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MPW e #Women4Digital: come le donne cambiano il mondo (aziendale)

Donne
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Tre diverse sessioni, focalizzate sui temi cardine del dibattito attuale in ambito digitale: agende (digitali) e open data, cybersecurity e banda ultra-larga. Con un unico filo conduttore: le donne. Insolite protagoniste della trasformazione digitale in corso.

Insolite perché il divario di genere nel mondo della tecnologia resta ancora ampio. Secondo gli ultimi dati Eurostat l’Italia è quintultima per percentuale di donne impiegate nei settori ICT (Information and Communication Technologies) con appena il 16%. E solo Polonia (15%), Ungheria (12%), Malta (11%) e Repubblica Ceca (10%) fanno peggio.

Il numero di giovani laureate in materie STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics) continua a essere inferiore rispetto alla controparte maschile. E questo è un dato allarmante, perché non è un mistero che proprio le discipline scientifiche-tecnologiche forniranno la chiave d’accesso al futuro: soprattutto quando si parla di ottimizzazione dei processi aziendali. 

Anche per questa ragione Open Gate Italia, con il patrocinio della regione Lazio, ha raccontato in un evento il contributo di manager ed esperte del settore al cambiamento. Per mandare un messaggio positivo e affermare che, sebbene le donne siano ancora per molti versi ‘sottorappresentate’, qualcosa sta lentamente cambiando.

‘#Women4Digital’
: con l’hashtag, a sottolineare il carattere digitale dell’incontro. Questo il titolo dell’incontro, un’occasione di confronto tra leader femminili, locali e nazionali, su temi e scelte che già le vedono protagoniste, dirigenti e responsabili sul campo.

Sul numero di novembre di Fortune Italia abbiamo tracciato il profilo di 50 donne. Attraverso 50 storie di successo, impegno e perseveranza. Anche la lista MPW (Most Powerful Women) 2022 racconta infatti di uno straordinario cambiamento culturale e sociale in atto nel nostro Paese su cui è necessario soffermarsi. 

“Troppo spesso ai risultati raggiunti da donne, la società, le organizzazioni e l’ecosistema decisionale non fanno corrispondere poteri e riconoscimenti di fatto”, è stato il commento di Open Gate Italia, la società fondata a guidata da una donna, Laura Rovizzi, che con #Women4Digital ha voluto dimostrare che esiste un grande numero di talenti manageriali, imprenditoriali, pubblici e privati, che portano avanti imprese, progetti, organismi e servizi innovativi. Che non starebbero in piedi se non grazie proprio all’affermazione e alla crescita dell’empowerment e self empowerment femminile.

Nel corso della prima tavola rotonda, moderata da Massimo Micucci Public Affairs e Communication Senior Consultant di Open Gate Italia, si è discusso nello specifico di Agenda Digitale e Open Data: dalla sfida europea sull’interoperabilità dei dati, al passaggio dalle smart cities alla smart region e al rapporto tra  sostenibilità digitale ed impatto ambientale della tecnologia. Che ruolo hanno le donne in quest’ambito? Com’è possibile conciliare innovazione e sostenibilità?

Il secondo panel ha invece affrontato le novità derivanti dalla Legge 109/2021: “Disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell’architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale”; Tra i punti toccati: gli obiettivi del Pnrr, con il rafforzamento delle infrastrutture legate alla protezione cibernetica del Paese. E conseguentemente, le sfide delle cybersecurity per imprese e istituzioni.

Focus della terza e ultima tavola invece, intitolata ‘#Women4UltraBroadband – Gli impatti della digitalizzazione sul mercato’, sono stati i piani del Governo per la banda ultra-larga: stato, criticità, opportunità e ruolo delle regioni; l’adozione dei servizi BUL e il loro impatto sulla domanda; gli assetti del settore e nuovi modelli di regolazione dei mercati.

Layla Pavone, Head of the Board for Technological Innovation and Digital Transformation

“Il digitale consente un risparmio di risorse, energie e tempi, anche di lavorazione e di sperimentazione. Che sono fondamentali in una società che oggi viaggia a ritmi molto rapidi. Abbiamo un tema da risolvere tutti insieme, quanto meno a livello di sistema-Paese: il digital divide. Dovrebbe esistere una Costituzione digitale per aiutare le persone a capire che esistono dei diritti, ma esistono anche dei doveri”, ha affermato Layla Pavone, Capo del Comitato dell’Innovazione e della Trasformazione Digitale, Comune di Milano.

“Inoltre, se si vuole competere non solo a livello nazionale, ma soprattutto a livello globale internazionale, occorre innovare dal punto di vista tecnologico e sfruttare tutte le potenzialità che la trasformazione digitale può offrire alle aziende. Di cui le donne possono essere artefici”, ha concluso Pavone.

 

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