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ChatGpt, i cloni cinesi e i cybercriminali che usano Ai per scrivere malware e phishing

L’intelligenza artificiale ‘conversazionale’ lanciata da ChatGpt? In Cina ha scetenato un mercato fiorente di copie non autorizzate. Sin dalla disponibilità del software lanciato dalla società americana OpenAi, infatti, molti sviluppatori di Pechino si sono messi all’opera per fare da ponte tra il programma e i più curiosi in Cina, paese dove ChatGpt non è bloccato ma semplicemente non è disponibile.

Ma l’Intelligenza artificiale è un trend in ascesa anche nel crimine informatico, un vettore a cui gli hacker mirano per insediarsi nei più ampi sistemi organizzativi. I criminali cominciano a usare il bot Chatgpt di OpenAi, per aiutarsi nella scrittura di codici  truffa ransomware. Ma lo si può adoperare anche per compilare mail di phishing. Siamo solo agli inizi di una nuova minaccia da studiare attentamente.

Sul social network cinese WeChat si sta assistendo ad una proliferazione di imitazioni del programma ChatGpt, principalmente tramite mini applicazioni. Offrono agli utenti una manciata di domande gratuite prima di richiedere la sottoscrizione di un abbonamento, che va da pochi centesimi a 4 dollari.

Il carattere di ‘clone’ e non di progetto che si basa realmente su ChatGpt è dato dal fatto che gli sviluppatori si pongono come intermediari tra l’utente e il software. Non permettono cioè ai navigatori di accedere direttamente all’AI ma offrono un box dentro cui porre la propria domanda.  L’interesse della Cina per questo tipo di Intelligenza artificiale è forte.

A febbraio, Baidu, principale motore di ricerca in lingua cinese, ha annunciato il lancio di un programma simile, ‘Ernie bot’, mentre iFlyTech, una società nota per i sistemi di riconoscimento vocale, ha annunciato l’arrivo del proprio chatbot a maggio. Proprio su Baidu il quesito ‘Come utilizzare ChatGpt in Cina’ è stato costantemente di tendenza per settimane.

Il boom è la conseguenza di ciò che arriva in Cina dopo gli investimenti delle multinazionali della Silicon Valley, tra cui Microsoft che ha investito in ChatGpt, l’ha integrato nel suo motore di ricerca e ha visto crescere il numero di utenti, salito a 100 milioni. L’intelligenza artificiale è purtroppo un trend in ascesa anche nel mondo del crimine informatico.

Gli esperti di società di sicurezza informatica importanti hanno confermato l’aumento di minacce che, grazie a ChatGpt, sono diventate più difficili da scovare e riconoscere. I criminali utilizzano l’AI per creare truffe più sofisticate e ingannare i dipendenti aziendali.

Sono infatti loro il vettore a cui gli hacker mirano per insediarsi nei più ampi sistemi organizzativi. Darktrace ha notato una maggiore complessità linguistica nelle email di phisning, che spingono a cliccare su link maligni o aprire file infetti. Quella che fino a ieri era una debolezza delle campagne truffa, ossia la presenza di errori grossolani nella traduzione del messaggio nella lingua della vittima, sta migliorando proprio grazie all’Intelligenza artificiale.

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