NF24
Cerca
Close this search box.

Studenti fuorisede, cresce il costo degli affitti

Milano è la città più cara d’Italia, almeno per gli affitti delle stanze agli studenti fuorisede. Qui una singola può arrivare a costare 620 euro, +20% rispetto al 2021, per una doppia il costo si attesta sui 321 euro. Ma i prezzi crescono ovunque. Si registra un aumento medio dell’11% rispetto al 2021, su scala nazionale, mentre scendono del 9% i costi delle stanze doppie.

In questa particolare classifica, utile guida per le famiglie degli studenti fuorisede, Roma si piazza seconda, con più 150 euro rispetto allo scorso anno. Nella Capitale, infatti, una singola costa di media 465 euro, 248 la doppia.  Firenze segue a ruota: qui servono circa 450 euro per una stanza. Bologna in quinta posizione, con 447 euro. Torino e Venezia sono le più “accessibili”, con costi che si aggirano sui 360 euro per le singole. Chiude la classifica Napoli, a quota 337.

Volendo guardare al panorama complessivo delle città universitarie, i prezzi sono saliti ovunque, se confrontati con il 2021. Oltre a quelle già citate nella “top ten”, Padova registra un +40% dei costi degli affitti per studenti, a  Modena, +12,6%. In particolare, quest’ultima ha conosciuto una crescita nei prezzi del 28,6% nel confronto con il periodo pre-pandemia. In controtendenza solo Pescara (-19,4%) e Catanzaro (-10,6%), che comunque vede crescere i costi del 16,4% rispetto al 2019.

Lo rivela un’indagine condotta da Immobiliare.it Insights, business unit di Immobiliare.it specializzata in studi di mercato.

La domanda affitti cresce
Come sempre a fine estate, comincia la ‘corsa ai posti letto’ da parte degli studenti che frequentano università fuori regione. Il Covid aveva fatto segnare il passo, con le facoltà chiuse e la prosecuzione delle lezioni universitarie da remoto. Ma da quest’anno la domanda di affitti ricomincia a crescere, con un +45% per le singole e un +41% per le doppie rispetto al 2021. Sono però ridotte le proposte di locazioni disponibili sul mercato, rimanendo sempre di segno più per le singole (+7%) ma comunque lontano dai volumi degli scorsi anni.
Venezia merita una menzione a parte, avendo conosciuto il più significativo incremento della domanda per una stanza singola, che è quasi quadruplicata (+373,2%). L’offerta in città è sensibilmente diminuita (-26%). I prezzi, dopo la flessione della pandemia, salgono anche qui,  arrivando a 360 euro (+10%).
La domanda di alloggi raddoppia anche a Napoli (+118%) e Latina (+102,2%). Attrattivi risultano poi anche Palermo (+97,2%) e Novara (+93,4%). Segno negativo per le città di Ancona (-34,4%), Trieste (-27,7%) e Genova (-22%).

Nuova normalità
Si profila quindi una situazione di normalità, in cui le città universitarie tornano ad essere popolate di studenti fuori sede, innescando di conseguenza la ripresa del mercato delle locazioni. È prevedibile che, con la crisi alle spalle, si ritorni alle logiche di crescita continua, soprattutto dove l’offerta di immobili scarseggia. Questo trend richiederà ulteriori sacrifici alle famiglie per assicurare le migliori opportunità di studio e/o professionali ai loro figli.

Le Immatricolazioni
In questo quadro generale, l’università italiana si prepara a fronteggiare un calo di circa 70mila immatricolati nei prossimi vent’anni, secondo le stime del MIUR. Per intervenire e contrastare questa tendenza, l’intervento sulla residenzialità studentesca potrebbe essere una misura strategica adeguata. Il numero degli studenti fuorisede è cresciuto costantemente fra il 2015 e il 2019, con una media di circa +5,54%. Ma resta il problema della carenza strutturale di posti letto.

La capacità di spesa delle famiglie
Il tasso di studenti iscritti ad atenei del Nord con genitori con reddito medio annuo superiore a 55 mila euro supera quello degli iscritti ad atenei del Mezzogiorno del 6,7%
(fonte Istat). In questa area del Paese invece è più elevata (42%) la quota di iscritti con genitori che, mediamente, ricevono un reddito annuo che non supera i 15 mila euro; l’analoga percentuale per gli studenti di atenei del Centro e del Nord si attesta, rispettivamente, al 24,8% e al 19 %

Le Detrazioni
Nella dichiarazione dei redditi 2022, riferita al periodo d’imposta 2021, sarà possibile beneficiare anche quest’anno della detrazione al 19% dei canoni di locazione sostenuti da studenti fuori sede.
Dall’imposta lorda si può detrarre un importo pari al 19% dei canoni di locazione sostenuti da studenti universitari, se l’università è ubicata in un comune diverso da quello di residenza dello studente e distante almeno 100 km e comunque in una provincia diversa, ovviamente l’immobile locato deve essere nello stesso comune dove è l’università o in comuni limitrofi. Non rilava il fatto che l’università sia pubblica o privata. Nel caso in cui i genitori abbiano a carico due figli all’università, titolari di due distinti contratti, ciascun genitore può fruire della detrazione del 19% su di un importo massimo non superiore a euro 2.633. (fonte FiscoeTasse.it)

IL PNRR
Il quinto bando, pubblicato nel 2022, stanzia 467 milioni di euro per il cofinanziamento statale degli affitti, 300 milioni sono connessi al Pnrr che prevede altri 660 milioni di euro, destinati a privati, per garantire la disponibilità di 100ml posti letto entro il 2026, che andranno a “capaci e meritevoli anche se privi di mezzi idonei al conseguimento della borsa di studio e dei prestiti d’onore”, come previsto dal bando del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR). In questo senso, l’intervento del Pnrr punta a coprire il 20% della domanda dei fuorisede, avvicinando l’Italia agli standard europei. Quanti provengono da situazioni familiari e contesti socioeconomici svantaggiati possono spesso far fronte al costo degli studi universitari solo grazie misure pubbliche di sostegno.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.