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Biden vuole cacciare la Russia dal G20, ma è improbabile che accada

Il presidente russo Vladimir Putin probabilmente non dovrà rinunciare al vertice del G20 che si terrà a Bali a fine ottobre, nonostante le richieste degli Stati Uniti e di altri Paesi di impedirgli di partecipare alla riunione a causa della sua invasione dell’Ucraina.

In una conferenza stampa di giovedì, il presidente americano Joe Biden ha spiegato di sostenere l’espulsione della Russia dal consesso che raggruppa alcune delle più grandi economie sviluppate e in via di sviluppo del mondo. Lo stesso Biden ha tuttavia osservato che l’esclusione della Russia “dipende dal fatto che gli altri membri del G20 siano d’accordo”, il che è improbabile.

Nel 2014, dopo che Putin ha annesso la Crimea, i membri di quello che allora era il G8 hanno decisero di escludere la Russia dai loro incontri, tornando a essere il G7. All’epoca, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov minimizzò il significato dello ‘sfratto’, dicendo che il G8 “non distribuisce alcuna tessera associativa e, per sua definizione, non può rimuovere nessuno”.

Anche l’Australia, che ha ospitato il G20 nel 2014, minacciò di chiedere la rimozione della Russia dal più ampio vertice economico di quell’anno. Alla fine però è stata autorizzata a partecipare perché gli altri membri non avevano dato il loro consenso all’esclusione.

Ora, ancora una volta, i componenti sono divisi non solo sulla partecipazione di Putin, ma anche se debba o meno essere invitata anche l’Ucraina, come ha suggerito Biden. La presenza del presidente russo sarebbe “molto problematica” per i membri europei, ha detto a Reuters una fonte dell’Ue. Il primo ministro australiano Scott Morrison ha definito “ben lontana” una presenza eventuale di Vladimir Putin al prossimo G20 e ha affermato di aver parlato direttamente con il presidente indonesiano Joko Widodo dell’argomento.

Martedì, la Polonia ha dichiarato di aver chiesto agli Stati Uniti di prendere in considerazione l’espulsione della Russia dal G20 e di consentire a Varsavia di rivendicare il seggio di Mosca. Ma è improbabile che il G20 espellerà la Russia dall’organizzazione, dato che qualsiasi decisione sull’adesione dovrebbe probabilmente essere presa da tutti i membri.

Mercoledì, l’ambasciatrice russa in Indonesia, Lyudmila Vorobieva, ha affermato che Putin avrebbe partecipato al vertice e che Mosca voleva che il G20 si concentrasse sui “problemi economici”. La Cina ha sostenuto la presenza della Russia, definendola un “membro importante”.

“Nessuno ha il diritto di rimuovere un altro Paese come membro”, ha detto mercoledì il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin in una conferenza stampa. La Cina aveva chiesto in precedenza all’Indonesia di escludere l’Ucraina dall’agenda del G20.

La questione mette sotto pressione anche l’Indonesia, presidente di turno e Paese ospitante del vertice di quest’anno. Giovedì, ha dichiarato che sarebbe “rimasta imparziale” e ha affermato che avrebbe invitato la Russia alla riunione.

Il G20 è un’organizzazione informale di venti Paesi avanzati e in via di sviluppo che corrisponde in gran parte alle più grandi economie del mondo, con alcune concessioni fatte per garantire la diversità geografica.

Il primo vertice dei capi di Stato in questo formato si è tenuto nel novembre 2008 a Washington per coordinare una risposta politica comune alla crisi finanziaria globale. Da allora, l’annuale vertice è diventato una piattaforma per discutere la cooperazione su questioni di interesse internazionale come la stabilità macroeconomica e il cambiamento climatico.

All’ultimo vertice del G20, tenutosi a Roma, i leader hanno deciso di fissare una global minimum tax del 15% sulle compagnie multinazionali e di interrompere il finanziamento di progetti di carbone all’estero. Putin non ha partecipato di persona al vertice, ma soltanto in video.

L’articolo originale è su Fortune.com

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