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La formazione economica della Gen Z

Gen Z

La Gen Z è autonoma e ne è consapevole. “I boomer erano sempre intermediati, avevano un operatore specializzato che forniva aiuto. Ora la Gen Z è totalmente digitalizzata e disintermediata. Nel fare da sé, si documenta anche da sé su tutto quello che serve”, afferma Alessandra Spada, Ceo e founder di Catchy, startup innovativa di servizi e prodotti di Ai, blockchain e dati.

Chi è nativo digitale acquisisce le informazioni economiche essenziali dalla rete e si informa attraverso gli influencer. Quest’ultimi si trovano sulle varie piattaforme social, da Instagram a TikTok, e si occupano di educazione finanziaria e di impresa. Tra i tanti, Alessandra Spada consiglia di seguire @pecuniami, @metodocontabile e @renegade.insider.finanza. “La consapevolezza finanziaria aiuta a eliminare la differenza tra giovani e non giovani, ma anche il gender gap”. La divulgatrice Pecuniami ha pubblicato su tali tematiche un libro intitolato ‘Signore è ora di contare! Manuale di consapevolezza finanziaria’, nel quale si rivolge soprattutto alle ragazze e spiega tattiche per essere indipendenti economicamente.

La Ceo di Catchy spiega come i ‘nerd’ abbiano iniziato a trattare la parte della finanza e del trading attraverso le criptovalute, che poi si è estesa a tutti, raggiungendo anche i ragazzi. “Un tempo la parte di questa finanza era destinata soprattutto alle persone che andavano dai 35 ai 40 anni in su”. Adesso la soglia si è ridotta di molto grazie ai molteplici strumenti immediati che si trovano online e offrono la possibilità di fare questi tipi di investimenti. “Un esempio è l’acquisto di fondi Etf, gli Exchange traded funds. Sono importanti perché permettono ai giovani, anche investendo 50 euro al mese, di cominciare a mettere da parte soldi e crearsi il loro fondo”. Per farlo, esistono numerose piattaforme online, che hanno un basso costo grazie alla disintermediazione.

La Gen Z si forma prevalentemente attraverso Youtube, TikTok e Google. Con questi tre canali si raggiungono informazioni potenzialmente infinite. Il rischio è la velocità: da un lato è un grande asset a disposizione, dall’altro causa superficialità, in quanto si decide subito se un dato sia interessante o meno, poiché si è abituati ad avere tutti i servizi disponibili in tempo reale.

Alessandra Spada conclude affermando che “la leva tecnologica ha fatto la rivoluzione per quanto riguarda la parte dell’economia della generazione Z”.

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