al loro sindacato, incapace di trovare un’intesa con le proprietà (i rapporti sono pessimi) in cinque anni.

Il lockout nello sport americano

C’è però da riflettere soprattutto sull’utilizzo del lockout, avvenuto più volte nelle principali leghe dello sport americano e a volte utilizzato come punto di partenza per scongelare trattative complicate. L’ultima volta per il baseball è stata nel 1994/1995, nella Nba è stato attuato due volte, nel 1999 (con 50 partite di regular season invece di 82) e nel 2011 (66 partite giocate su 82), poi in tre occasioni nell’hockey e una sola volta, ma lungo cinque mesi, nella National Football League. Mentre lo scorso anno è stato sventato all’ultimo secondo il primo lockout nella Major League Soccer.

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