Rincari massimi a Bolzano, rialzo dei prezzi del 10,4% a Trento e Ravenna. L’Istat ha resi noti oggi i dati dell’inflazione di settembre delle regioni e dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d’Italia. Sul podio le città del Nord Italia. La regione più economica? Il Molise.
Negli ultimi vent’anni il costo della vita nel nostro Paese è in certi casi più che raddoppiato. Dal 2001 a oggi, mettendo a confronto beni e servizi, i prezzi sono aumentati vertiginosamente. E se in una prima fase a influire è stato il passaggio dalla lira all’euro (1.000 lire dell’inizio 2000 varrebbero adesso 0,64 euro), nel 2022 a impattare è l’inflazione alle stelle. Sotto accusa la pandemia, la guerra in Ucraina, la crisi energetica.
Quel che è certo è che in alcune regioni gli effetti dell’inflazione risultano più evidenti che in altre. È un esempio il Trentino Alto Adige, con la provincia autonoma di Bolzano, dove l’inflazione è pari a +10,8%. A cui segue Trento – dove il rialzo dei prezzi del 10,4%, ex aequo con Ravenna – determina un incremento di spesa annuo pari a 2.722 euro per una famiglia media.
Al quarto posto Milano, con un aumento del 9,2% pari a +2498 euro. Poi Bologna (+10%, 2.495 euro), città universitaria. Brescia (+8,8%, 2320 euro) e al settimo posto Verona (con +9,9%, ossia +2.304 euro). A chiudere la top ten Venezia (+9,5%, +2.285 euro), Padova (+9,8% +2.281 euro) e Firenze (con un +9,5%, pari a 2.216 euro).
Catania, con l’11% è prima in Italia per inflazione e prima tra le città del Sud come stangata annua, occupa la dodicesima posizione con 2-+.184 euro. La città più virtuosa risulta invece essere Campobasso, con un’inflazione del 7,7% e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a ‘soltanto’ 1.410 euro, che fa del Molise la ‘regione più economica’.
La medaglia di bronzo? Alla Basilicata. In diciottesima posizione, la lingua di terra tra Puglia, Campania e Calabria – seguita in classifica dalla Puglia – con un aumento del 7,8%: pari a +1.510 euro.