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Tod’s, Della Valle: Opa fallita ma noi andiamo avanti con il nostro progetto

Salta l’Opa della famiglia Della Valle su Tod’s e il titolo soffre in Borsa. Il valore delle azioni è tornato intorno ai valori pre-Opa. Alla chiusura delle contrattazione in Piazza Affari il calo è del 19,44% a 31,9 euro per azione, dopo aver toccato i minimi di seduta a 31,2 euro. In base ai risultati provvisori, l’offerta riguardante il 25,5% di Tod’s ha ricevuto adesioni inferiori alla metà dei titoli oggetto dell’Opa: pertanto la famiglia Della Valle, in asse con la Delphine di Bernard Arnault, il patron del colosso del lusso Lvmh, si è fermata all’86,95% del capitale sociale. Fallita quindi la soglia del 90% fissata come condizione di efficacia dell’operazione. “Prendiamo atto che parte del mercato ha ritenuto l’offerta inferiore alle sue aspettative” è scritto in una nota di Deva Finance, la finanziaria che fa capo a Diego e Andrea Della Valle, che a inizio agosto ha lanciato l’Opa sul 25,5% di azioni sul mercato della sua Tod’s.

pmi e quotazione in borsa

“La nostra decisione di lanciare l’offerta (mettendo a disposizione dell’operazione come famiglia Della Valle un importo di oltre 400 milioni di euro) – è sempre il commento che arriva da Deva Finance – era determinata dal fatto che intendevamo, con una strategia industriale molto precisa, poter aumentare nel medio periodo il valore del gruppo, tenendo altresì conto che si dovranno affrontare mercati difficili ed imprevedibili a livello macroeconomico in tutto il mondo. Il prezzo da noi offerto è stato calcolato tenendo conto di programmi futuri e strategie accurate; pertanto fin dall’inizio non abbiamo mai fatto menzione, né dato aperture, a una sua modifica“. Nessun rilancio sul prezzo offerto, dunque, nè una riapertura del periodo di adesione all’Opa. “Le forti basi strutturali del gruppo, la fedeltà dei nostri consumatori, la desiderabilità dei nostri marchi, la competenza dei nostri artigiani e dei manager che guidano il gruppo – viene ancora sottolineato – saranno di grande aiuto alla realizzazione del progetto”. La scelta di puntare al delisting ventidue anni dopo la quotazione era finalizzata ad avere maggiore libertà di azione in una strategia che ora punterà “a rafforzare il posizionamento dei marchi Tod’s, Hogan, Roger Vivier, Fay, “nella parte alta del mercato della qualità e del lusso, con un elevato livello di desiderabilità” spiegano i Della Valle.

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