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Pensioni e rivalutazione, scenari e sfide per il sistema previdenziale italiano nel 2024

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L’anno 2024 si profila all’orizzonte con una serie di sfide e questioni cruciali per il sistema previdenziale italiano. Sebbene siano in corso studi su possibili aggiustamenti alle misure preesistenti, sembra che gli interventi più costosi saranno rimandati a un futuro non immediato. La priorità del governo è chiara: concentrarsi sulle retribuzioni erose dall’inflazione. Di conseguenza, la possibilità di interventi significativi in ambito previdenziale è messa in discussione, specialmente per quanto riguarda l’anticipo della pensione a 41 anni di contributi indipendentemente dall’età.

Tra le misure attualmente esistenti, sembra che Quota 103 sia destinata a rimanere invariata. Questa opzione consente di uscire dal mondo del lavoro con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Anche il programma Ape Sociale, rivolto a lavoratori in situazioni di disagio, dovrebbe essere mantenuto. Tuttavia, potrebbero essere apportati aggiustamenti all’Opzione Donna, che riguarda le donne con almeno 35 anni di contributi e un’età minima che potrebbe subire una revisione al rialzo.

Un aspetto che richiede attenzione è la rivalutazione degli assegni pensionistici in relazione all’inflazione. Nel 2023, l’inflazione è già arrivata al 5,6%, mentre c’è una discrasia da considerare tra l’inflazione riconosciuta l’anno scorso e quella reale. È emerso che, nella legge di bilancio dell’anno precedente, la rivalutazione è stata tagliata in base alle fasce di reddito. Questo potrebbe suscitare preoccupazioni, in quanto i beneficiari con assegni superiori a quattro volte il minimo potrebbero vedere una rivalutazione meno sostanziosa.

La discussione riguardo alla previdenza non è priva di polemiche. Nel 2022, la misura dell’Opzione Donna è stata limitata, e ciò ha comportato una drastica riduzione del numero di donne disposte a richiedere l’assegno pensionistico calcolato interamente in base al metodo contributivo.

Un elemento centrale che rimane da risolvere è la rivalutazione degli assegni pensionistici, soprattutto alla luce dell’inflazione in aumento. Tuttavia, potrebbe esserci un’ipotetica soluzione che coinvolge la ministra del Lavoro, Calderone, insieme ai sindacati. La sfida consiste nel bilanciare le esigenze dei pensionati e il potenziale impatto economico di tali misure.

Nel complesso, il 2024 si prospetta come un anno di riflessione e decisioni cruciali per il sistema previdenziale italiano. Gli obiettivi del governo riguardano la tutela del potere d’acquisto degli assegni pensionistici e l’aumento delle retribuzioni, ma rimane aperta la discussione su come raggiungere tali risultati in un contesto di incertezza economica.

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