Una “complessa frode fiscale” da quasi 48 mln di euro: questo il focus dell’indagine del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, che oggi ha eseguito un sequestro preventivo d’urgenza da 47.765.684,45 di euro nei confronti di Esselunga in un’indagine con al centro una presunta “somministrazione illecita di manodopera”. Sono indagati l’ex direttore finanziario del colosso dei supermercati, Stefano Ciolli (in pensione da settembre 2022), e il direttore finanziario attuale, Albino Rocca. Indagata anche Esselunga per la responsabilità amministrativa degli enti.
Durante l’indagine guidata dal pm Paolo Storari sarebbe stato accertato il meccanismo dei “serbatoi di manodopera”. Nello specifico la “condotta” di Esselunga, “di carattere fraudolento, dura da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all’erario”, scrive il pm di Milano Paolo Storari nel decreto di sequestro.
La frode sarebbe relativa agli anni dal 2016 e dal 2022 e si sarebbe realizzata con l’uso di fatture e stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore. Fatture per un ammontare complessivo di oltre 221 mln di euro, per un Iva corrispondente da, appunto, 47.765.684,45 euro.
Ricostruendo la “filiera della manodopera”, e’ stato rilevato che i rapporti di lavoro con Esselunga sono stati in alcuni casi “schermati” da societa’ “filtro” che a loro volta si sono avvalse di diverse societa’ cooperative (societa’ “serbatoio”), mentre in altri sono stati intrattenuti direttamente con quest’ultime che hanno sistematicamente omesso il versamento dell’Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale e assistenziale.
