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Da Google a OpenAI (e Gpt 4), la corsa ai clienti dell’AI

CEO of Alphabet and Google Sundar Pichai.

Google chiama, OpenAI risponde. Anche durante il terremoto della Silicon valley bank, la sfida tra Google e OpenAI rimane al centro dei riflettori del mondo del tech. Soprattutto quando le rispettive scelte di tempo delle due aziende continuano ad assicurare alla saga dell’intelligenza artificiale colpi di scena a ripetizione. Ieri, nel giorno in cui Google Cloud ha lanciato i suoi nuovi strumenti di AI generativa, OpenAI ha risposto con il suo annuncio più atteso: il lancio di GPT 4, il suo nuovo modello di linguaggio.

Che si tratti degli annunci sempre più avverinistici di OpenAi o dei tentativi di Google di riguadagnare il terreno perso, la filosofia di base che caratterizzerà la corsa all’intelligenza artificiale d’ora in avanti sembra definita: arrivare, il prima possibile, ai clienti. Per il settore AI, un approccio non scontato solo fino a pochi mesi fa.

Da Duolingo a Stripe, Gpt 4 già operativo

OpenAI ha infatti lanciato il suo nuovo modello per la comprensione di immagini e testi. La descrizione l’ha data la stessa società guidata da Sam Altman: “In una conversazione casuale, la distinzione tra GPT-3.5 e GPT-4 può essere sottile. La differenza emerge quando la complessità del compito raggiunge la soglia sufficiente”. Quello che ha impressionato il pubblico, è la multimedialità del nuovo modello, rispetto al predecessore GPT 3. Ora si possono dare al chatbot super intelligente input come immagini e grafici, oltre che testi. Il risultato finale, per il momento, rimane però testuale. E OpenAI ha avvertito che i difetti ci sono ancora: c’è la possibilità che il sistema abbia delle ‘allucinazioni’, cioè inventi delle informazioni.

Nonostante questo, dice OpenAI, non ci sono paragoni con i modelli precedenti: con più potere computazionale e più dati utilizzati per addestrare il modello (su questo non sono stati rivelati altri dettagli), Gpt 4 è molto più accurato nelle sue risposte: “Abbiamo impiegato 6 mesi per rendere GPT-4 più sicuro e allineato. GPT-4 ha l’82% in meno di probabilità di rispondere alle richieste di contenuti non consentiti e il 40% in più di probabilità di produrre risposte fattuali rispetto a GPT-3.5 nelle nostre valutazioni interne”, dice OpenAI.

Ma l’aspetto interessante è che il ‘lancio’ arriva quando Gpt 4 viene già usato dai clienti di OpenAI. Aziende grandi, come Duolingo, il gigante di Wall Street Morgan Stanley e la piattaforma di pagamenti Stripe. Governi, come quello islandese. E startup come la danese Be my eyes, che si occupa di accessibilità per persone cieche.

Ma il pubblico raggiunto da Gpt 4 sarà ancora più ampio: verrà reso disponibile per i singoli utenti del servizio Premium (a 20 dollari al mese) ChatGpt Plus.

Inoltre, il più grande fan di OpenAI, Microsoft (che ha investito miliardi di dollari nella startup, per la quale ora si parla di una valutazione da quasi 30 mld) ha incorporato GPT-4 nella preview del chatbot di ricerca Bing. “Siamo lieti di confermare che il nuovo Bing è in esecuzione su GPT-4”, ha scritto Microsoft, “che abbiamo personalizzato per la ricerca. Se hai utilizzato la nuova anteprima di Bing in qualsiasi momento nelle ultime cinque settimane, hai già sperimentato una prima versione di questo potente modello. Poiché OpenAI apporta aggiornamenti a GPT-4 e oltre, Bing beneficia di questi miglioramenti. Insieme ai nostri aggiornamenti basati sul feedback della community, puoi essere certo di disporre delle funzionalità di copilota più complete disponibili”.

Google punta su Api, Gmail e Docs

Se l’annuncio di ChatGpt attira i fan più ‘tecnologi’, quello di Google (e della casa madre Alphabet guidata da Sundar Pichai, in foto)non va assolutamente disdegnato: in un post Thomas Kurian, CEO di Google Cloud, ha illustrato la visione di Google sull’AI generativa: sviluppatori e aziende potranno ora provare le nuove API e i nuovi prodotti derivati dai modelli AI di Google. Un lancio che batte di qualche giorno quello della stessa Microsoft, che dovrebbe annunciare questa settimana le integrazioni AI con la sua suite Office.


Google ha poi un asso nella manica: Google Workspace, l’ambiente che (tra Gmail e Documenti) garantisce alla società una portata enorme. Anche questi prodotti, fondamentali per il colosso del tech alle prese con la sua strategia di difesa contro l’avvento di ChatGpt, sono stati infusi con l’AI generativa.

“Siamo entusiasti del potenziale dell’AI generativa e delle opportunità che aprirà, dall’aiutare le persone a esprimersi in modo creativo, al supportare gli sviluppatori nella creazione di nuovi tipi di applicazioni, fino a trasformare il modo in cui le aziende e i governi interagiscono con i loro clienti ed elettori. Il nostro obiettivo è di continuare a essere coraggiosi e responsabili nel nostro approccio e collaborare con altri per perfezionare sempre di più i nostri modelli AI, affinché siano sicuri e utili per chiunque”, ha dichiarato Thomas Kurian, CEO di Google Cloud.

Tra le applicazioni di intelligenza artificiale più importanti annunciate da Google ci sono la nuova, API di PaLM (la famiglia di modelli di linguaggio più avanzata di Google) e MAkerSuite, ma anche il supporto per l’AI generativa in Vertex AI, che offre ai team di data science l’accesso ai modelli di base di Google, e un Generative AI App Builder, che consente agli sviluppatori di creare rapidamente nuove esperienze, tra cui bot, interfacce chat, motori di ricerca personalizzati, assistenti digitali e altro ancora.

Secondo June Yang, Vice President, Cloud AI and Industry Solutions. “Fornendo l’accesso API ai modelli di base e riducendo al contempo gli enormi e proibitivi requisiti di dati che queste tecnologie solitamente comportano, Vertex AI consentirà a sviluppatori e innovatori di ogni tipo, dai data scientist agli autodidatti, di creare la prossima generazione di startup”.

Ma gli annunci che interesseranno di più il grande pubblico sono altri: ci saranno nuove funzionalità di scrittura alimentate dall’AI in Docs, Sheets, Slides e Gmail.

In Docs sarà sufficiente digitare l’argomento di cui si desidera scrivere e una bozza viene generata automaticamente, dicono da Google. Questo nuovo strumento può anche aiutare a trovare il giusto tono per il documento o l’email e, se si desidera utilizzare l’AI per provare un nuovo tono “simpatico”, dice l’azienda, si potrà scegliere l’opzione “Mi sento fortunato” in Gmail.

Anche queste nuove esperienze di AI generativa saranno provate da tester, prima di essere rese disponibili al pubblico.

“Per quanto riguarda la realizzazione del pieno potenziale dell’AI generativa in Workspace, siamo solo all’inizio. Così come 17 anni fa abbiamo rivoluzionato la collaborazione in tempo reale con il co-authoring in Docs, siamo entusiasti di trasformare nuovamente la creazione e la collaborazione in Workspace”, ha dichiarato Johanna Voolich Wright, Vice President, Product, Google Workspace.

Intanto Google Cloud sta lavorando con nuovi partner tecnologici per fornire ai clienti un punto di riferimento per la creazione e l’innovazione con l’AI. Inoltre la nuova iniziativa, Built with Google Cloud AI, aiuterà gli ISV a sviluppare applicazioni utilizzando i servizi Google Cloud AI. Google Cloud sta poi estendendo il programma Google for Startups Cloud per consentire la nascita di un maggior numero di startup AI; Accenture, BCG, Deloitte, McKinsey, Quantiphi e TCS incrementeranno in modo significativo la propria offerta di servizi di consulenza e implementazione basati sull’ AI generativa di Google Cloud, fa sapere l’azienda.

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