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Yakult: la filosofia del benessere che si fa ricerca e innovazione

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La cura di sé può partire anche da piccoli gesti quotidiani, iniziando da una corretta alimentazione e stili di vita sani. In questo contesto si inserisce anche un utile prodotto probiotico come Yakult, che si connota per le sue qualità funzionali e  che vanta una storia lunga un secolo. Fu il Dr. Shirota infatti, scienziato giapponese, a selezionare e coltivare il L. casei Shirota (LcS), un fermento lattico probiotico che porta il suo nome e che favorisce l’equilibrio della flora intestinale. Shirota cominciò a coltivare in latte questo fermento, già nel 1935.

Della storia e della filosofia di Yakult abbiamo parlato con Mauro Bonati, Direttore generale di Yakult Italia e Arianna Rolandi, Direttore Science e Corporate Communication di Yakult Italia.

Mauro Bonati, Direttore Generale di Yakult Italia

“La nostra è una storia particolarmente originale e inizia durante i primi anni del XX secolo, nel periodo post-bellico, in cui le scarse condizioni igienico-sanitarie, unite alla malnutrizione diffusa nella popolazione nipponica, spinsero il giovane Minoru Shirota ad intraprendere gli studi di medicina presso l’Università di Kyoto” ci racconta Mauro Bonati, che inquadra la straordinaria figura di Shirota, sottolineando come fosse “mosso dalla convinzione che la professione medica non dovesse limitarsi esclusivamente alla cura dei pazienti, ma dovesse occuparsi di studiare le malattie per promuovere un’efficace opera di prevenzione.

Nel 1930 riuscì a selezionare e coltivare un particolare fermento lattico tanto forte da resistere ai succhi gastrici e giungere vivo nell’intestino, in una quantità sufficiente ad ottenerne una temporanea colonizzazione, favorendo così il bilanciamento della flora intestinale”.

La matrice ideale per facilitare la crescita e la proliferazione di questo ceppo probiotico si rivelò essere il latte, e ciò ha reso il prodotto adatto a tutti, a partire dai bambini fino agli anziani. E ricerche successive hanno poi rivelato quanto sia utile ai fini del microbiota intestinale. È poco noto ma molto importante per la salute umana e le nuove frontiere della ricerca Yakult lo confermano, come ci racconta Arianna Rolandi: “Il microbiota intestinale rappresenta una sorta di ‘organo’ in grado di svolgere numerose funzioni essenziali, tra le quali la produzione di metaboliti, l’assorbimento dei nutrienti e la regolazione del sistema immunitario”. Si tratta di un ecosistema di forme di vita in numero superiore a quelle delle cellule che costituiscono l’intero l’organismo umano, che si influenzano a vicenda e che vivono in simbiosi con l’uomo.”

Per far conoscere il ruolo, la funzione e l’importanza del microbiota, spiega la Rolandi “Yakult sostiene numerose attività di divulgazione scientifica a scopo educazionale sull’importanza della corretta alimentazione e degli stili di vita sani. L’obiettivo dell’azienda è quello di guardare al futuro immaginando sempre nuovi ambiti di ricerca. Per questo motivo, dal 2014, Yakult collabora con la Japanese Aerospace Exploration Agency (Jaxa), per studiare l’effetto del ceppo probiotico LcS sul sistema immunitario umano e sul microbiota intestinale, nelle condizioni di microgravità della Stazione spaziale internazionale (Iss)”.

L’obiettivo di questa ricerca pioneristica è anche quello di contribuire all’avanzamento della medicina e della scienza della nutrizione, “a partire dalle conoscenze acquisite sul ruolo di LcS in condizioni estreme, per applicarle, in futuro, al mantenimento della salute nella popolazione generale”, prosegue la Rolandi.

Yakult quindi unisce la tradizione e la ricerca e, volendo guardare alle radici giapponesi dell’azienda, queste ci insegnano il Kaizen “il miglioramento continuo” che  abbraccia la filosofia aziendale di Yakult, anzi, come sottolinea Mauro Bonati:  “La filosofia Kaizen si sposa inevitabilmente con quella aziendale di matrice giapponese, basata, nel nostro caso, sul raggiungimento dell’eccellenza scientifica e della specializzazione nel campo dei probiotici. Il principio è proprio quello del miglioramento graduale ma costante. Un processo continuo che ci interroga su come possiamo fare meglio di prima, imparando dagli errori con spirito costruttivo e grazie al supporto reciproco. Questo approccio favorisce un clima aziendale positivo, riconosciuto, per il secondo anno consecutivo, dalla certificazione Great Place to Work 2023”.

Arianna Rolandi, Direttore Science e Corporate Communication di Yakult Italia

Yakult è quindi un prodotto con una lunga tradizione, proiettato nel futuro. Un brand internazionale con una forte presenza sul nostro territorio. Volendo conoscere meglio la realtà italiana, è Arianna Rolandi che ci guida alla scoperta di Yakult Italia, che nasce nel 2007 e si colloca nel comparto delle bevande probiotiche: “Sin da subito abbiamo avviato molteplici collaborazioni con le principali società scientifiche, gruppi di ricerca, università e istituzioni cultu rali. Il nostro obiettivo principale è quello di coinvolgere le persone sui temi come: la corretta alimentazione, e gli stili di vita sani, cercando così di contrastare la diffusione delle ‘fake news’ – spiega la Rolandi,   che chiarisce come tutto questo sia possibile “grazie alla competenza e alla reputazione dei nostri partner, che ci consentono di realizzare progetti di comunicazione capaci di raggiungere con efficacia e coerenza scientifica i diversi pubblici di riferimento”.

Tanti sono i progetti che l’azienda porta avanti, grazie al suo ampio network. “Un esempio tra tutti è la storica partnership con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, con il quale collaboriamo dal 2009. Nel corso degli anni abbiamo realizzato numerosi laboratori e iniziative rivolte a bambini, studenti, famiglie, giornalisti e nutrizionisti, per favorire una cittadinanza scientifica ed un’educazione equa ed inclusiva”.

Ci sono altri due progetti a cui l’azienda è  fortemente legata. Il primo è la Yakult Academy on Nutrition Communication – Comunicazione scientifica in rete, che studia opportunità e criticità nelle dinamiche social. Nata nel 2019 e giunta alla quinta edizione, è dedicata ai professionisti della nutrizione e realizzata in collaborazione con la Scuola di Studi Superiori di Alimenti e Nutrizione dell’Università degli studi di Parma, con il Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, della Nutrizione e dell’Ambiente (Defens) dell’Università degli studi di Milano e con la Società italiana di nutrizione umana (Sinu).

Il secondo, racconta la direttrice science di Yakult si chiama ‘BacteriArt, from invisible to visible’ ed è “un progetto estremamente innovativo, giunto alla terza edizione. E’ dedicato al connubio virtuoso tra arte e scienza e realizzato in collaborazione con Naba (Nuova accademia di belle arti). Prevede il coinvolgimento di esperti di stampo internazionale come gli Urbonas del Mit di Boston. Lo scopo principale è quello di identificare linguaggi nuovi e alternativi per avvicinare la microbiologia al grande pubblico”.

Dal 2014, inoltre, Yakult Italia sostiene l’Osservatorio Senior, “l’associazione culturale nata per dar vita ad un punto di osservazione qualificato del mondo senior in Italia, con particolare attenzione ai temi legati all’invecchiamento attivo e al concetto di #OneHealth, inteso a creare un vincolo virtuoso tra salute e ambiente che richiede inevitabilmente un patto intergenerazionale che coinvolga tutti. Questi sono solo alcuni esempi del nostro impegno in Italia” chiarisce la Rolandi.

Di recente Yakult Italia ha ricevuto la certificazione Health Friendly Company (Hfc) di Fondazione Onda, che premia il network di aziende attente alla salute e al benessere dei propri dipendenti, l’attenzione dell’azienda non solo verso i consumatori, ma anche verso i propri dipendenti, come specifica Mauro Bonati: “La certificazione Hfc rappresenta il più recente riconoscimento della nostra missione, che è quella di portare il benessere al maggior numero di persone possibile, a partire dai nostri collaboratori.  Tutti i nostri progetti hanno come obiettivo principale quello di tutelare e promuovere un corretto bilanciamento tra vita lavorativa e vita privata, attraverso una formazione continua e di qualità, che mette al centro la persona e i suoi bisogni. Sono state promosse iniziative come: ‘il fiocco in azienda’ dedicato alle neo-mamme – in collaborazione con Manager Italia – un programma di welfare aziendale sempre più orientato ai bisogni, l’orario di lavoro flessibile, lo smart working e il progetto Empowerment. Quest’ultimo prevede il coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali a tutti i livelli, dove i temi dell’autonomia, della responsabilizzazione e della collaborazione guidano l’organizzazione e i processi di lavoro”.

 

 

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