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La moneta del FantaSanremo è il Baudo: ecco come un gioco avvicina i giovani al Festival

C’è chi aspetta Sanremo, e chi aspetta Sanremo per giocare al FantaSanremo. Giunto ufficialmente alla sua terza edizione, il fantasy game più atteso degli ultimi tempi è nato nel 2020, in un bar a Porto Sant’Elpidio: in provincia di Fermo, nelle Marche. E in così poco tempo ha non soltanto raggiunto cifre incredibili di utenti, ma aumentato la visibilità stessa del più grande Festival della canzone italiana. Che, come confermato da uno dei creatori del gioco Marco Nazzareno Filipponi, “rischiava di rimanere intrappolato in un contenitore vecchio. Il FantaSanremo è stato anche un modo per avvicinare i giovanissimi al festival canoro. Anche se, larga parte del merito della trasformazione della kermesse che conquista sempre più pubblico, va ad Amadeus”.

FantaSanremo: cos’è e come funziona?

Adesso gli artisti staranno scaldando la voce. Come cantava qualcuno: “Stasera che sera”. Alla fine l’evento più atteso, amato e odiato dagli italiani, per la 73° volta è arrivato. E insieme ad esso, immancabili, le polemiche. “Ma Sanremo si alimenta anche di questo. La verità è che da sempre sia il pubblico che i media si concentrano non tanto sulle prestazioni canore di chi è in gara quanto sul diversivo”, ha detto Filipponi. E il FantaSanremo sposta, senza nasconderlo, l’attenzione su tutti quei particolari minimi dell’esibizione. Ad esempio: bonus rave, ci sono più di 49 persone sul palco, orchestra esclusa. Sei anni di carcere. “Si fa per ridere, naturalmente”. E fa ridere.

Il gioco ricalca la logica del ben più famoso ‘Fantacalcio’. Consiste nel creare una squadra formata da cinque cantanti che partecipano sul palco. Si sceglie un capitano e si accumulano punti in base al piazzamento dei propri beniamini in ogni serata. A rendere il tutto ancora più divertente: i ‘bonus’ e i ‘malus’. Ovvero aspettative e imprevisti durante il Festival che possono aggiungere o sottrarre punti. “Un bonus può essere l’artista che si esibisce scalzo, + 5 punti. Un malus qualcuno a cui cade il parrucchino, – 25 punti”, ha riso il creatore.

Il FantaSanremo ci piace più di Sanremo?

Con l’avvento del FantaSanremo il Festival ha un po’ perso il suo status di massima competizione canora, che spesso induceva gli artisti a vivere troppo seriamente l’avventura. Questo alleggerimento di tensione ha contribuito a rendere il clima meno solenne, incidendo sugli ascolti del pubblico che desidera qualcosa che li faccia sentire a casa.

Già da un po’ la curva sanremese è in crescita. Dopo un periodo di flessione, lo scorso anno il Festival di Sanremo ha fatto una media di oltre 11 milioni di spettatori collegati, con il 64,9% di share. Complice di questo successo è stato certamente il nuovo direttore artistico (Amadeus), che ha puntato sulla presenza di tanti giovani tra i partecipanti. “L’anno scorso erano ben dieci gli under 30, quest’anno nove”, ha fatto notare Filipponi.

Madame ha dichiarato che Sanremo è stato uno dei suoi primi palchi. Ariete è una cantante seguitissima dalla generazione Z che si è trascinata dietro i suoi fan. “Spesso i ragazzi che si sono avvicinati al Festival lo hanno fatto per seguire i loro artisti del cuore. Per cui non è stato il nostro gioco a riaccendere l’interesse”, ha affermato con grande onestà (e umiltà) Filipponi. “Forse però, il FantaSanremo è andato a colmare un vuoto che neanche noi sapevamo ci fosse: quello del gioco”.

I gruppi su whatsapp o su telegram tra amici che commentavano le cinque serate in effetti esistevano già. Così come, prima dell’epoca dello smartphone, le pizzate sul divano a stonare le nuove canzoni. “La novità è stata la ‘gamification’, termine che non sapevamo neanche cosa significasse. E cioè aver affiancato a un evento la componente goliardica da seguire in contemporanea”, ha continuato un po’ incalzato Filipponi, che ha ripetuto che per lui e per il suo team il FantaSanremo piace, ma Sanremo di più.

L’anno scorso la piattaforma di FantaSanremo.com ha visto l’adesione di mezzo milione di squadre. Arrivando, tramite i social, anche ad alcuni partecipanti del Festival stesso (come Sangiovanni e il sempreverde Gianni Morandi). Gli artisti, prima o dopo le proprie esibizioni, si rivolgevano di proposito alle telecamere pronunciando ‘parole-bonus’ per guadagnare punti.

“Cantanti che in mondovisione gridavano dal Teatro Ariston “Papalina”, che è il nome del gestore del bar in cui è nato il FantaSanremo. O “Zia Mara”, che è la Venier. Noi ridevamo e ci scappa da ridere ancora oggi all’idea che sia successo”, ha commentato Filipponi. “Tuttavia questo ha portato anche all’evoluzione del regolamento. Perché il gioco non è più dietro le quinte e una volta sdoganato abbiamo dovuto pensare a diverse modifiche”.

Un aspetto da sottolineare di queste modifiche, secondo Filipponi, è proprio il fatto che sia stato eliminato tutto ciò che andava ad intromettersi nell’esibizione. “La parte goliardica l’abbiamo riservata alla settimana extra palco. Ed è stato dato maggior peso alle esibizioni. Resta un gioco. Ma la gara canora resta in primo piano. Alcuni punti saranno assegnati proprio sulla base delle performance artistiche”.

Quest’anno sono state create circa 277.700 leghe. Nell’edizione passata i 3/4 dei partecipanti sono state donne tra i 18 e i 35 anni. “Ma la forbice si è allargata e quest’anno i giocatori saranno molto più eterogenei”, ha detto Filipponi leggendo in diretta i dati dall’applicazione.

“Non ci aspettavamo tutto questo. Ma nessuno pensi che per cinque giorni di Festival ci ritroviamo a girare in utilitaria. Il FantaSanremo ha delle spese da sostenere, che sono per la gestione e la manutenzione del sito. Con la crescita dell’anno scorso abbiamo creato degli uffici fisici. Ci sono spese da coprire e le collaborazioni e le sponsorizzazioni ci aiutano, permettendoci di offrire il gioco nella forma che ha, con una piattaforma affidabile che regge oltre quattro milioni di squadre, nonché milioni di connessioni contemporaneamente. Ma gli altri trecentosessanta giorni abbiamo tutti il nostro vecchio lavoro”.

La moneta di FantaSanremo è il Baudo, un omaggio al grande presentatore italiano che nella sua carriera ha diretto ben tredici edizioni del Festival. Ma chi vince – ha scherzato Filipponi – “non vince denaro, solo gloria eterna”.

“Eterna!”, ha ripetuto. “Vuol dire che dura più di qualunque altra cosa. Poi certo, ci sarebbe la Papalina League che mette in palio un prosciutto. Ma questa è un’altra storia… e il prosciutto è molto più effimero“.

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