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Arriva l’offerta di Lufthansa, 300 milioni per il 40% di Ita Airways

L’offerta di Lufthansa per una quota di Ita Airways è pronta. La data room della newco si chiude il 18 gennaio e quindi in qualsiasi momento potrebbe arrivare sul tavolo del Tesoro, azionista unico di Ita, la proposta del colosso tedesco guidato da Carsten Spohr.

Lufthansa, secondo indiscrezioni, dovrebbe offrire circa 300 milioni attraverso un aumento di capitale riservato per rilevare una quota di minoranza del 40% e poi in una seconda fase arrivare al 100%. Ma oltre all’aspetto economico il Ministero dell’Economia e delle Finanze valuterà anche quello industriale. Infatti nel Dpcm del 21 dicembre 2022 il governo ha specificato in modo netto la propria idea e visione sul futuro di Ita.

In particolare il socio industriale, quindi Lufthansa, dovrà attuare alcuni elementi ritenuti essenziali come lo sviluppo di un network internazionale, soprattutto sul lungo raggio in quanto il governo ritiene che l’Italia debba essere destinazione “diretta” e non raggiunta attraverso scali intermedi; poi garantire i livelli occupazionali; quindi tutelare gli hub nazionali come Fiumicino, Malpensa, Linate ed infine dare vita ad una partnership in cui Ita non sia “un junior partner” ma un socio alla pari per assicurare un pieno sviluppo.

Se la proposta tedesca sarà ritenuta soddisfacente, il Mef procederà con la trattativa esclusiva. In questo caso si dovrebbe arrivare alla firma di un preliminare di vendita entro fine mese. Lufthansa avrebbe chiesto al governo alcune “condizioni” per rilevare una quota della newco, fra queste “l’opzione di ritirarsi da un’acquisizione completa nel caso in cui la nuova società non dovesse dare i risultati sperati” e anche “avere delle deroghe legali per proteggersi da eventuali imprevisti derivanti dall’integrazione di Ita”.

E su questo punto si è fatto riferimento alle conseguenze che potrebbero scaturire dalle oltre mille cause di lavoro intentate dagli ex dipendenti di Alitalia, attualmente in cassa integrazione. Diversi ex lavoratori e lavoratrici della vecchia compagnia di bandiera chiedono, infatti, di essere assunti da Ita sostenendo che la newco operi in continuità con la ex Alitalia e quindi non è una compagnia nuova. Ma, secondo fonti vicine al dossier, sul tema delle cause pendenti “non ci saranno grandi sorprese” in quanto “non c’è un tema di riassunzione perché andrebbe contro la direttiva di Bruxelles”.

La discontinuità “è stata imposta” dalla Commissione Ue ed Ita è “stata costretta” a rilevare un solo asset, quello dell’aviation, ma non i rami handling e manutenzione, non il programma millemiglia o biglietti prepagati Alitalia, spiegano le stesse fonti, sottolineando quindi che Ita “non è Alitalia”.

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