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Imprese, una scatola nera per le fabbriche

riccardo pistorello ceo matix

Da un progetto sviluppato per un singolo cliente, nasce un’azienda che punta all’efficientamento delle catene di produzione. Parla Riccardo Pistorello, Ceo di Matix. La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2022.

Il progetto originale era per una casa italiana di auto di lusso: monitorare gli stampi industriali per ottimizzare al massimo la catena di produzione. Da lì, le cose sono decollate: Matix, nome del progetto di sviluppato da AzzurroDigitale (azienda che realizza progetti di digital transformation per la manifattura), diventerà una società a sé stante, e verrà guidata da Riccardo Pistorello, oggi Head of market strategy di Casavo. Quella di Matix è una ‘scatola nera’ della produzione industriale: viene installata sullo stampo aziendale per tutto il suo ciclo vita. Rileva le battute dello stampo, il conteggio istantaneo e storico, le ore di lavoro per ogni turno. Lo geolocalizza, e lo connette al resto della fabbrica. Inoltre, lancia allarmi se rileva che lo stampo è fermo o manomesso, riducendo il rischio di stop della produzione. In più, si può ottimizzare la manutenzione. Un controllo del genere, dice Pastorello, sblocca nuove possibilità nell’efficientamento dei processi industriali.

Come è arrivato Matix al mercato, dopo la prima applicazione? Ci sono dettagli sul round di finanziamento che l’hanno reso possibile? Ce ne saranno altri?

Grazie al network di AzzurroDigitale nel mondo industriale e delle operations siamo riusciti a raccogliere alcuni problemi che OEMs (original equipment manufacturers) e relativi fornitori hanno nella gestione degli stampi. Abbiamo dunque sviluppato Matix, testato fin dall’inizio su casi studio reali in fabbrica e oggi pronto per essere venduto sul mercato. Il round di finanziamento sarà chiuso entro la metà di ottobre e conta la partecipazione di importanti imprenditori industriali e manager del mondo delle operations, a testimonianza del fatto che la soluzione tecnologica ha riscosso molto successo e se ne vedono le potenzialità. La nostra ambizione è quella di crescere velocemente, continuando a investire nello sviluppo del prodotto: saremo certamente aperti, quindi, a valutare nuove opportunità di raccolta capitali.

Una tecnologia come quella di Matix avvicina le fabbriche al concetto di digital twin?

Consideriamo uno scenario produttivo tipo. Per realizzarne un digital twin, che consenta di misurare performance ed elaborare scenari, è necessario acquisire dati dal campo.  Matix consente di acquisire questi dati dal processo senza limiti di location, sia in house che presso fornitori terzi, dove tipicamente i sistemi 4.0 non arrivano. Questo consente di completare un quadro dati che tipicamente ha delle parti non osservabili.

Quanto è importante una tecnologia del genere in un periodo in cui per le fabbriche è fondamentale efficientare i processi?

Industria 4.0 ha reso possibile la facile raccolta di dati produttivi dai macchinari, ma quasi mai si era provato a fare qualcosa di simile con gli stampi. Poterli “interrogare” abilita nuove opportunità di efficientamento dei processi produttivi. Matix, per esempio, permette di avere un maggiore controllo sulla saturazione degli stampi e sulla loro manutenzione, oltre che permettere un confronto tra le performance produttive di stampi simili tra loro.

Dopo lo spinoff di settembre, quali obiettivi vi ponete?

In primis quello di avviare la produzione su scala, per applicare Matix su tutti gli stampi che i nostri clienti distribuiscono nel mondo. Parallelamente l’obiettivo è quello di ampliare il nostro portafoglio clienti, a livello nazionale e internazionale.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2022. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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