Cerca
Close this search box.

Cinema, il vampiro diventa pipistrello e vola al comando

Il vampiro diventa pipistrello e sbaraglia tutto. C’è un titolo solo al comando dei botteghini cinematografici, italiani e mondiali. È ‘The Batman’, undicesimo capitolo dedicato al Cavaliere oscuro, interpretato da Robert Pattinson, uno che di successi se ne intende.

È stato il succhiatore di sangue Edward Cullen nella saga cinematografica di Twilight, trasposizione dell’omonima serie letteraria, composta da cinque film che, tra il 2008 e il 2012, hanno guadagnato in tutto il mondo un totale di oltre 3 miliardi di dollari. In Italia, in questo momento uno dei mercati theatrical che vanno a maggior rilento, The Batman ha guadagnato nei suoi primi 10 giorni di uscita 7 milioni di euro, e si avvia a posizionarsi al secondo posto dei più visti in epoca pandemica subito dopo ‘Spiderman: no way home’ (impossibile da spodestare con i suoi 25 milioni di euro). L’unico che tiene testa all’eroe di Gotham City, con poco più di 5,5 milioni di euro complessivi, è Uncharted, il film tratto dal celebre videogame con la star Tom Holland, lo stesso dell’ultimo Spiderman. Un cerchio magico davvero ristretto, appannaggio di pochi titoli e di film con supereroi ed effetti molto speciali. Al di là di questo genere fantasy, la sala cinematografica sembra avere perso, ormai da Natale a questa parte, il suo appeal. Pure gli ultimi due film italiani che hanno incassato – Pio e Amedeo esclusi – sono stati Diabolik e Freaks Out, ovvero un cinecomic vintage di casa nostra (ma pur sempre un fumettone) e un fantasy pieno di effetti speciali e all’italiana (ma pur sempre un fantasy).

Sostenuto da un ottimo passaparola, da pochi competitor di rilievo, non è detto che, a livello globale, The Batman non scriva il suo nome nella storia dei film più visti di sempre. Attualmente l’incasso ‘worldwide’ ha superato quota 460 milioni di dollari nei 76 mercati internazionali in cui è programmato, fatta eccezione per Russia e Cina. In entrambi i Paesi il titolo è sotto embargo.

In Russia per decisione di Warner Bros. a causa della guerra e dell’invasione armata in Ucraina, in Cina invece non è detto che il film non esca. Solitamente il mercato cinese preferisce evitare di programmare i film con i supereroi delle major hollywoodiane, per motivi politici e di propaganda. Lo scorso anno ne ha accolti solo 17 su oltre 500 disponibili, e neanche tra quelli di maggior richiamo. Eppure un titolo del genere porterebbe incassi da capogiro nelle sale cinesi alle condizioni dettate da Pechino (percentuali di noleggio a loro favore, ad esempio). Ma in Cina, prima di far guadagnare anche gli americani – pur traendo enorme vantaggio – ci pensano parecchie volte. Come quell’adagio in cui il marito, per non dar piacere alla moglie…

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.