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Dopo il crollo del crypto, i rischi del mercato immobiliare Usa

Mentre l’inflazione aumenta e molte banche centrali hanno iniziato un ciclo di inasprimento della politica monetaria, aumentano le preoccupazioni relative al mercato immobiliare americano. Potrebbe infatti profilarsi una situazione simile a quella delle azioni e delle criptovalute se il clima economico raffredda la domanda di immobili.

Un rapporto di Redfin a maggio – 12 mesi dopo che la società ha dichiarato che i prezzi medi di vendita delle case negli Stati Uniti sono aumentati del 26% anno su anno – ha evidenziato che la domanda americana di immobili potrebbe essere in calo, con un venditore su cinque che cala il suo prezzo di vendita.

La scorsa settimana, l’organizzazione ha detto che la quantità di abitazioni in vendita stava salendo “mentre gli acquirenti si ritiravano” e la quota di annunci con riduzioni di prezzo si avvicinava a un livello record.

Secondo gli ultimi dati del Census Bureau degli Stati Uniti, le vendite di nuove case sono scese al minimo da 12 mesi ad aprile e il numero di nuove case di proprietà vendute ha visto un calo del 27% anno su anno.

Nel frattempo, i dati della US Mortgage Bankers Association (Mba) hanno rivelato la scorsa settimana che le domande di mutuo in America per la settimana terminata il 3 giugno erano in calo del 6,5% rispetto a una settimana prima. I tassi sui mitui a 30 anni, negli Usa, hanno raggiunto il 5,3% a maggio. Si tratta del livello più alto dal 2009, stando ai dati di Freddie Mac.

Le statistiche sulle domande di mutuo dell’Mba mostrano un crollo delle domande al livello più basso in 22 anni, secondo Joel Kan, vice presidente dell’Mba con delega alle previsioni economiche e industriali.

Martedì, due dei più grandi nomi del settore immobiliare statunitense – Redfin e Compass – hanno annunciato licenziamenti di massa, dando ancora una volta prova del rallentamento della domanda che sta colpendo il settore.

Le ricerche Google negli Stati Uniti per il termine “case in vendita” sono diminuite di circa il 6% rispetto a un anno fa, considerando la settimana terminata l’11 giugno.

Un fenomeno globale

Gli Stati Uniti non sono l’unico mercato in cui la crescita nei prezzi delle case sembra un tema particolarmente delicato.

All’inizio di quest’anno, l’European Systemic Risk Board ha avvertito che i prezzi delle case e il credito ipotecario si erano “disaccoppiati” dal resto dell’economia dell’Ue e che stavano subendo un’accelerazione su tutto il territorio anche se la crescita dell’economia e del reddito disponibile stavano rallentando.

Nel frattempo, i prezzi delle case in Cina – dove il governo ha ridotto i tassi di interesse nel tentativo di ammortizzare il crollo del mercato immobiliare nel Paese – sono scesi in 70 grandi città il mese scorso.

Il tasso annuale di crescita dei prezzi delle case nel Regno Unito è passato dal 14,3% (marzo) all’11,2% (maggio). In particolare, gli analisti hanno sostenuto che l’incertezza economica stava spingendo le persone a rivalutare la decisione di trasferirsi.

Prospettive incerte

Secondo un recente sondaggio Reuters in nove mercati chiave in tutto il mondo, molti analisti ritenevano che gli enormi aumenti dei prezzi sarebbero terminati, ma le abitazioni non sarebbero necessariamente diventate più convenienti visto l’aumento del costo della vita.

In un tweet Elon Musk ha scritto che il settore sta subendo le stesse sorti di quello dei mercati azionari e delle criptovalute, che hanno subito vendite massicce nelle ultime settimane.

Walter Boettcher – responsabile ricerca ed economia di Colliers – ha dichiarato a Fortune.com che anche il settore immobiliare sarebbe influenzato dall’ambiente economico, nonostante secondo alcuni investitori la proprietà commerciale sia isolata da problemi come la guerra in Ucraina, l’aumento dei tassi di interesse e l’inflazione globale.

“Molto dipenderà da quanto ‘aggressiva’ sarà la politica monetaria degli Stati Uniti”, ha detto. “Certamente non vedo all’orizzonte nessun ‘momento Lehman’ come nel 2008, quando ci fu un collasso sistemico globale”.

L’articolo originale è su Fortune.com

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