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Il 2023 sarà l’anno della competenza

vaccini Von der Leyen

Buone notizie per il nuovo anno: il 2023 sarà l’anno europeo delle Competenze.

La Commissione Von der Leyen ha voluto dedicare il 2023 alla formazione e allo sviluppo di nuove competenze al fine di promuovere competitività, partecipazione e talento, attraverso corsi di riqualificazione, digitalizzazione, formazione e apprendimento durante l’intero ciclo di vita (il cosiddetto “life-long learning”). Già nel 2021 è stata registrata una carenza di competenze in 28 tipologie di attività lavorative: dall’edilizia all’assistenza sanitaria, all’ingegneria e all’informatica, con una domanda crescente di lavoratori.

Per gestire le complesse sfide di salute, di economia verde e di transizione digitale è necessario sviluppare culture e abilità diffuse, affinché le opportunità possano essere colte dall’Umanità nel suo complesso. Ancora una volta, sarà la competenza a fare la differenza. Quel «competere» che consentirà di comprendere il presente e orientare lo sviluppo futuro, evitando scorciatoie emozionali e lamentele preoccupate.

Nel campo della Salute sono molte le sfide da affrontare: dai servizi di Telemedicina al Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, dalla prossimità territoriale all’integrazione socio-sanitaria, dai percorsi diagnostico terapeutico assistenziali e di presa in carico individuale alla gestione manageriale di nuove strutture e processi. Uno dei principali ostacoli all’innovazione è proprio la mancanza di cultura digitale da parte degli operatori sanitari, unita alla carenza di competenze per utilizzare tecnologie e dati.

Adottare tecnologie digitali implica sperimentare nuovi processi organizzativi, ripensare ruoli di medici e pazienti, così come la loro relazione. La sanità digitale non costituisce solo una trasformazione tecnologica, ma rimodella radicalmente la struttura dei sistemi sanitari: dal rapporto medico-paziente ai processi di cura. La sanità digitale è un cambio di paradigma basato su alcuni importanti trasformazioni: il punto di cura diventa il paziente, non solo la clinica o l’ospedale; i percorsi di cura sono personalizzati, creati su misura; si rafforzano le partnership, la condivisione dei dati e le forme di collaborazione, superando la vecchia cultura a silos. Un modello bio-psico-sociale-digitale e un nuovo ruolo per i medici.

Attuare la trasformazione digitale significa, dunque, agire sul cambiamento culturale dell’ecosistema salute: per sviluppare il pensiero digitale è necessario partire dalle culture presenti per innovarle. Non è facile e non è automatico. Non si tratta semplicemente di imparare a utilizzare una nuova tecnologia, ma di costruire, con tutti gli attori del sistema, nuove rappresentazioni della salute. Occorre mettersi in gioco: imparare nuove regole, abbandonare strade conosciute, sperimentare tecnologie e nuovi percorsi organizzativi.

Nel decreto sulle Linee guida per i servizi di Telemedicinapubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 novembre 2022, c’è un sezione dedicata a Competenze e formazione, in cui si delineano le competenze necessarie per l’utilizzo del servizio da parte degli operatori e da parte dei pazienti.

Le competenze  necessarie  per  l’utilizzo  dei servizi di telemedicina da parte degli operatori  sanitari,  si concentrano su:

competenze digitali di base;
conoscenza della piattaforma di telemedicina;
competenze su l’eleggibilità del paziente all’utilizzo del servizio;
competenze nell’interpretazione e analisi dei dati;
competenze nella gestione da remoto della relazione con i pazienti e con gli altri professionisti sanitari;
capacità di comunicazione da remoto con pazienti, caregiver e tutti i componenti del team sanitario.

I professionisti devono inoltre sviluppare competenze  specifiche in materia di privacy e sicurezza del dato connessa con l’utilizzo degli strumenti elettronici.

Per quanto riguarda le competenze necessarie per utilizzo dei servizi di Telemedicina da parte dei cittadini e dei pazienti, si prevedono strumenti di  informazione/formazione per  l’utenza,  semplici  e  facilmente  accessibili,  quali  ad  es. videotutorial,  infografiche,  depliant  cartacei  nonche’  possibile attivita’ di coaching sia in presenza che a distanza  per  assicurare un uso appropriato, in sicurezza e in autonomia da parte del paziente e/o caregiver, di tutte le tecnologie fornite al paziente, inclusi  i dispositivi medici.

L’anno europeo delle competenze ci aiuterà a concentrare i nostri sforzi per permettere alle persone di imparare“, ha dichiarato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, in occasione dell’adozione della proposta da parte di Bruxelles.

Pronti a fare la nostra parte. Buon 2023 !

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