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Mps perde 360 milioni nei primi 9 mesi, effetto esubero 4mila dipendenti

Mps chiude i primi nove mesi dell’anno con una perdita di 360 milioni di euro. Nel 2021 al 30 settembre realizzò un utile di 388 milioni. Il risultato attuale – è scritto in una nota – sconta 925 milioni di euro di costi di ristrutturazione legati all’uscita di oltre 4 mila dipendenti. Al netto di questa posta, i nove mesi si chiuderebbero con un utile per 565 milioni di euro, grazie anche ad un utile ante imposte di 150 milioni di euro e un positivo impatto delle tasse per 415 milioni.

Il contributo fiscale positivo di 415 milioni è imputabile quasi completamente alla rivalutazione delle attività fiscali differite (Dta) contabilizzata nel terzo trimestre, a seguito dell’esito positivo dell’operazione di aumento di capitale e delle nuove proiezioni reddituali del piano industriale al 2026. Nei primi nove mesi dell’anno Mps ha visto i ricavi mantenersi stabili a 2,28 miliardi di euro (-0,5%), con il margine di interesse (+15,7%) che ha compensato il calo delle commissioni (-5%) e della gestione finanziaria (-49,8%). Stabili anche i costi operativi (+0,3%) a 1,59 miliardi di euro mentre le rettifiche su crediti balzano dai 27,7 milioni del 2021 a 320 milioni di euro.

“Il dato dei primi nove mesi 2022 – spiega Mps – include le rettifiche connesse all’operazione di cessione dei crediti deteriorati conseguenti all’utilizzo di scenari di vendita nei modelli di stima, nonché il costo derivante dall’aggiornamento dello scenario macroeconomico base”. Il risultato operativo netto registra così una flessione del 47,9% a 337,5 milioni mentre quello lordo, che non sconta ancora il costo del credito, scende da 673 a 656 milioni (ma è in crescita del 13,5% al netto del contributo in calo della cessione di titoli).

Il successo dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro permette all’indice di solidità patrimoniale Cet 1 ratio (phased-in) di salire su base pro-forma al 15,7% e al total capital ratio di attestarsi al 19,5%, a fronte, rispettivamente, dell’11,7% e al 15,4% di fine giugno 2022. Il Cet1 fully loaded (a regime) si attesta al 14,7%. Il totale dei crediti dubbi si mantiene stabile a 4,1 miliardi di euro mentre l’esposizione netta scende nel trimestre da 2 a 1,9 miliardi, grazie a un aumento delle coperture dal 51,8% al 53,6%.

Esuberi e piano industriale 2022/2026

Tornando agli esuberi e all’impatto sui conti di Mps, c’è da registrare una nota delle organizzazioni sindacali. “A seguito della richiesta unitaria relativa al totale accoglimento delle domande pervenute in base alla manovra prevista dal piano industriale 2022/2026 di esodo e fondo di solidarietà, il Cda” di Mps “nella seduta di ieri, ha deliberato l’integrale accettazione delle medesime”. È scritto in un documento per la stampa di Fisac Cgil, First Cisl, Unisin, Fabi, Uilca. Sono 4.125 in tutto le richieste di adesione al fondo esuberi.

“Nel prendere atto favorevolmente di tale decisione aziendale – prosegue la nota sindacale -, le scriventi organizzazioni stanno al contempo lavorando per la ricerca delle migliori tutele e garanzie per le lavoratrici e lavoratori interessati dalla complessa e difficile fase di riorganizzazione e dalle operazioni di integrazione delle Società del Gruppo. Per la valorizzazione delle professionalità esistenti, come più volte sottolineato anche dall’ad” i sindacati “intendono anche concretizzare quanto prima il percorso previsto dall’accordo 4/8/2022 su tutti i temi della contrattazione di II livello che partirà dalla negoziazione del Welfare, dalla riattivazione del sistema premiante, dallo sviluppo dei percorsi di crescita professionale e dalla ripresa del processo promotivo”.

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