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Il Mef sostiene un’offerta congiunta per la rete di Tim 

Si fa strada l’ipotesi che ad acquistare Netco, la rete di Tim, sia una compagine allargata, sotto l’egida del Mef, a cui partecipino Cdp, Macquarie e Kkr con la possibilità che si unisca anche F2i. Per strutturare l’offerta ci sarà un mese di tempo. Il cda di Tim, che ha ritenuto ancora non adeguati i rilanci presentati da Kkr e da Cdp-Macquarie, ha dato tempo all’ad Pietro Labriola di sondare la disponibilità preannunciata da Kkr “al fine di ottenere un’offerta finale entro il 9 giugno”.

Formalmente non ha escluso nessuno dalla trattativa e con il sostegno arrivato dal Mef è possibile che il consorzio Cdp-Macquarie ritiri la sua offerta (che scadeva il 31 maggio) per poter iniziare a parlare con Kkr. Il Tesoro sarebbe anche disponibile a coinvolgere F2i, il gestore italiano di fondi infrastrutturali, con asset in gestione per oltre 7 miliardi di euro, partecipato tra gli altri da Cdp, Unicredit e Intesa e da alcuni fondi sovrani.

È probabile che cambi la struttura dell’offerta e le garanzie offerte dall’operazione ma non sembrano esserci elevati margini per un miglioramento di prezzo. Vivendi, il socio di maggioranza si è esplicitamente opposto a una vendita a meno di 31 miliardi di euro; ben distante dai 21 miliardi, di cui due legati alla fusione con Open Fiber, offerti da Kkr e dai 19,3 miliardi messi a disposizione da Cdp-Macquarie, che peraltro sembrano più coerenti con la media delle valutazioni delle banche d’affari.

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