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Il Natale dei rincari, l’allarme dei consumatori

Covid natale

Dagli alimentari ai viaggi, tutto aumenta.  Saranno un Natale e un Capodanno “salati” per gli italiani. Tra inflazione alle stelle e caro-bollette le festività natalizie e di fine anno saranno all’insegna dei rincari. Il quadro allarmante è disegnato dalle associazioni dei consumatori che, dopo la pubblicazione dei dati definitivi Istat sul tasso d’inflazione, lanciano l’allarme feste. Il Codacons avvisa che “pranzi, cenoni, ristoranti, regali, tutto costerà di più questo Natale”, stimando in 612 milioni di euro la maggiore spesa degli italiani solo per cibi e bevande nel corso delle prossime festività.

Assoutenti, invece, ha realizzato una apposita indagine sulle vacanze di fine anno. E quello che emerge è come per viaggiare in Italia o all’estero durante le feste la spesa sarà sensibilmente più elevata a causa dei rialzi dei biglietti aerei e delle tariffe di hotel e strutture ricettive.

“Tra i prodotti più utilizzati per le preparazioni di cibi e pietanze natalizie e che hanno subito aumenti consistenti troviamo il burro (+41,2%), l’olio di semi (+51,4%), la farina (+23,6%), le uova (+21,7%), il riso (+35,4%), la pasta (+23,6%) il pane (+16%) – analizza il Codacons – Mettere la carne in tavola a Natale costerà in media il 10,5% in più, con punte del +18% per il pollo, mentre per un pranzo a base di pesce la spesa sale in media del 10%.

La verdura aumenta del 15,2% con punte di oltre il 19% per insalata e cavoli; le arance costano il 13,3% in più. Per i dolci occorre mettere in conto una maggiore spesa del 49,6% per lo zucchero, e anche brindare costerà di più: il vino rincara del 6%, i liquori salgono del 5,5% e lo spumante segna +7,3%. A parità di consumi – stima il Codacons – cenone della Vigilia e il pranzo di Natale, assieme al cenone e pranzo di Capodanno, costeranno agli italiani complessivamente 612 milioni di euro in più rispetto alla spesa sostenuta nel 2021”.

L’associazione segnala poi rincari anche sul fronte dei regali, con i prezzi che salgono del 17,9% per le macchine da caffè, del 19,9% per macchine fotografiche e videocamere e del 23,6% per i Dvd. Nella top ten dei regali stilata dall’Unione nazionale consumatori sui dati Istat al primo posto, come da tradizione, svettano i giocattoli. Al secondo gli elettrodomestici, dalle tv alle macchine da caffè ed aspirapolvere.

Al terzo i prodotti per la cura della persona come profumi, dopobarba, creme e trucchi. In quarta posizione si collocano telefoni cellulari, cordless, computer e tablet, stampanti e giochi elettronici; poi i prodotti di cartoleria (libri, calendari, penne, agende) e i casalinghi (utensili, cristalleria, porcellane e ceramiche).

Chiudono la top ten gioielli, orologi, cornici, oggetti d’oro o argento, fiori e piante. I gioielli comunque aumentano del 9,4%, mentre creme per il corpo, dopobarba e profumi salgono del 6%. Più costoso infine per il Codacons anche trascorrere le feste al ristorante, dove l’aumento medio dei prezzi è del 6,5%: considerato che tra Natale e Capodanno gli italiani spendono circa 715 milioni di euro di consumi nei ristoranti della nostra penisola, si tratta di un aggravio per le famiglie pari a circa +46 milioni di euro” – calcola l’associazione.

Per l’Osservatorio nazionale Federconsumatori la maggior parte degli italiani farà comunque la cena della vigilia di Natale presso la propria abitazione o in quella di parenti e amici, circa il 32,6% prenoterà almeno uno tra il pranzo di Natale e la vigilia di Capodanno fuori casa, presso un ristorante o un locale. La spesa del cenone viene comunque stimata in rialzo del 13% per Natale e di poco meno del 10% per Capodanno.

Chi invece resterà in Italia per le feste di fine anno, ma vorrà trascorrere qualche giorno di relax fuori casa, dovrà fare i conti con i rincari di hotel e strutture ricettive, le cui tariffe aumentano in media del 12,9% rispetto allo scorso Natale” cui si aggiungono i prezzi degli skipass saliti in media tra il 10% e il 13% rispetto alla scorsa stagione sciistica. “I viaggi di Natale e Capodanno delle famiglie italiane valgono circa 13 miliardi di euro – ricorda il presidente Furio Truzzi – Con i prezzi di voli e hotel a questi livelli, una fetta consistente di cittadini sarà costretta a rinunciare alle partenze, con danni non solo per le famiglie ma anche per le imprese del turismo e per tutto l’indotto”.

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