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Pirelli chiude un 2022 eccellente: ricavi +24,1% e utile +35,5% 

pirelli marco tronchetti provera

Pirelli chiude un 2022 superando i target che si era prefissata, con ricavi a 6.615,7 milioni (+24,1%) e un utile netto in crescita del 35,5% a 435,9 milioni di euro. Sono “tra i migliori del settore industriale, con una redditività che è la più alta e la più resiliente in un contesto di alta inflazione e una solida generazione di cassa sopra i nostri obiettivi” ha commentato il ceo di Pirelli Marco Tronchetti Provera (nella foto in evidenza) presentando i conti preliminari 2022 alla comunità finanziaria mentre, in linea con quanto già annunciato al mercato, il bilancio e la relativa proposta di distribuzione del dividendo saranno esaminati dal cda nella riunione programmata per il prossimo mese, il 23 marzo. Tronchetti approfitta della prima domanda degli analisti per chiudere definitivamente coi rumors, circolati la settimana scorsa, su un possibile disimpegno di Sinochem.

“L’azionista ha fatto una dichiarazione chiara – dice ricordando la dichiarazione di Marco Polo International, in cui Sinochem e Chemchina custodiscono la quota del 37%). Niente è cambiato e niente abbiamo da commentare. E’ già stato smentito dall’azionista”. E come annotazione tecnica annuncia che l’azionista cinese CNRC ha comunicato che sottoporrà al Governo la notifica prevista ai sensi della normativa sul golden power “in relazione al rinnovo del patto parasociale con Marco Polo International, Camfin e Marco Tronchetti Provera & C. Sempre in tema di governance la riunione del cda è stata l’occasione per cooptare in consiglio, al posto del dimissionario Bai Xinping, il presidente e ceo di Aeolus Wang Feng.

Tornando ai conti nonostante una domanda indebolita (-1% dei volumi, peggio delle attese) l’ebitda adjusted è stato pari a 1,4 miliardi (+16,3%) e l’ebit adjusted a 977,8 milioni di euro (sopra il target), con un contributo delle leve interne (price/mix ed efficienze) che ha più che compensato le negatività dello scenario esterno (materie prime e inflazione).

Ora per il 2023, in un generale rallentamento della crescita economica su cui pesano le tensioni geopolitiche e il persistere dell’inflazione dei fattori produttivi (materie prime, energia e logistica), gli scenari puntano alla stabilità: ricavi tra 6,6 e 6,8 miliardi di euro continuando a migliorare il price mix; un ebit margin adjusted tra il 14% e il14,5%; una generazione di cassa netta ante dividendi attesa tra 440 e circa 470 milioni di euro, grazie alla performance operativa e alla gestione efficiente del capitale circolante, continuando a lavorare sulal riduzione del debito con una posizione finanziaria netta attesa a -2,35 miliardi di euro con un rapporto fra PFN/ ebitda adjusted tra 1,65 /1,7 volte.

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