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Gli italiani leggono sempre meno, dicono i dati. Negli anni la percentuale di lettori è scesa costantemente: dal 65% del 2019 è scesa al 59% nel 2020 e al 56% nel 2021 secondo lo studio di Pepe Research insieme all’Associazione Italiana Editori (Aie). Nonostante il trend negativo, la fascia dei giovani sembra aver riscoperto, soprattutto durante l’ultimo anno di pandemia e anche grazie all’ausilio delle nuove tecnologie (audiolibri, ebook ma anche piattaforme di gaming e di divulgazione, come Twitch), il piacere della lettura.

La Giornata mondiale del libro

Il libro e la lettura sono considerati un mezzo di approfondimento e di conoscenza e strumenti fondamentali di informazione e di cultura. La Giornata mondiale del libro, che si celebra oggi e che è stata istituita nel 1996 dall’Unesco, nasce proprio con lo scopo di promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri, la tutela del diritto d’autore e valorizzare il contributo che la letteratura offre al progresso sociale e culturale dell’umanità.

L’idea di celebrare questa Giornata nacque in Catalogna, più di 400 anni fa. La tradizione catalana vuole che, proprio nello stesso giorno in cui si celebra San Giorgio, ogni uomo doni una rosa alla sua donna. Così ancora oggi, il 23 aprile, i librai della Catalogna usano regalare una rosa per ogni libro venduto.

La data del 23 aprile è stata scelta perché, in questo giorno ricorre l’anniversario di morte, nel 1616, di tre scrittori considerati dei pilastri della cultura universale: lo spagnolo Miguel de Cervantes, l’inglese William Shakespeare e il peruviano Garciloso de la Vega.

In realtà, è opportuno specificare che Cervantes e Garcilaso de la Vega sono morti il 23 aprile secondo il calendario gregoriano, mentre Shakespeare è morto il 23 aprile secondo quello giuliano, all’epoca ancora in vigore in Inghilterra, e quindi dieci giorni dopo.

L’effetto della pandemia sulla lettura in Italia

La pandemia lascia in eredità un’Italia della lettura sempre più disuguale e spaccata. L’area della non lettura è collegata a fattori di debolezza sociale, economica, culturale. Ovvero: le fasce più povere della popolazione non leggono, la lettura riflette le disparità presenti all’interno della società italiana.

Secondo gli studi condotti dal Centro per il libro e la lettura (Cepell) e da Aie, presentati al Salone del libro di Torino 2021, la fascia di popolazione meno interessata alla lettura di libri è quella compresa tra i 15 e i 17 anni, principalmente nelle regioni del Sud.

Il report sulla produzione e lettura di libri in Italia pubblicato da Istat a febbraio 2022 conferma un divario storico presente nel nostro Paese, quello tra lettori cosiddetti ‘forti’ e lettori ‘deboli’.

Nel 2020, infatti, il 44,6% dei lettori italiani ha letto al massimo tre libri nell’ultimo anno. Si tratta dei lettori deboli tra i quali si ritrovano poco meno della metà dei lettori maschi (48,5%) e delle persone tra 11 e 14 anni (47,2%). I sopracitati lettori forti (con almeno 12 libri letti in un anno, uno al mese) rappresentano invece solo il 15,2%. La maggiore propensione delle donne alla lettura si registra anche nell’intensità della lettura: il 16,7% dichiara di leggere in media un libro al mese contro il 13,3% degli uomini.

Nell’analisi Istat si legge anche che nel 2020 sono diminuiti sia i titoli pubblicati (-2,6% sul 2019) sia le tirature (-7,2%), mentre resta sostanzialmente stabile il prezzo medio di copertina. Aumenta la distribuzione mediante i canali online.

Dal punto di vista del supporto di lettura, emerge che il 73,6% dei lettori preferisce la carta, il 9,4% ebook o libri online, mentre un esiguo 0,3% ascolta solo audiolibri. Il 16,6% utilizza più di un supporto per la lettura, prediligendo un approccio multicanale (libro cartaceo, digitale, audiolibro).

L’importanza della tecnologia nella promozione dei libri

Come confermano i dati e come evidenziano i trend in ascesa, le nuove tecnologie e le piattaforme social svolgono un ruolo sempre più decisivo nell’opera di divulgazione e promozione dei libri, soprattutto fra i giovanissimi.

“Dopo quello che è successo con la pandemia e con la conseguente accelerazione di tutti quei processi che hanno riguardato l’ingresso del digitale nelle nostre vite a tutti i livelli, anche il libro-oggetto ha subito una metamorfosi profonda (da libro cartaceo a ebook o audiolibro), e con esso le modalità di lettura e di fruizione del libro” racconta a Fortune Italia Angelo Piero Cappello, direttore del Centro per il libro e la lettura.

“I processi di lettura si sono andati modificando” continua. “Si sono allargati i luoghi, i campi e le occasioni in cui la lettura può avvenire e tutto questo sta modificando radicalmente anche le politiche di promozione e di sostegno al libro e alla lettura. Oggi noi guardiamo al libro non tanto come a oggetto commerciale ma come a uno strumento che permette la diffusione della lettura come attività cognitiva”.

I giovanissimi non distinguono più fra lettura su supporto cartaceo o digitale. E anzi, sembrano prediligere quest’ultima, anche direttamente su smartphone. “Questo cambiamento di abitudini sta trasformando completamente il processo di lettura” spiega Cappello. “Mentre prima la lettura cosiddetta verticale, quindi più profonda, veniva messa in antitesi con quella orizzontale o random, più superficiale, tutto questo oggi non è più vero. Anzi, probabilmente la lettura random sta modificando i nostri processi neurocognitivi. Da questo punto di vista, è chiaro che è necessario implementare una ricerca multidisciplinare che coinvolga anche gli studi neurologici, pedagogici e anatomici  sul cervello, per poter ideare una nuova progettualità di promozione della lettura. Bisogna rideterminare i criteri di indagine statistica sulla lettura altrimenti rischiamo di fotografare soltanto un pezzo della realtà e ce ne manca un altro, che è quello più importante.”

La rivoluzione di Twitch

Twitch è il servizio di live streaming più famoso al mondo e negli ultimi anni i suoi numeri hanno continuato a crescere: in media, in ogni momento ci sono più di 2,5 milioni di spettatori su Twitch, con più di 8 milioni di streamer che creano contenuti ogni mese.

Ma la forza del servizio sta anche e soprattutto nell’eterogeneità dei creator che lo popolano e ai diversi contenuti che vi trovano spazio sopra. Non solo gaming, come molti pensano: su Twitch ci sono canali dedicati a qualsiasi genere di argomento, dall’arte alle live interamente dedicate ai libri.

Esistono streamer italiani che hanno fatto proprio dei libri il fulcro dei loro canali, andando a formare quello che la community stessa ama definire ‘BookTwitch.

C’è Ilenia Zodiaco con 6,7 mila seguaci, che è stata tra i primi creator italiani a condividere le proprie letture e che ha da poco aperto un canale su Twitch dove porta contenuti inediti e pensati ad hoc per il servizio; Julie Demar (2,7 mila seguaci), che crea contenuti che gravitano intorno alla sua reading liste ai suoi libri preferiti, dando consigli di lettura alla sua fedelissima community; o ancora Pelatiefumetti, che, con una diretta al giorno, parla con passione a circa 3,6 mila seguaci del mondo dei fumetti e di tutto quello che gli gravita attorno.

E poi c’è Marco Cantoni, che abbiamo intervistato in esclusiva. Quello di Marco è uno dei primi canali italiani interamente dedicato ai libri ad aprire su Twitch. Lettore accanito, è in live ogni giovedì, dove parla con la sua community di oltre mille seguaci dei libri che sta leggendo, aprendo spesso dibattiti con scrittori del panorama italiano, ospiti durante i suoi streaming.

“Twitch è stata una naturale estensione della mia attività su YouTube” spiega a Fortune Italia Marco Cantoni. “Cerco di essere sempre attento alle novità: seguivo da tempo la piattaforma e ho notato una mancanza di contenuti dedicati ai libri. Ovviamente il pubblico interessato al tema su Twitch non è paragonabile a quello di Instagram o YouTube in numeri assoluti, ma a mio avviso la live è un mezzo espressivo molto potente, soprattutto per la presenza della chat, che nel design di Twitch riesce a dare un feedback immediato fondamentale per la creazione di una community fidelizzata. E credo sia questo il motivo per cui anche in poco tempo il giovedì sera alle 21 è diventato un appuntamento settimanale che unisce il piccolo ma tenace gruppo di persone che mi segue”.

Il bibliofilo ha iniziato a parlare di libri sui social ormai di più quattro anni fa, sull’esempio della sorella Sara, che ha aveva aperto un canale YouTube qualche anno prima di lui. “Grazie a lei ho iniziato a conoscere questo mondo prima da spettatore e poi da creatore di contenuti. Sopperendo quindi all’esigenza di esprimere opinioni sui libri che leggo. Senza avere l’obiettivo di divulgare la lettura, ma semplicemente commentare nel modo più analitico possibile le mie letture”.

La crescita di interesse dei giovani per i libri nel corso dell’ultimo anno sembra confermata anche di dati. Un’indagine condotta dalla piattaforma di apprendimento online GoStudent in occasione della Giornata mondiale del libro ha esaminato le abitudini di lettura dei più giovani in Italia, Spagna, Paesi Bassi, Germania, Grecia, Turchia e Messico. Ne è emerso che oltre la metà degli adolescenti italiani ha letto di più nel corso del 2021 e conviene sul fatto che la pandemia abbia avuto un effetto positivo sulle proprie abitudini di lettura: il 51% legge di più e solo l’8% ha riscontrato un calo in seguito a Covid-19.

“Non sono convinto che i giovani non leggano, come dimostra anche la crescente popolarità di BookTok (trend su Instagram e TikTok). Forse non leggono ciò che ci aspettiamo” dice il booklover Cantoni. “I veri giovani leggono abbastanza, o comunque hanno un approccio alla fruizione di storie molto più forte rispetto ai 30-40enni, che sono quelli che leggono meno in questo momento nel nostro Paese”.

Per quel che riguarda i social e il loro abuso che viene spesso rimproverato ai giovani, lo streamer si dice contrario alla loro demonizzazione: “Non credo siano in opposizione ai libri. Chi legge poco o non legge, lo fa semplicemente perché non è interessato a farlo, e non ci trovo nulla di male. La lettura è una passione, deve nascere da un desiderio spontaneo, se manca è inutile forzare le persone”.

Gli abbiamo chiesto di condividere con noi i titoli di tre libri che consiglierebbe ai più giovani.

“Non sono particolarmente affine alle letture per i più giovani per abitudine e gusto personale” ci rivela Marco, “ma se dovessi citare tre libri mi baserei su quelle che sono state le letture per me fondative: ‘Il giovane Holden’ di Salinger, ‘1984’ di Orwell e ‘Il vecchio e il mare’ di Hemingway”.

“Tuttavia – aggiunge – trovo che questi consigli siano un po’ troppo mainstream, fin troppo citati, per questo aggiungerei tre titoli tra quelli che sono i miei autori di riferimento, non esclusivamente diretti ai più giovani, ma a chiunque voglia leggere il meglio della letteratura di questo momento, ovvero: ‘Nel mondo a venire’ di Ben Lerner (il miglior romanzo americano degli ultimi vent’anni), ‘Zona’ di Mathias Enard (una delle esperienze di lettura più travolgenti che si possano avere) e ‘Il mio anno di riposo e oblio’ di Ottessa Moshfegh (l’autrice che più di tutti sta raccontando la sua generazione)”.

Buona lettura a tutti.

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