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Transizione energetica, Irena: “Non siamo sulla buona strada, bisogna accelerare”

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Il 2023 della transizione energetica si apre con il solito, urgentissimo, appello: accelerare sul ‘green’ è fondamentale per non oltrepassare la soglia sempre più vicina degli 1,5 gradi di innalzamento delle temperature. Il primo allarme dell’anno arriva dai leader energetici internazionali riuniti per la 13esima Assemblea di IRENA, l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili.

Il 2023 è un anno cruciale per la strategia messa a punto negli anni successivi all’Accordo di Parigi sul clima. Nella Cop28 di quest’anno negli Emirati Arabi Uniti, infatti, si concluderà il primo Global Stocktake, iniziato dalla Cop26 di Glasgow: il processo, che dura due anni e si tiene ogni cinque, è cruciale per comprendere meglio a che punto sono le nazioni mondiali nell’attuazione dell’Accordo di Parigi.

Con lo Stocktake si valutano i progressi delle nazioni verso il raggiungimento degli obiettivi climatici a lungo termine. Diventa quindi una base per definire le azioni prioritarie da eseguire nei prossimi sette anni: l’orizzonte fondamentale è sempre quello del 2030.

All’Assemblea, i membri di IRENA hanno confermato la loro disponibilità “a sostenere pienamente la presidenza COP28 degli Emirati Arabi Uniti stabilendo le ultime conoscenze sulla transizione energetica basata sulle rinnovabili e sfruttando la cooperazione internazionale attraverso la piattaforma globale dell’Agenzia”, si legge in una nota.

Agenzia che mette a disposizione anche delle roadmap precise per la transizione energetica, come il World Energy Transitions Outlook, in cui IRENA sottolinea le azioni da eseguire entro il 2030 e dimostra che le tecnologie per compiere questi progressi esistono già.

L’Outlook sottolinea l’efficienza energetica e l’elettrificazione come driver primari, abilitati da energia rinnovabile, idrogeno verde e bioenergia sostenibile.

 

Ma quali sono le azioni prioritarie identificate durante l’Assemblea di Irena? Gli esponenti di governi, aziende e organizzazioni internazionali hanno fornito approfondimenti sulle azioni necessarie nei prossimi anni: l’obiettivo a breve termine è dimezzare le emissioni entro il 2030 (mentre secondo molte previsioni, al ritmo attuale, tra 7 anni le emissioni aumenteranno) e raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Le conclusioni della discussione durante l’Assemblea non sono sicuramente rosee:

  • Il mondo non è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi climatici e in alcuni casi sta persino facendo passi indetro. L’azione non può essere ritardata e deve essere intrapresa con soluzioni già disponibili.
  • Ogni Paese è diverso, e ognuno deve trovare un modo per bilanciare le priorità nazionali con gli obiettivi a breve e lungo termine per accelerare la strategia globale.
  • Il Global Stocktake è un processo importante. Altrettanto importante è trovare un accordo comune sulle priorità globali dopo la COP28 di Dubai.
  • IRENA rimane “la piattaforma globale per le transizioni energetiche per guidare l’azione a un ritmo più rapido”.

 

“Sebbene le transizioni energetiche stiano progredendo in tutto il mondo”, ha dichiarato il direttore generale di IRENA, Francesco La Camera, che ha anche presentato il report annuale dell’Agenzia, “gli sforzi devono essere accelerati, garantendo al contempo che i benefici siano distribuiti uniformemente tra Paesi e comunità. La cooperazione internazionale svolgerà un ruolo fondamentale nel garantire che tutti i Paesi abbiano l’opportunità di accelerare la diffusione di tecnologie a prova di crisi climatica e garantire gli investimenti necessari per raggiungere i loro obiettivi. IRENA offre una piattaforma unica per guidare un’agenda energetica globale alla COP28 e oltre”.

Attraverso il contributo di IRENA al Global Stocktake, l’Agenzia dice di “continuare a dimostrare che le transizioni energetiche basate sulle energie rinnovabili sono tecnicamente fattibili, economicamente sostenibili e, se gestite correttamente, una fonte di soluzioni per priorità politiche quali la creazione di posti di lavoro, lo sviluppo industriale, la sicurezza energetica e l’accesso all’energia”.

 

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