Il ransomware e il furto di informazioni da parte degli hacker sono fenomeni miliardari, temuti da aziende e Pa. Questa startup ha pensato a una soluzione: “Prendiamo quei dati e polverizziamoli”. La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2022.
Un hacker entra in un sistema, trova i dati che gli interessano, li ruba, ricatta l’azienda, viene pagato per non divulgarli. Se li pubblica, l’azienda si becca una sanzione, perché non ha protetto i dati dei suoi clienti. In molti casi, avviene tutto in poche ore: il mercato del ransomware è ormai talmente sviluppato da aver creato un’industria miliardaria, che passa anche dalle assicurazioni che coprono le aziende in caso di attacco. Ma se una volta entrato, l’hacker si ritrova in trappola, scoprendo che il dato che ha trovato è stato ‘polverizzato’?
Fragmentalis, una piattaforma di cybersecurity, fa questo. È una startup che protegge i dati (delle aziende e dei loro clienti) con una tecnologia brevettata: la ‘polverizzazione del dato’, sviluppata nei laboratori di ricerca e sviluppo di FoolFarm. I dati vengono criptati, frammentati e richiamati a ogni utilizzo e il cliente è l’unico possessore della chiave che ne ricompone i frammenti. Il processo per lavorare su dati criptati si chiama ‘computazione omomorfica’, e secondo la startup è in grado di complicare la vita degli hacker.
“Lo definiamo un ‘hacker proof… never ending loop’, un processo che ingabbia un hacker in un loop senza fine che gli impedisce di fatto qualsiasi possibilità di accesso al dato ricostruito ed in chiaro”, dice Francesco Pagliari, Coo di FoolFarm, cioè il venture builder che ha lanciato Fragmentalis qualche mese fa a Milano.
Andrea Cinelli, creatore e Ceo di FoolFarm, fornisce qualche dato: “Dal lancio del fundraising di inizio estate a oggi abbiamo già raccolto 315mila euro in forma di soft commitment su un target di 350mila euro, solo grazie alla partecipazione dei business angels della community di FoolFarm”. Fragmentalis è la terza startup del venture builder italiano: sono state già lanciate IIO, una piattaforma di Voice-as-a-Service che “consentirà lo sviluppo di nuove applicazioni conversazionali senza problemi di privacy”, e VoiceMe, che permette di trasformare la voce di una persona nella sua identità e consentirà di firmare legalmente con la voce. Con Fragmentalis, FoolFarm ha superato i 5 mln di euro di net asset value sviluppato in un anno: l’obiettivo è arrivare a 95 mln entro il 2027.
“Grazie all’arrivo di Salvatore Petrucciani nella posizione di Ceo di Fragmentalis”, dice Cinelli, “stimiamo di completare la raccolta in questo periodo, coinvolgendo angels esterni ed investitori istituzionali, fondamentali in ottica strategica per la go-to-market della soluzione”. Per Cinelli la startup si inserisce nel settore della privacy enhanced computation e sta già “riscuotendo grosso interesse nel mercato italiano su diverse industry, come finance, pharma, healthcare, it solution provider e tanti altri ancora”. Secondo il Data breach investigations report di Verizon, uno dei rapporti più importanti nel campo della cybersecurity, nel 2021 si è registrato il più grande aumento di sempre per quanto riguarda gli attacchi ransomware, uno dei tipi di attacchi più diffusi negli ultimi anni. Secondo il report, le violazioni sono aumentate del 13% in un solo anno. Riuscire a rendere inaccessibili i dati sta diventando, quindi, sempre di più una priorità.
Ma la guerra agli hacker non è l’unica applicazione della tecnologia della startup. Il dato, così, può diventare un token, o un Nft: un asset digitale monetizzabile.
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