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Bnpl, i rischi ( e i vantaggi) delle ‘rate digitali’. Il monito di Bankitalia

buy now pay later

E se in Italia arrivasse l’abitudine di pagare a rate il caffè al bar, il biglietto per il concerto o la spesa dal pizzicagnolo? Questo in realtà è ancora uno scenario lontano, ma non così remoto. Perché anche nel nostro Paese, complice l’inflazione e la minor disponibilità di cash, si stanno velocemente diffondendo sistemi Bnpl, cioè sistemi di pagamento online che permettono di rateizzare un acquisto anche di poche decine di euro. Una realtà che emerge peraltro tra le righe della Relazione sugli esposti dei clienti delle banche e delle finanziarie dove Bankitalia, per la prima volta, rileva come “alcune segnalazioni” nel 2022 hanno riguardato “un nuovo fenomeno conosciuto come compra ora, paga dopo”, ovvero una forma di finanziamento a breve termine che consente all’acquirente online di posticipare il momento del pagamento oppure beneficiare di addebiti rateali sostanzialmente a zero interessi.

Spiegato così, il buy now pay later (BNPL) non sembra presentare caratteristiche particolarmente innovative. La dilazione dei pagamenti digitali tuttavia lo è, come puntualizza via Nazionale, perché coinvolge non due ma tre soggetti: oltre al venditore e all’acquirente, un soggetto terzo – una società specializzata come PayPal, Clearpay, ScalaPay e altre – che gestisce l’operazione per conto del commerciante, addossandosi anche il rischio finanziario della stessa.

È infatti la società terza che corrisponde interamente l’importo dell’acquisto al venditore ricevendo dal cliente, di solito senza pagamento di interessi, l’importo della rata a scadenza.

Il vantaggio del BNPL per i venditori è evidente: in tempi di guerra, inflazione galoppante e tassi in rialzo, la rateizzazione da una parte incoraggia il cliente nell’acquisto, dall’altra contribuisce a fidelizzarlo. Il sistema, nei Paesi dove è più sviluppato, sta peraltro dando una mano ai consumi e aiutando numerose famiglie a fronteggiare il problema del caro-bollette dando maggiore flessibilità tanto negli acquisti quotidiani, tanto nel pagamento di utenze e tasse.

I servizi di BNPL rendono bene anche a chi li fornisce. Secondo una ricerca della Federal Reserve di Kansas City sul mercato BNPL Usa, le società terze addebiterebbero al commerciante tra l’1,5% e il 7% del prezzo della transazione.

Costi che i commercianti americani, secondo altri studi citati da Cnn, sarebbero disposti ad affrontare perché il BNPL può arrivare ad aumentare le loro vendite dal 30% al 50%, insieme alla quota di clienti che alla fine effettua l’acquisto.

In Italia, dove il mercato dell’e-commerce continua a crescere a due cifre pur essendo molto meno meno sviluppato – 45 miliardi di euro di vendite online al consumo previste per il 2022, contro un fatturato record da mille miliardi di dollari atteso negli Usa – il colosso PayPal è stato tra i primi, a novembre dell’anno scorso, ad offrire la modalità “Paga in 3 rate” per acquisti idonei dai 30 ai 2mila euro. Un servizio che, a detta della società, avrebbe fornito maggiore flessibilità di spesa ai suoi 8,7 milioni di utenti attivi in Italia.

A distanza di oltre sei mesi quelle attese non sono andate deluse come ha confermato (via email) Maria Teresa Minotti, Director PayPal Italia sottolineando l’utilità del BNPL tanto negli acquisti quotidiani, tanto nel pagamento delle bollette o della Pa, “anche attraverso canali digitali come l’app IO, attualmente scaricata da oltre 30 milioni di italiani”. Il bilancio, secondo Minotti, è positivo sotto tutti i profili: “I nostri dati indicano proprio il ‘supporto nella gestione del proprio budget’ come uno dei motivi principali per cui la Gen Z ha utilizzato questo servizio. In tempi di incertezza economica questa capacità risulta essere importante e utile più che mai”.

Inoltre, continua Minotti, “osservando i nostri dati riferiti a giugno 2022 possiamo notare che il valore medio del pagamento con ‘Paga in 3 rate’, sulla piattaforma PagoPa, è più alto del 60% rispetto al pagamento standard con PayPal”.

Buy now pay later, l’allarme sulle rate digitali

Lo strumento per quanto popolare, tuttavia, potrebbe risultare insidioso nel lungo periodo, soprattutto per gli acquirenti più giovani e a corto di liquidità. Non stupisce, anche in questo caso, che il campanello d’allarme abbia cominciato a risuonare negli Stati Uniti dove analisti e associazioni a tutela dei consumatori stanno tentando, per quanto possibile, di analizzare il fenomeno e mettere in guardia contro un ricorso smodato alla rateizzazione dei pagamenti digitali.

Un banale (ma ricorrente) “click”, insomma, potrebbe nascondere un pericolo serio e molto difficilmente arginabile: quello di riempire un carrello virtuale oltre le nostre possibilità restando intrappolati, quasi senza accorgersene, nella spirale del debito. Un rischio che aumenta decisamente se, per effetto dell’inflazione, il BNPL diventa, come sta accadendo in Usa, il sistema per pagare anche normali spese quotidiane: la colazione a Starbucks o il rifornimento di benzina.

Secondo stime riportate da Cnn le transazioni BNPL oggi sfiorano i cento miliardi di dollari l’anno, una cifra che potrebbe aumentare vertiginosamente nel giro di pochissimi anni attestandosi tra i mille e 4mila miliardi di dollari.

Ma il vero problema, Oltreoceano, resta quello di capire quante famiglie stanno rateizzando online i loro acquisti oltre le loro reali disponibilità: mentre i debiti contratti in banca o con la carta di credito sono registrati e monitorati dalla Federal Reserve, i finanziamenti BNPL sono forniti da fonti non bancarie e non sono ancora ufficialmente regolamentati ne’ compiutamente segnalati agli istituti di credito.

In altre parole negli States, dove il mercato BNPL è senz’altro consolidato, non esiste ancora una database pubblico sui livelli di debito contratti dai consumatori, sui volumi delle transazioni BNPL e sui tassi di insolvenza.

“Senza includere i dati sul BNPL ci troviamo con un grande ‘buco nero’ di comprensione sulla reale situazione finanziaria delle famiglie”, ha dovuto ammettere ai microfoni di Cnn Matt Schulz,  capo analista per il settore creditizio della piattaforma Usa per il prestito online LendingTree.

Bnpl: la situazione italiana

Con le debite distinzioni anche in Italia – dove gli effetti negativi del caro vita e del caro bollette sono stati in parte mitigati dagli aiuti governativi alle famiglie – il successo del BNPL potrebbe presentare delle criticità  rispetto le quali, tuttavia, Bankitalia non intende farsi trovare impreparata.

La conferma è contenuta in un altro passaggio della relazione che evidenzia come i problemi con il servizio BNPL abbiano prodotto quest’anno solo cinque esposti, numero che indica una “diffusione piuttosto contenuta di queste operazioni nel mercato italiano”. Ciò nonostante “il fenomeno è oggetto di attenzione da parte dell’Istituto in quanto la forma dell’operazione potrebbe indurre a un’assunzione di debiti superiori a quelli sostenibili”. E di questa attenzione non possiamo che esserne grati.

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