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Pensioni, flat tax, caro energia, cuneo fiscale: la manovra del Governo Meloni prende forma

giorgia meloni governo

La lotta contro il caro-energia. Avviare le procedure per istituire la flat tax. Le pensioni. La proroga del taglio delle tasse sul lavoro, il cosiddetto cuneo fiscale. La manovra prende forma ma il tempo stringe per il via libera del Governo. Entro 10/15 giorni l’esame-lampo delle Camere per l’approvazione entro il 31 dicembre. È una corsa contro il tempo per fare bene e per scongiurare il rischio di incorrere nell’esercizio provvisorio 

Le risorse disponibili

La manovra, al lordo, dovrebbe aggirarsi intorno ai da 30 miliardi di euro. Di queste risorse, 22 miliardi sono stati trovati rialzando l’asticella del deficit al 4,5%. Dunque facciamo deficit. La restante parte delle risorse arriverà con misure equivalenti nello stesso ambito di intervento delle misure. Si tratterebbe di trovare circa 3-4 miliardi, visto che altri 4-5 miliardi circa arriverebbero de facto da misure varate con il dl Aiuti quater ma con effetti nel 2023. 

Il caro bolletta energetica

La fetta più consistente delle risorse della manovra vanno alla lotta contro il caro energia. E arrivano dal credito di imposta al bonus sociale. Sono nuove misure per ridurre l’impatto dei prezzi del gas, che tornerebbero a salire nei prossimi mesi se le condizioni geopolitiche restano quelle attuale, sempre che non peggiorino con la guerra in Ucraina. le restanti risorse verrebbero invece destinate all’avvio delle principali misure promesse in campagna elettorale: flat tax e pensioni. 

Misure fiscali, flat tax 

In linea con questo principio eventuali misure fiscali, nella fattispecie l’estensione della flat tax al 15% per autonomi e partite Iva con ricavi fino a 85mila euro (contro gli attuali 65mila), andranno coperte con risparmi realizzati in ambito fiscale. Il primo costo dell’operazione ammonterebbe a 500 milioni di euro. 

Deduzioni e detrazioni fiscali 

Le risorse per finanziare la flat tax potrebbero essere reperite grazie ad un intervento sulle detrazioni/deduzioni, riducendo gli sconti fino ad azzerarli a partire dalla soglia di 85mila euro di reddito (oggi il tetto di partenza è fissato a 120mila euro con azzeramento per i redditi dai 240mila euro annui in sù). 

Costo del lavoro, cuneo fiscale

L’obiettivo a intervenire gradualmente sul cuneo fiscale fino ad un taglio di almeno 5 punti è al momento in una fase di stallo. Si profila in manovra al momento la sola proroga del taglio di due punti percentuali per i lavoratori con reddito fino a 35mila euro finanziata finora fino al 31 dicembre. I lavoratori che percepiscono retribuzioni basse vedrebbero le buste paghe lievitare in maniera considerevole.

Il nodo delle pensioni 

In manovra si fa largo lo schema di anticipo pensionistico più sostenibile di Quota 100. In assenza di misure si applicherebbe integralmente la legge Fornero. Atteso anche un intervento per l’indicizzazione delle pensioni. 

Questione energia

Il decreto aiuti sbarcherà in Cdm a giorni con una dota da 9,1 miliardi ereditati dal governo Draghi- Di questi 4-5 miliardi andranno a finanziare la proroga delle misure contro il caro-energia, il resto è destinato a interventi approvati con il decreto ma con effetti nel 2023. Tra le misure attese la proroga al 31 dicembre del taglio delle accise: 30,5 centesimi sui carburanti e del credito di imposta imprese energivore e non. In dirittura di arrivo anche l’estensione massima del tetto (attualmente a 600 euro) sui fringe benefit per i lavoratori da destinare al pagamento delle bollette. 

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