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Neuralink vuole entrarvi in testa

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Finora, è stata l’idea più folle di Elon Musk. Impiantare dispositivi nel nostro cervello per leggere i nostri pensieri. Da questo, ha detto in passato, dipende il futuro dell’umanità. La cosa più assurda: la startup incaricata di eseguire la missione ha fatto passi da gigante. Ecco perché Neuralink suscita speranze e paure. La versione completa di questo articolo (di Jeremy Kahn con Jonathan Vanian) è disponibile sul numero di Fortune Italia di aprile 2022.

A UN PRIMO SGUARDO, IL VIDEO è impressionante: una scimmia affronta un classico dei videogame, Pong, per Atari. Lo fa usando solo la sua mente, i suoi comandi mentali trasmessi in modalità wireless a un computer. Caricato su YouTube l’8 aprile 2021, il video è stato visualizzato 5,7 milioni di volte e ha ricevuto circa 120mila mi piace. Tra coloro a cui piace molto la clip c’è Elon Musk. Non è solo perché il video ‘Monkey MindPong’ è il tipo di roba di fantascienza che lo fa entusiasmare. È perché quella scimmia – si chiama Pager, dice il narratore del video – è la scimmia di Musk.

O meglio, Pager appartiene a Neuralink, una società fondata da Musk nel 2016. Neuralink si dedica allo sviluppo di un dispositivo che, una volta impiantato nel cervello umano, consentirebbe a un computer di tradurre in azione i pensieri di una persona, permettendo alla fine all’individuo di fare qualsiasi cosa facciamo oggi digitando, premendo pulsanti o usando un mouse o un joystick. Basterebbe pensare al risultato desiderato.

Inoltre, dice Musk, consentirebbe alle informazioni di essere trasmesse da un computer al cervello. Musk ha affermato che in futuro avremo tutti bisogno di tali interfacce cervello-computer, o Bci (Brain computer interface), che l’unico modo per tenere il passo con l’intelligenza artificiale in rapido progresso sarà quello di fondersi con le macchine, in stile cyborg. Se vi sembra un’idea folle, effettivamente lo è. Ma stiamo parlando di Elon Musk.

L’uomo che ha fatto più di chiunque altro per trasformare in realtà le auto elettriche. Il tizio che lancia regolarmente razzi nello spazio trasportando sia satelliti che astronauti, e poi fa atterrare in sicurezza i booster sulla Terra, in verticale, in modo che possano essere riutilizzati. Musk ha la reputazione di realizzare imprese ingegneristiche che altri ritengono tecnicamente improbabili e di trasformarle in attività remunerative.

Ma ha anche la reputazione di sovrastimare le sue tecnologie e di non rispettare le tempistiche promesse (come per la guida autonoma) e gli obiettivi di produzione (come per la Model 3 di Tesla). Il che ci riporta a Pager. Molti neuroscienziati sono stati decisamente meno colpiti dal controllo mentale di Pager di quanto potrebbe esserlo una persona comune o, a giudicare dai suoi tweet, Musk stesso. A quanto pare la scienza ha avuto la capacità di impiantare elettrodi nel cervello di una scimmia e insegnargli a giocare a un gioco simile a Pong, senza mani, almeno dal 2002. In effetti, le Bci hanno permesso alle scimmie di manipolare braccia robotiche a distanza, con prestazioni molto più sofisticate rispetto ai semplici movimenti del joystick necessari per Pong. Troverete anche questo video, su internet. Ma non ha ottenuto niente di paragonabile a 5,7 milioni di visualizzazioni e 120.000 Mi piace. Non era la scimmia di Elon Musk.

Il team di Neuralink non è assolutamente il solo a lavorare sulle Bci. Per molti ricercatori, lo scopo di tali dispositivi è medico: ridare un po’ di autonomia e capacità alle persone con lesioni del midollo spinale e trattare condizioni come il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla o la schizofrenia. Anche Musk vuole aiutare queste persone. Ma lo vede come un primo passo sulla strada per l’adozione diffusa di un dispositivo in grado di conferire superpoteri a tutti. Ci sono stati segnali, nel frattempo, che non tutto va bene a Neuralink. Negli ultimi due anni, la maggior parte del team originale è andato via e gli ex dipendenti intervistati da Fortune descrivono un’impresa segnata da tensioni interne e gestione caotica. Lo scorso maggio, meno di un mese dopo la pubblicazione del video di Pager, Max Hodak, l’ingegnere biomedico che era stato presidente di Neuralink sin dalla sua fondazione, responsabile della gestione operativa, ha annunciato tramite Twitter di aver lasciato l’azienda. In seguito, ha insinuato che non si trattava di una partenza volontaria.

Musk rimane l’amministratore delegato nominale dell’azienda, ma Hodak non è stato sostituito. L’azienda non ha ancora ricevuto l’approvazione della Food and Drug Administration per impiantare il suo dispositivo in una persona, una tappa che una startup rivale ha raggiunto l’anno scorso. Musk e Neuralink non hanno risposto a diverse richieste di commento. Hodak ha rifiutato di fornire una dichiarazione. Quest’anno, il resto del mondo potrebbe saperne di più su quanto Neuralink sia all’altezza delle aspettative di Musk. A dicembre, in una conferenza, l’imprenditore ha detto “speriamo di arrivare ai nostri primi esseri umani, persone con gravi lesioni del midollo spinale, il prossimo anno, dopo l’approvazione della Fda”. A gennaio, la società ha pubblicato un annuncio di lavoro per un direttore di studi clinici, un’indicazione che potrebbe essere sulla buona strada per rispettare la tempistica suggerita da Musk. Per molti che lavorano nel campo delle neuroscienze e della medicina riabilitativa, gran parte di quello che Musk dice su Neuralink fa pensare che stia esagerando su ciò che la tecnologia può fare. Nel 2019, Musk ha detto che l’obiettivo di Neuralink non è solo trattare, ma anche curare malattie e disturbi cerebrali.

James Wu, neuroscienziato e tecnologo, ha recentemente twittato di essere sgomento per l’attenzione riservata all’azienda (ha usato un asterisco, probabilmente per evitare di attirare troppi fan di Musk attraverso il nome completo della società). “Neur*link sta riversando fondi solo su impianti che realisticamente non saranno mai utilizzati dal paziente medio con disabilità in assenza di modifiche strutturali ai nostri sistemi sanitari”, ha scritto. Neuralink può mantenere le grandiose promesse di Musk? Sebbene sia la meno esaminata delle aziende di Musk, potrebbe essere tra le più impattanti.

Potrebbe aiutare a svelare i misteri del cervello e forse anche cambiare la definizione di cosa significa essere umani. Neuralink potrebbe anche essere l’impresa più impegnativa che Musk abbia mai intrapreso. “A differenza di Tesla o SpaceX, non stiamo parlando di problemi tecnologici o di infrastrutture”, afferma Christof Koch, ricercatore dell’Allen Institute for Brain Science di Seattle. “Questi sono problemi scientifici fondamentali”. In un certo senso, l’azienda di Musk ha già lasciato il segno: l’entusiasmo del miliardario per la tecnologia Bci ha trasformato un campo accademico precedentemente di nicchia in un’industria commerciale in rapida crescita, simile al modo in cui Tesla ha contribuito a potenziare il settore globale dei veicoli elettrici. Il problema con questo ‘effetto Elon Musk’, tuttavia, è questo: se la tecnologia non riesce a essere all’altezza del clamore di Musk, l’inevitabile disillusione che ne seguirà bloccherà qualsiasi progresso? E le esagerazioni daranno false speranze a coloro che hanno più bisogno di una svolta nella tecnologia per il cervello umano?

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di aprile 2022. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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