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Calcio, rischio porte chiuse o stop se Omicron dilaga

Stadio Olimpico

Campionato a porte chiuse per qualche settimana. Addirittura, l’idea di una sospensione a tempo determinato del calcio italiano. Sul tavolo del governo iniziano ad apparire ipotesi che terrorizzano le società di Serie A e non solo, che tanto denaro hanno perduto a causa della pandemia. Dal tampone anche ai vaccinati, misura che potrebbe toccare anche i tifosi che vanno allo stadio, alla riduzione della durata del Green Pass, il presidente del Consiglio non ha escluso nessuna ipotesi nella conferenza stampa di fine anno. La variante Omicron sta dilagando, le stime di crescita non lasciano spazio all’inerzia, servono decisioni per contenere i contagi. E quindi nulla può essere lasciato al caso, contando anche i vari casi di positività tra gli atleti (per ora il numero è ancora contenuto), tra partite non disputate tra Serie A, Serie B e Lega Pro.

La situazione in Europa

D’altronde, il clima è pesante un po’ ovunque in Europa. Dal 28 dicembre, dopo la pausa invernale, la Bundesliga chiude gli spalti ai tifosi, decisione del neo cancelliere Scholz dopo l’ascesa esponenziale dei contagi in Germania. Partite a porte chiuse, una triste e lunga parentesi sperimentata dal calcio italiano in diversi periodi tra il 2019/2020 e il 2020/2021. In attesa delle decisioni del premier britannico Boris Johnson sulle sorti della Premier League e delle serie inferiori inglesi: resta in piedi l’ipotesi di uno stop al torneo più ricco d’Europa almeno fino a metà gennaio, dopo i cluster al Tottenham, al Liverpool, al Chelsea e al pacchetto di partite che sono state rinviate per diversi casi di Covid-19.

La situazione in Italia

In Italia gli stadi sono al momento aperti per il 75% della capienza massima. Si è arrivati a questo punto dopo alcune settimane di campionato, la Serie A è partita ad agosto con la capienza fissata al 50%. L’apertura quasi totale degli stadi ha consentito alle casse vuote delle società di A di riprendere quota, sebbene non sia arrivato dal Governo l’appoggio sulla rateizzazione dei contributi e tasse sul costo del lavoro. Una chiusura totale degli impianti comporterebbe un danno finanziario enorme: secondo KPMG, il saldo negativo a livello europeo per il calcio senza tifo è stato di 2,5 miliardi di euro. Certo, sarebbe ancora peggiore il quadro con una sosta temporanea del campionato, extrema ratio che difficilmente sarà applicata, considerando che il calcio non si ferma neppure per la Coppa d’Africa al via in Camerun il 9 gennaio (in Africa è vaccinato solo il 4% della popolazione) e in altri Paesi con assai più sferzati dal contagio rispetto all’Italia.

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