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Tra DeFi e Nft, la crescita degli investimenti nel crypto

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Man mano che la tecnologia crypto e blockchain matura, gli esperti del settore stanno decidendo su cosa puntare. La versione originale di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2021.

È passato davvero poco tempo da quando gli investimenti in criptovalute potevano essere (e spesso erano) liquidati come ‘di nicchia’. Nell’estate del 2016 il valore di tutte le criptovalute del mondo era di appena 10 mld di dollari, e nell’immaginario collettivo la tecnologia era associata tanto allo spaccio di droga online quanto al capitale di rischio. Oggi è un mondo diverso: chiunque può acquistare criptovalute utilizzando un account Robinhood; le società S&P 500 detengono monete digitali nei loro bilanci; e il Bitcoin a 30.000 dollari, un sogno irrealizzabile solo un anno fa, ora equivale a un grave ribasso del prezzo. Il valore totale del mercato delle criptovalute, nel frattempo, si aggirava intorno agli 1,5 trilioni di dollari a fine luglio.

Lo status attuale delle criptovalute riflette più del semplice avido commercio di token. I settori delle criptovalute e della blockchain stanno maturando, diventando settori industriali complessi. Questa evoluzione offre agli investitori nuove scorciatoie, mentre al contempo il trading si afferma sempre di più nel mondo finanziario. “Adesso viene ampiamente riconosciuto che il crypto è più di un’architettura e un sistema operativo, e che qualsiasi tipo di prodotti e servizi può essere costruito su sistemi del genere”, afferma Katie Haun, general partner di Andreessen Horowitz, famosa società di venture capital la cui piattaforma di investimento crypto è co-guidata proprio da Haun.

Per i professionisti degli investimenti, tali prodotti e servizi rappresentano la prossima frontiera da scoprire. A metà giugno 2021 i fondi di venture capital avevano scommesso sul crypto una cifra senza precedenti, 17 mld di dollari. Intanto, stanno diversificando le loro puntate sul mondo blockchain. Andreessen ha recentemente raccolto 2,2 mld di dollari per un nuovo fondo crypto, il terzo di questo tipo per l’azienda, e il più grande finora. Parlando del suo focus attuale, Haun cita il mercato dei non-fungible tokens, o Nft. Gli Nft permettono ai creatori di trasformare in merce di scambio degli oggetti digitali, come creazioni artistiche o highlight sportivi o personaggi di video game.

Le recenti scomesse Nft dell’azienda includono i 100 mln di dollari raccolti per il marketplace Nft OpenSea, che ha visto il suo valore schizzare a 1,5 mld di dollari. C’è stato anche un investimento in Virtually Human Studio, azienda creatrice di un gioco virtuale che consente agli utenti di comprare, vendere e allevare ‘cavalli da corsa’ Nft. Gli investitori attenti alle criptovalute vedono la tendenza Nft come un’opportunità per muovere i primi passi in un settore che potrebbe avere una portata enorme: un mercato delle opere d’arte, ma più democratico e potenzialmente molto più ampio.

“Chiunque abbia perso l’espansione e la crescita di Instagram [e piattaforme simili] 10 anni fa, considera gli Nft come una nuova preda su cui affondare i denti”, afferma Craig Russo, direttore dell’innovazione presso la società di investimento in asset digitali Polyient. Gli investitori di venture capital stanno anche riversando risorse nella finanza decentralizzata, o DeFi, un termine che copre un mercato in continua espansione di prestiti, finanziamenti, investimenti e piani assicurativi abilitati alla blockchain. “Sarà innovativo per la finanza come Internet lo è stato per le informazioni, in senso più ampio”, afferma Joey Krug, co-chief investment officer di Pantera Capital, una società di venture capital focalizzata sul crypto.

“Ogni componente del sistema finanziario tradizionale viene replicato”. Pantera ha recentemente aderito a un round seed per Risk Harbor, una startup che fornisce copertura assicurativa per progetti DeFi. I VC indicano anche una tendenza incoraggiante tra i loro clienti istituzionali e i loro partner. A differenza della flessione del mercato delle criptovalute del 2018, che ha allontanato molti sostenitori da questo asset, la forte correzione dei prezzi di questa primavera non ha intaccato la fiducia degli investitori. “Non credo che entreremo in una fase di mercato ribassista pluriennale”, afferma Krug. “C’è così tanto capitale in arrivo”. Haun fa eco a questo sentimento, osservando che gli investitori più grandi si sono allontanati dalla concezione di fantasioso esperimento che avevano delle criptovalute. “Hanno visto che l’esperimento sta funzionando”, aggiunge, “ed è ormai un dato di fatto per queste istituzioni che le criptovalute sono qui per restare”.

MENTRE ALCUNI INVESTITORI sostengono aziende private innovative, altri si stanno concentrando sui mercati azionari, con l’obiettivo di rendere le criptovalute più ampiamente accessibili. In questo senso, molti stanno riponendo le loro speranze sui fondi scambiati in criptovalute, o Etf. Il trading di criptovalute nella sua forma attuale di solito comporta l’utilizzo di exchange specializzati, borse valori in cui gli investitori sono spesso perseguitati da problemi tecnici e commissioni elevate. I sostenitori dei Crypto Etf vogliono rendere disponibili Bitcoin (e, in futuro, altri token) attraverso fondi a basso costo che vengono scambiati sui mercati azionari. Funzionerebbero in modo molto simile agli attuali Etf supportati da materie prime come l’oro e l’argento, che seguono il valore dell’asset sottostante sia possedendo l’asset stesso sia possedendo contratti futures a esso collegati.

Le società di gestione degli investimenti hanno presentato più di una dozzina di domande alla Securities and Exchange Commission che cercano di lanciare EtfF di criptovalute. I candidati includono l’hedge fund di Anthony Scaramucci, SkyBridge Capital e Ark Invest, la società di investimento guidata da Cathie Wood, una delle più convinte sostenitrici di criptovalute di Wall Street. Finora la Sec ha tergiversato, rimandando le decisioni sulle domande in sospeso (in alcuni casi per anni) e rimanendo in silenzio su qualsiasi guidance.

Ashley Ebersole, ex avvocato della Sec e partner dello studio legale Bryan Cave Leighton Paisner, ritiene che i supervisori dei titoli siano riluttanti a consentire che gli Etf siano basati su token crittografici, attività decentralizzate che operano in acque legali ancora oscure. “È una proposta molto diversa da un Etf azionario statunitense, in cui tutti gli asset del fondo vengono scambiati alla Borsa di New York”, afferma Ebersole. “È un mercato senza un regolatore e senza il controllo che la Sec pensa sia necessario”.

Tuttavia, i regolatori di Washington possono ora guardare a Nord per avere un esempio di un Crypto Etf quotato e regolamentato. Quest’anno, le autorità di regolamentazione dei titoli canadesi hanno approvato diversi di questi Etf, compresi i fondi che tracciano Bitcoin ed Ethereum, che ora vengono scambiati pubblicamente nelle borse canadesi. Tra le società di investimento a cui è stato dato il via libera c’è la Ninepoint Partners, con sede a Toronto.

Alex Tapscott, amministratore delegato del gruppo dedicato agli asset digitali di Ninepoint, osserva che, nonostante il crollo dei prezzi di questa primavera, gli Etf di criptovalute canadesi “sono stati scambiati in un modo perfettamente normale e perfettamente ragionevole”, seguendo gli asset sottostanti senza mostrare segni di essere utilizzati per tentativi di manipolazione del mercato. “Questo è qualcosa che dovrebbe dare fiducia ai regolatori negli Stati Uniti e altrove”, sostiene Tapscott. Per ora, gli investitori che cercano di possedere criptovalute direttamente attraverso strumenti del mercato azionario sono in gran parte limitati a fondi di criptovalute chiusi. Questi fondi in genere operano secondo regole di trading più restrittive rispetto agli Etf, mentre addebitano commissioni più elevate (circa il 2% annuo per alcuni, rispetto ai decimi di punto percentuale della maggior parte degli Etf). Sono anche generalmente limitati a un pool più ristretto di investitori (alcuni dei quali conosciuti e con un patrimonio elevato che ottengono opportunità esclusive tramite collocamenti privati). Questo pool include Grayscale Bitcoin Trust (Gbtc), che è gestito dalla società di investimento in criptovalute Grayscale e ha quasi 25 mld di dollari di asset in gestione.

Anche Grayscale ha espresso apertamente le sue intenzioni di convertire Gbtc (così come i suoi altri fondi di criptovalute) in Etf, in parte perché secondo l’azienda questa è un’opzione che bramano tanto i piccoli investitori al dettaglio quanto quelli istituzionali tradizionali. “C’è una pletora di investitori che sta di fatto aspettando che un Etf di Bitcoin arrivi sul mercato prima di iniziare ad allocare su questo asset”, afferma il Ceo di Grayscale Michael Sonnenshein. In assenza di un Etf cripto statunitense, gli investitori del mercato azionario hanno altri modi per ottenere accesso a criptovalute e blockchain.

Amplify Transformational Data Sharing Etf (il ticker è Blok) è uno dei numerosi ‘blockchain Etf’ che tengono traccia delle società quotate del settore. Amplify, lanciato a gennaio 2018, possiede un portafoglio che include aziende fintech che stanno sperimentando pagamenti crittografici, come PayPal e Square. L’exchange di criptovalute Coinbase, quotato ad aprile. Società di mining di criptovalute meno conosciute come Marathon Digital Holdings. Il fondo, che ha circa 1,1 mld di dollari in gestione, ha registrato guadagni totali di oltre il 150% nei tre anni e mezzo dalla sua nascita.

In uno spazio costruito sull’innovazione finanziaria, c’è sempre qualcuno che cerca di farsi venire in mente un’invenzione migliore delle altre. Makara, una propaggine dell’hedge fund Strix Leviathan, si autodefinisce il primo crypto-robo-consulente registrato alla Sec. La piattaforma di Makara, lanciata tramite un soft launch a giugno, consente agli investitori di versare fondi in vari panieri diversificati di token. L’investimento minimo, a soli 50 dollari, è progettato per accogliere una più ampia gamma di investitori al dettaglio. In pratica, quegli investitori finiscono per acquistare frazioni di monete virtuali, allo stesso modo in cui i piccoli investitori in Etf tradizionali possiedono frazioni di titoli di società tecnologiche che costano migliaia di dollari per azione. “Questa asset class, per tutta la sua storia, è stata poco accessibile per la gente comune”, afferma il cofondatore e Ceo di Makara Jesse Proudman. Ora che il settore evolve, l’accessibilità è destinata ad aumentare.

La versione originale di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2021. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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