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Sport Coin, lo sbarco del crypto nel calcio italiano

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A partire da questo campionato le società di criptovalute hanno cominciato a sponsorizzare le squadre di calcio della serie A. Una tendenza già consolidata negli Usa. Il connubio è solido, però sposta il mondo delle monete virtuali nel mass market. Con tutti i rischi che questo comporta. La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di maggio 2022.

Lo afferma la prima legge dell’economia, dunque non c’è da stupirsi. La domanda incontra sempre l’offerta e chi ha bisogno di denaro accoglie a braccia aperte chi ne ha a disposizione. Una logica inattaccabile. Che, però, non basta a spiegare per quale ragione il connubio tra società di criptovalute e sport stia diventando così frequente.

Negli Stati Uniti questa tendenza è avviata da tempo, legata soprattutto al mondo dell’Nba e dell’Nfl. Le sponsorizzazioni delle squadre di calcio di serie A, invece, sono cominciate a partire da questo campionato: Roma, Inter, Juventus e Lazio. Sulle maglie hanno iniziato a comparire i nomi di DigitalBits, Binance o Bitget.

Accordi che, sommati, valgono oltre 180 milioni ma che, considerando anche altre forme di partnership, secondo i calcoli del Sole24ore, possono arrivare a superare i 250 milioni. D’altra parte una delle società più famose, Crypto.com, che in Italia ha un accordo con la Lega di serie A e mette il suo logo sul Var e sulla goal line technology, sarà sponsor ufficiale del prossimo mondiale del Qatar.

Basta pensare che secondo la Fifa, durante l’edizione di quattro anni fa, più della metà della popolazione globale di età pari o superiore a quattro anni, ovvero 3,6 miliardi di persone, ha visto almeno una parte del torneo. E ben 1,12 miliardi di persone si sono sintonizzate per la finale.

Per Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Blockchain del Politecnico di Milano, l’equazione è piuttosto semplice. “Il mondo delle crypto ha i capitali di cui le società sportive hanno bisogno ma anche l’esigenza di cominciare a far conoscere sul mercato quello che, all’inizio, era sostanzialmente un mondo di smanettoni. E la vetrina che offrono gli eventi sportivi da questo punto di vista è fondamentale”.

Da quella nicchia nerd in parte il mondo delle criptovalute sta già uscendo. Secondo una survey condotta proprio dall’Osservatorio con Ipsos, su duemila intervistati tra i 18 e i 74 anni, l’8% possiede un token o delle criptovalute, un ulteriore 4% dice di averle possedute in passato e un 17% spiega di essere intenzionato ad averne in futuro.

Ma il connubio non si spiega soltanto calcolatrice alla mano. Quel settore, e più in generale la tecnologia che vi sta dietro, apre a una serie di asset e funzioni che sono fortemente congeniali al mondo dello sport. Come gli Nft, i non fungble token, che consentono di diventare proprietari digitali di momenti unici legati al merchandising, oppure i fan token che danno il diritto di accedere a eventi o servizi esclusivi. Per non parlare di Sorare, la strartup francese di successo che ha portato il fantacalcio su blockchain. “Questa industry entra nel mondo del calcio e dello sport in generale perché rappresenta il target psicologico che in questo momento cerca, ovvero soggetti disposti a correre un rischio alto e che cercano un guadagno veloce”, spiega Andrea Ferrero, Ceo e cofounder di Young Platform, exchange di criptovalute con sede in Italia.

Simonetta Pattuglia, docente di Marketing, comunicazione e media all’università di Roma Tor Vergata, che dirige anche il master in Marketing e management dello sport, identifica però altri pilastri su cui si consolida questo legame. “Da una parte c’è l’elemento della smaterializzazione, che fa percepire meno dal punto di vista economico il peso dell’esborso che viene fatto. Dall’altra, c’è il fattore del collezionismo, la passione verso il brand che in Italia è molto forte soprattutto nel calcio”. A questi vanno aggiunti, a suo giudizio, almeno altri due aspetti: l’heritage, ovvero il “continuo ricollegarsi a un passato glorioso, a un mondo delle celebrity che diventa quasi un Pantheon di persone che i fan adorano” e poi le “community che si costruiscono attorno a queste dinamiche”.

Dallo studio Nielsen Sports Fan Insights, condotto nella seconda metà del 2021 su un campione di mille intervistati rappresentativi della popolazione italiana tra i 16 e i 69 anni, emerge che il 25% è a conoscenza dei cripto token legati allo sport, percentuale che sale al 32% tra fan e tifosi. “È qualcosa che si colloca tra partecipazione e investimento, non si tratta solo di rischiare online, è qualcosa di più radicato nella fanbase, è molto più sentito il coinvolgimento verso i brand sportivi. È quella la leva per le società di crypto”, aggiunge Pattuglia.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di maggio 2022. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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