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Guzzo, MYmovies: “Da piattaforma streaming a spazio virtuale per i festival”

Firenze, anno 2000. Gianluca Guzzo, ex ballerino professionista, lascia la danza classica e, ripresi gli studi di Informatica, fonda insieme a due soci MYmovies, un portale nato agli albori di internet che in società con Il Giorno, La Nazione e Il Resto del Carlino avrebbe dovuto digitalizzare tutta la storia del cinema dal 1895 al 2000, appunto. Il vecchio editore dei tre giornali salta, le rate delle fatture non vengono pagate, e il mastodontico lavoro rimane nelle mani di Guzzo e dei suoi due soci.

Un’enciclopedia digitale sulla storia del cinema con le recensioni di ogni film nel corso di un secolo. “Avevamo realizzato un lavoro enorme – racconta Gianluca Guzzo rievocando la genesi della sua creatura – ma fondamentalmente non sapevamo come monetizzare”. Oggi, dopo 22 anni, MYmovies non è solo il portale di riferimento degli appassionati di cinema ma è una piattaforma streaming, votata principalmente al cinema d’autore, classico e soprattutto quello inedito dei festival.

Gianluca Guzzo, fondatore e Ceo di MYmovies, in posa durante lo Short Film Festival Cortinametraggio 2021 all’Hotel Victoria Park, 24 marzo 2021. (Foto di Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Guzzo, riavvolgiamo il nastro. Siamo nel 2000, tre nerd smanettoni malati di cinema a Firenze realizzano un’opera mastodontica che servirà alla Biennale di Venezia per passare dall’analogico al digitale.

Esatto, ma il nostro committente, l’editore Monrif Net, sta per quotarsi in Borsa e anziché di pagare l’ultima quota del nostro accordo, ci propone di rescindere il contratto ed essere noi unici proprietari del lavoro. Non avevamo scelta, ereditiamo MYmovies e nasce così il portale che contiene le recensioni e le informazioni di tutti i film mai realizzati.

Con quale modello di business?

Nessuno. Ci piaceva l’idea e ci siamo cercati un editore che ci credesse, lavorando come dei topi di laboratorio, ritrovandoci con un materiale immenso a disposizione. Per i successivi 4 anni non sappiamo come monetizzare pur avendo grande traffico. Aggiungiamo anche la sezione legata alla ricerca delle sale che proiettano film in ogni città, diventando di fatto monopolisti e finalmente accade qualcosa….

Cosa?

Arriva sul mercato Google Ads, siamo organicamente primi sui motori di ricerca, che allora erano tanti, ma noi capiamo che Google sbaraglierà la concorrenza e puntiamo su quello. Tempo qualche mese e arriva il primo assegno da Buffalo di 30mila dollari.

Da un punto di vista societario avvengono dei cambiamenti?

Nel 2007 i due miei soci vendono ad IBS che acquisì il 66%. Negli anni più recenti IBS ha venduto al Gruppo l’Espresso, ora Gedi, che oggi detiene l’83%. Io resto amministratore delegato con una quota del 17%.

Nel 2020 la pandemia getta il mondo nel panico, per voi invece è una grande opportunità. Cosa avviene?

Il nostro pubblico non può andare al cinema, allora cominciamo a creare delle sale cinematografiche virtuali sul nostro portale. Scegliamo un giorno, un’ora, un film e un costo simbolico per il biglietto. La prima proiezione la facciamo il 25 aprile 2020 con la Cineteca di Bologna. Parliamo di un piccolo film, un documentario, “La Resistenza a Bologna”, costo 3 euro. Nella sala virtuale, collegati allo stesso momento con la possibilità di chattare e interagire ci sono 10mila persone. Allora ci rendiamo conto che siamo in un’altra era. Ci siamo riscoperti una piattaforma streaming nel momento giusto.

L’intuizione però è un’altra, ovvero quella dei festival.

Con la pandemia la gente non solo non può andare al cinema ma non può frequentare i festival che sono numerosissimi, tra l’altro tutti finanziati dalle istituzioni e che, in un modo o nell’altro, devono svolgersi. Diventiamo allora il luogo virtuale dei festival di cinema, iniziamo con il Biografilm  in forma gratuita poi con Udine Far East Film Festival, a pagamento, e proseguiamo senza sosta. Nel 2020 ne facciamo 100, nel 2021 arriviamo a 130. Ora che si può tornare in presenza la maggior parte rimane in ibrido allargando la propria platea. Chi non può andare a Salina per il Doc Fest va su MYmovies, stessa cosa per Trieste con il Science Fiction o per Firenze con il Festival dei popoli. Biennale di Venezia compresa che, nella scorsa edizione, ci ha dato 40 film in anteprima mondiale.

Di che giro di affari parliamo?

Non mi sono approfittato della pandemia, è nella mia indole essere umile e avere prezzi medio-bassi per essere competitivo. Quindi calmieriamo i prezzi in modo da poter lavorare con tutti, anche i più piccoli: con 2500 euro offriamo una piattaforma dentro la nostra. È stato un modello vincente per i clienti che ci hanno scelto. Ovviamente ai grandi festival diamo servizi e spazi maggiori e abbiamo altri giri di affari.

E il pubblico?

In questi due anni abbiamo venduto biglietti virtuali per un valore complessivo di circa 1 mln di euro sulla nostra piattaforma. Decine di migliaia di persone hanno acquistato abbonamenti per festival o pacchetti di film. Il 100% del ricavato è andato ai festival per la maggior parte dei casi, solo in pochi casi abbiamo richiesto una revenue share del 40% in cambio di tecnologia e comunicazione. Un modello che ha dato vita a un nuovo progetto che unisce tutti i festival sotto un’unica formula di abbonamento.

Ci racconti la sua ultima iniziativa.

Si chiama MYmovies ONE e permette al pubblico di vedere una grande selezione di film provenienti dai festival italiani e internazionali. È un abbonamento al costo di € 12,90 al mese dedicato ad un pubblico che ama il cinema di qualità e d’autore. Ad oggi in library abbiamo circa 500 film, la maggior parte inediti e in costante aumento. Le acquisizioni avvengono continuamente. Durante i festival abbiamo poi quasi un totale accesso ai contenuti in programmazione. Ancora qualche settimana e il nostro servizio sarà disponibile anche per le smart tv, in modo da poter vedere i film sulla propria tv e non solo su pc, tablet e mobile. Inoltre la piattaforma conterrà tutta la biblioteca con informazioni, recensioni e guida alla scelta. Si potrà accedere all’app di MYmovies dalla propria tv per consultare un film che si vedrà al cinema o su un’altra piattaforma.

Di fronte a questi servizi, al proliferare dell’offerta streaming senza precedenti, che futuro avrà la sala e a quanto (e quale) pubblico dovrà rinunciare per sempre?

Le sale cinematografiche in Italia stanno registrando in questi mesi dei forti alti e bassi in termini di presenze, mentre in altri paesi il ritorno ai numeri pre-Covid è più stabile. Allo stesso tempo si stanno manifestando dei fenomeni dove alcuni cinema, grazie al lavoro puntuale dei propri gestori, hanno raggiunto o superato i numeri del periodo pre-pandemico. All’inizio del 2020 abbiamo lasciato le sale cinematografiche colme di spettatori e personalmente penso che con un po’ di tempo e tanto lavoro torneremo a quei numeri. Per noi la sala cinematografica rimane centrale, non a caso l’applicazione MYmovies su Smart Tv proporrà oltre alla guida per la visione in streaming, i film con gli orari dei cinema città per città: siamo consapevoli che l’unico modo di fruire il vero cinema rimane solo in sala.

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