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TikTok supera Google, ma è una carta giocata male

Ascanio Carola, TikTok

I numeri della piattaforma di video brevi sono impressionanti ma politica e informazione non sanno usarla. Intervista al creator Ascanio Carola

Nel 2021 TikTok ha ricevuto più visite di Google superando il traguardo del miliardo di utenti attivi al mese a livello globale. Negli Usa i video sull’app superano – per numero di minuti guardati – quelli di YouTube. In Italia, secondo gli ultimi dati Audiweb, gli utenti unici mensili di TikTok superano i 18 milioni. Numeri impressionanti se messi a confronto con quelli relativi a fine 2021, circa 10 milioni, e ad aprile 2022, 14,4 milioni. TikTok viene utilizzato dal 27,8% degli italiani e dal 54,5% dei giovani di età compresa tra 14 e 29 anni. “L’attualità rimane un grande limite. L’algoritmo ci propone contenuti simili ai nostri interessi e quindi ci impedisce di avere una visione completa. Questo perché il sistema offre maggiore risonanza all’opinione del creator rispetto all’informazione in sé, spingendo quindi l’utente a schierarsi, a non documentarsi”.

Riassume così Ascanio Carola, giovanissimo TikToker romano classe 2000 (350mila follower complessivi), che sui suoi canali spazia da aneddoti personali all’ambientalismo, dal mondo universitario fino alla politica, raggiungendo milioni di utenti. A dicembre ha ottenuto quasi 5 milioni di visualizzazioni.

I politici hanno imparato a usarlo?

La politica è sbarcata su TikTok a ridosso delle elezioni. All’inizio della campagna elettorale era evidente quanto i politici non conoscessero le caratteristiche della piattaforma. Oggi – politici o staff – stanno dimostrando di aver affinato le proprie tecniche comunicative. Alcuni, mi riferisco a diversi leader del centrodestra o a Conte, hanno raggiunto ottimi risultati. Altri, come Calenda e Renzi che insieme non arrivano a 80mila follower, non reggono il confronto.

E il linguaggio?

Tutti hanno cambiato il proprio ‘tone of voice’ rispetto a quello adottato su altre piattaforme. Propongono un’immagine di sé più amichevole ed informale puntando sulla simpatia per colpire i più giovani. C’è chi lo fa dal 2019 come Salvini, con tanto di dirette spesso virali in cui intrattiene migliaia di giovani, e chi ha iniziato da pochi mesi. Ho notato il cambio drastico di Meloni all’indomani del suo incarico: un linguaggio istituzionale e formale in cui dà valore al ruolo che ricopre.

La politica cerca i voti della Generazione Z.

I politici sono sbarcati su TikTok per intercettare la Generazione Z, ma gli utenti non hanno reagito bene. Lasciando stare la polemica di Calenda – “sono attratti solo da balletti e make-up” – l’assalto a TikTok sotto elezioni e il tentativo di convincere i giovani con battute e contenuti poco seri ci ha fatto sentire sottovalutati e ricercati solo per fini opportunistici senza alcun reale interesse. Hanno giocato male la carta TikTok, non prendendoci sul serio.

Quale politico comunica meglio?

I politici che hanno avuto più successo su TikTok non sono stati i più votati. Salvini è tra i migliori, ma è stato uno dei meno votati dagli under 25. Vale l’opposto per Calenda. Infatti, non bisogna fraintendere i numeri prodotti dai loro profili con l’effettiva conversione in consensi. Si tratta per lo più di giovani che interagiscono per intrattenimento. Berlusconi e Conte hanno riscosso molto successo. Quest’ultimo ha adottato un ‘tone of voice’ serio ma informale, contenuti per lo più brevi e creati esclusivamente per TikTok. Gioca molto sul confronto video con gli avversari offrendo alla comunità ciò per cui va più matta: il dissing.

Si rischia la disinformazione?

Il rischio della disinformazione c’è ed è superiore agli altri social a causa della potenza dell’algoritmo. In una piattaforma in cui chiunque può andare virale, non ci sono garanzie sull’autenticità del contenuto. Tuttavia, grazie alla facilità con cui si può ottenere visibilità, TikTok è terreno fertile per il confronto: può andare virale una fake news come un video risposta in cui la si smentisce.

Esistono profili in cui si cerca d’informare i giovani?

Su TikTok, a differenza di Instagram in cui esistono pagine che trattano temi di attualità anche con milioni di follower, il potere dell’informazione è detenuto ancora da quei pochi creator che tra un video comico e un vlog si espongono su determinate questioni di interesse pubblico. Gli utenti preferiscono ascoltare il parere del tiktoker, rispetto magari alla testata giornalistica, indipendentemente dal titolo che possiede. E qui gioca un ruolo importante la fidelizzazione tra utente e creator.

Per parlare ai giovani è necessario fare i giovani?

I giovani su TikTok sono tantissimi. La parola chiave per avere successo è autenticità. Un consiglio: presentarsi coerenti con la propria immagine ripaga sempre. Non bisogna snaturarsi. Ai politici invece sottolineo un altro aspetto: per evitare di essere definiti “cringe”, parlate di temi che interessano i giovani. Lo apprezzeranno molto di più.

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