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Francesco Totti e Ilary Blasi, i numeri dell’ex coppia d’oro

Il fuoriclasse e la showgirl. Diciassette anni di matrimonio, venti di unione, le copertine, le voci, vere, verosimili e fasulle, il peso della notorietà nella vita di tutti i giorni, la serenità dei figli da tutelare. Ora, due annunci separati per sancire la fine della storia. La separazione tra Francesco Totti e Ilary Blasi è il trend topic di queste ore, i social sono impazziti, sia l’hashtag #Totti che quello #Dagospia (il sito che ha dato la notizia della separazione e che aveva annunciato la crisi coniugale a febbraio) sono ai primi posti tra le preferenze degli utenti italiani.

Una specie di tornado mediatico, più potente della potenziale crisi di governo, dei malpancisti tra i Cinquestelle e la Lega con un piede fuori dall’esecutivo. Se ne discute da mesi, se ne sono lette e dette tante, con smentite pubbliche, tra programmi tv e video sui social.

Totti è Totti, a Roma e in Italia, Ilary è una celebrità della tv, dopo venti anni di programmi, quasi tutti su Mediaset. E le nozze patinate e la forza mediatica della coppia negli anni ha fatto il resto, così come gli spot televisivi ripetuti con un colosso della telefonia.

Erano l’istantanea dell’empatia, la coppia calciatore-velina che era riuscita a smontare il cliché per 20 anni. Anche se l’immagine di coppia perfetta o quasi forse si è andata erodendo lentamente da quando il numero dieci della Roma, cinque anni fa, ha smesso gli scarpini, affrontando un nuovo capitolo della sua storia professionale. Anche nella serie tv su Totti, ‘Speravo de morì prima’ era emersa la forza di Ilary, pietra angolare della vita dell’ex fenomeno della Roma, nella gestione complicata e dolorosa del suo addio al calcio giocato.

La miniera d’oro di Totti

E se le strade si dividono, le finanze della famiglia Totti sono ampiamente al sicuro. In 21 anni di successi e magie con la Roma Totti ha messo assieme (stime del sito Money.it), tra stipendi e diritti di immagine, oltre 84 milioni di euro, che diventano circa 152 milioni lordi.

Parliamo di un periodo sempre ricco per il calcio, ma senza quegli ingaggi stratosferici che hanno poi portato alla dilatazione di una bolla finanziaria, con enormi danni ai bilanci di diversi club, italiani ed europei.

Nella sua avventura romanista Totti è arrivato a guadagnare anche sei milioni di euro netti a stagione, che per intenderci è attualmente la cifra che né la Roma, né Inter e Napoli, intendono assicurare a un altro numero dieci (che lui avrebbe voluto alla Roma): l’argentino Dybala.

Mentre nella sua ultima e tormentata stagione giallorossa, il compenso è stato intorno a 1,5 milioni di euro, simile a quanto incasserà Zlatan Ibrahimovic nella sua ultima stagione al Milan.

Poi c’è stata la parentesi come dirigente alla Roma, giusto il tempo di fiutarsi con l’ex presidente James Pallotta – ingaggio da 600 mila euro annui pattuito nell’ultimo contratto da calciatore stipulato da Totti – e capire che l’aria intorno ai giallorossi non era di quelle ottimali, con le dimissioni arrivate nel 2019.

Da dirigente a talent scout, il percorso professionale di Totti si è poi orientato sul fiuto nello scoprire giovani talenti: la CT10 Management, con uffici nel quartiere Eur, è nata per la volontà dell’ex capitano della Roma di scovare nuovi prospetti per il calcio italiano.

Poi c’è il capitolo delle proprietà immobiliari, che l’ex capitano della Roma pare abbia tenuto tutto per sé. Totti risulta socio e amministratore della Vetulonia srl, ancora una volta votata all’immobiliare, mentre a controllare il tutto c’è la holding Numberten Srl costituita nel 2001 (patrimonio sette milioni di euro, utili intorno ai quattro milioni) un cappello per altre piccole aziende – tra cui l’Immobiliare Acilia, la Immobiliare Ten – che lavorano nella compravendita immobiliare.

L’ex capitano al momento detiene l’83,19% delle quote della Numberten, la mamma Fiorella il 10,08% e infine il fratello Riccardo il 6,72%. Inizialmente la holding era nata per gestire i diritti di immagine dell’ex calciatore dopo la sua rottura con la Gea, la società dei famosi procuratori poi finita anche al centro dello scandalo Calciopoli che spedì la Juventus in Serie B, sottraendole due scudetti dalla vetrinetta dei trofei.

Gli investimenti della (ex) coppia

Certo, non si è ai livelli delle separazioni miliardarie che si sono succedute negli ultimi anni, da Bill Gates e signora – patrimonio condiviso da 200 miliardi di dollari senza notizie certe sulla cifra pattuita per il divorzio – all’ultima da 38 miliardi di dollari per trovare l’accordo economico tra Jeff Bezos e la signora MacKenzie, ma il duo Totti-Blasi è sempre stato affiatato anche negli affari, con la capacità di attirare sponsor e marchi grazie all’empatia generata negli spettatori.

In regime di separazione di beni, come scriveva nei mesi scorsi Il Messaggero, nel 2007 marito e moglie sono diventati soci della Never Without You srl, un marchio d’abbigliamento promosso insieme ad altri calciatori.

Dieci anni dopo la società è stata messa in liquidazione. Svanito così il sogno di creare un brand popolare, capace di entrare nel business “del commercio all’ingrosso e al minuto”.

E se Totti ha tenuto per sé il patrimonio immobiliare, ha ceduto spazio alla moglie e alla cognata Silvia su altri fronti: tipo la sua storica scuola calcio che il dieci giallorosso  ha ceduto progressivamente alla famiglia Blasi, con Ilary (90%) e il suocero Roberto Blasi (10%) unici azionisti della Number five srl, la società che contratta tutti gli ingaggi extracalcistici di Totti, dalle presenze in tv agli spot pubblicitari, poi royalties su libri, film e serie televisive.

Mentre nella società sportiva dilettantistica Sporting Club Totti, che gestisce tutte le attività della Longarina, un tempo affidata al fratello Riccardo, oggi nelle mani del suocero, compare proprio Ilary (90%).

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