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Fondazione Crt, bilancio da record, il migliore degli ultimi 10 anni

Massimo Lapucci, CEO OGR e egretario Generale Fondazione CRT

Con un avanzo di esercizio 2022 pari a 127,2 milioni di euro (+42,6% rispetto agli 89,2 milioni del 2021), una posizione finanziaria netta balzata a 569 milioni (+73,4%) e un patrimonio investito di oltre 3 miliardi, la Fondazione CRT ha varato un progetto di bilancio da record: il migliore degli ultimi dieci anni, nonché uno dei più brillanti di tutta la propria storia dal 1991 a oggi.

Il documento è stato approvato all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione, guidato dal Presidente Giovanni Quaglia, che esprime così la sua soddisfazione: “Sono orgoglioso di questo bilancio davvero straordinario, che rappresenta il punto di eccellenza dei miei sei anni alla guida della Fondazione. La condivisione delle scelte strategiche da parte degli Organi e il grande lavoro di squadra coordinato dal Segretario Generale hanno contribuito in maniera determinante al risultato finale, ancora più significativo in un contesto generale tanto complesso e incerto. La Fondazione CRT riparte da qui, pienamente consapevole delle proprie responsabilità e del proprio ruolo a sostegno della crescita e dello sviluppo del territorio, per affrontare e vincere, insieme alle istituzioni, al Terzo Settore e al mondo produttivo, le sfide della transizione sociale, ecologico-energetica e digitale”.

 

Giovanni Quaglia, presidente CRT
Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione Crt.

 

E’ il miglior bilancio dell’ultimo decennio, che conferma l’efficacia della strategia perseguita nella gestione degli asset in portafoglio della Fondazione CRT, in un anno coronato anche dal successo dell’operazione Atlantia e dal ritorno della partecipazione nella banca conferitaria su valori plusvalenti, pur in un contesto internazionale ancora caratterizzato da una marcata incertezza del quadro globale” dichiara il Segretario Generale Massimo Lapucci”. Il patrimonio si attesta saldamente a valori di mercato superiori ai 3 miliardi di euro, con una posizione finanziaria netta che consolida il trend di crescita superando i 560 milioni e arrivando a totalizzare un incremento complessivo di circa 800 milioni negli ultimi 10 anni. Gli ottimi risultati a consuntivo vanno letti anche attraverso la lente della progressiva integrazione dei criteri ESG nelle scelte di investimento della Fondazione”.

Il consuntivo 2022 è frutto di una efficiente gestione operativa e patrimoniale della Fondazione, pressoché interamente in house, volta a ottimizzare la combinazione tra redditività e rischio, anche con l’obiettivo di estendere progressivamente i criteri della sostenibilità alla gestione di tutto il patrimonio, secondo una specifica policy di investimento responsabile.

In uno scenario globale segnato dal conflitto russo-ucraino e dal persistere degli effetti della pandemia che hanno influito negativamente sugli indicatori macroeconomici e sulle performance dei mercati finanziari, gli ottimi risultati di bilancio consolidano ulteriormente la posizione patrimoniale della Fondazione, che può quindi alimentare con 60 milioni l’attività istituzionale 2023 ed effettuare accantonamenti significativi alle riserve patrimoniali.

La posizione finanziaria netta alla fine dell’anno è cresciuta a 569 milioni, segnando il +73,4% rispetto ai 328 a fine 2021 mentre il patrimonio investito si è attestato a 3,25 miliardi di euro (+13% rispetto al 2021).

Nel 2022 la Fondazione CRT ha attivato oltre 65 milioni di euro per l’attività istituzionale, rendendo possibili circa 1.400 progetti in molteplici ambiti a partire dal recupero e la valorizzazione dei beni artistici, architettonici, paesaggistici, in primis Palazzo Madama a Torino: iI più grande cantiere di restauro in Italia.

 

Palazzo Madama a Torino

 

I progetti hanno riguardato inoltre il rilancio del settore culturale, lo sviluppo dell’innovazione e della ricerca scientifica e tecnologica, la formazione della next generation, il rafforzamento delle competenze anche digitali, l’investimento sui giovani talenti, il contrasto della povertà educativa minorile; la tutela dell’ambiente di fronte alla doppia sfida energetica e idroclimatica, il sostegno al welfare, la tutela della salute pubblica, la promozione dell’inclusione, l’impulso all’imprenditoria sociale anche attraverso la leva dei Big Data, il consolidamento del sistema di primo intervento del 118 e della protezione civile.

A queste modalità di intervento la Fondazione ha affiancato ulteriori iniziative orientate allo sviluppo (social impact investments o mission related investments), mettendo complessivamente a disposizione del territorio circa 69 milioni di euro.

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