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Così 9 Paesi vogliono battere le cryptovalute creando monete digitali

Se non riesci a batterli, allora copiali. Potrebbe essere questo il principio che ha guidato le banche centrali di nove Paesi a creare delle proprie valute digitali. Ne parla Marco Quiroz-Gutierrez su Fortune.com.

In genere, le criptovalute sono presentate come alternative alla carta moneta. Questo è sempre più un problema per le banche centrali, che potrebbero perdere il controllo sull’offerta monetaria se le criptovalute come Bitcoin e stablecoin, un tipo di token che mantiene un valore più stabile, diventassero la norma. Quindi alcune hanno deciso di creare delle concorrenti delle criptovalute, che però possono gestire. Il valore di questa valuta digitale controllata dalla banca centrale, o CBDC, rispecchia il prezzo del suo equivalente fisico. Ad esempio, l’e-Naira della Nigeria vale quanto la Naira fisica.

Ciò è in netto contrasto con le criptovalute come Bitcoin ed Ethereum, i cui valori non sono ancorati a nessuna valuta corrente. I loro valori possono quindi oscillare selvaggiamente, come hanno fatto nell’ultimo anno.

Secondo il Fondo monetario internazionale, tra i vantaggi delle CBDC ci potrebbe essere la possibilità di consentire a persone senza conti bancari di utilizzare i pagamenti digitali ma anche di offrire alle banche centrali un’alternativa a basso costo ai contanti per fornire un metodo di pagamento nazionale. Tuttavia, c’è chi le critica per le potenziali minacce alla sicurezza informatica e per la mancanza di anonimato nel loro utilizzo.

Giovedì, la Banca nazionale svizzera e i suoi partner hanno dichiarato di aver terminato la seconda fase di un esperimento noto come ‘Progetto Halvetica’ in cui cinque banche commerciali nell’arco di tre giorni hanno utilizzato un prototipo di valuta digitale emessa dalla BNS per interbanking e transazioni transfrontaliere.

Al contrario, l’Ue e gli Stati Uniti sono ancora molto lontane dallo sviluppo di propri valute digitali. Nel luglio 2021 la Banca centrale europea ha lanciato un progetto di euro digitale e sta valutando la possibilità di introdurlo nei prossimi due anni. Gli Stati Uniti non hanno ancora iniziato a testare una valuta digitale, ma il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, martedì ha detto alla commissione bancaria del Senato che la Fed rilascerà un rapporto su un dollaro digitale nelle “prossime settimane”.

Ecco dunque i nove Paesi che hanno creato la propria valuta digitale, secondo l’Atlantic Council, un think tank incentrato sulla sicurezza internazionale e sulle questioni economiche globali.

Le Bahamas
La valuta digitale delle Bahamas, il Sand dollar, è stata lanciata nell’ottobre 2020. La banca centrale ha affermato di voler eliminare l’uso degli assegni nel Paese entro il 2024 perché, a suo avviso, i pagamenti tramite wallet digitali e i Sand dollar rappresentano alternative migliori per i consumatori.

Nigeria
Dopo tre anni di sviluppo, la Nigeria a ottobre è diventata l’ultimo Paese in ordine di tempo a debuttare con una valuta digitale, l’e-Naira. Attualmente, solo i titolari di conti bancari possono utilizzarla, ma la società internazionale di fintech Bitt, che ha aiutato il Paese con il lancio della valuta digitale, sta lavorando per consentire ai nigeriani che non hanno conti bancari di usarla.

Antigua e Barbuda, Grenada, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, Dominica e Montserrat
Le nazioni insulari, che gestiscono congiuntamente la Banca centrale dei Caraibi orientali, hanno tutte adottato la valuta digitale DCash. La versione elettronica del dollaro dei Caraibi orientali è stata sviluppata in collaborazione con Bitt e presentata in anteprima a marzo. La valuta, che può essere utilizzata con o senza un conto bancario, consente ai cittadini di queste nazioni di effettuare pagamenti digitali e in tempo reale senza commissioni.

Cina
La CBDC di più alto profilo è stata prodotta dalla banca centrale cinese, la People’s Bank of China. Sebbene il Paese abbia sviluppato la sua valuta digitale dal 2014, non è stata ancora completamente rilasciata.

La banca centrale cinese ha cercato di incrementarne l’adozione regalando decine di milioni di token. La scorsa settimana, la PBOC ha anche emesso una versione pilota della sua applicazione di wallet digitale in yuan per gli abitanti di 10 aree della Cina tra cui Shanghai e Pechino. Lo yuan digitale è ora compatibile anche con l’app di messaggistica più popolare in Cina, WeChat.

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