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“I Papi veneti, tra cinema e tv”, Fondazione MAC presenta a Venezia il documento inedito

Locandina Pio X MAC

Due pontefici veneti – Giuseppe Sarto, Papa Pio X (1903-1914) e Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I (1978) – e pochi documenti audiovisivi, ma dall’altissimo valore storico e sociale. Nasce così il progetto “I Papi veneti, tra cinema e tv”, a cura della Presidenza regione del Veneto e della Fondazione Memorie Audiovisive del Cattolicesimo (Mac), presentato a Venezia, durante l’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

Il progetto è solo uno dei documenti digitalizzati, restaurati e conservati dalla Fondazione Mac, costituita nel marzo 2023, che sta raccogliendo i migliori fondi storici audiovisivi degli organismi della Santa Sede e della Chiesa, ordinandoli secondo i criteri storici e scientifici. Documenti dal valore inestimabile che troveranno luce entro fine anno in un ‘contenitore digitale’ gratuito e accessibile a tutti.

Mac “nasce per rispondere all’urgenza culturale del recupero, della preservazione e della valorizzazione del patrimonio della Chiesa. Un progetto che risponde concretamente alle richieste di Papa Francesco che, a fronte dell’urgenza di recuperare la storia della Chiesa, ha proposto la creazione nel tempo di quella che lui chiama ‘Mediateca Apostolica Vaticana’, cioè una realtà che, accanto alla Biblioteca Apostolica e l’Archivio Apostolico Vaticano, potesse custodire, studiare, preservare, conservare le fonti di origine del cattolicesimo”, dice Mons. Dario Edoardo Viganò a Fortune Italia.

Nella foto in evidenza la locandina del film ‘Gli uomini non guardano il cielo’ (1952), su Papa Pio X. Fu girato dalla società cinematografica veneta Cinelia sulla scia della beatificazione del pontefice avvenuta il 3 giugno 1951.

Il progetto presentato a Venezia aveva poco (e quindi inedito) materiale a disposizione “perché di Papa Sarto – ha sottolineato Mons. Viganò – non abbiamo quasi nessuna immagine cinematografica, visto che c’era il divieto di riprenderlo (è il Papa del quale esistono meno testimonianze cinematografiche, ndr), mentre di Giovanni Paolo I ci sono pochissimi filmati vista la brevità del suo pontificato. Entrambi però sono accomunati dall’aver suscitato grande interesse”.

Un interesse che ha sottolineato anche il Ministro della Cultura, Giuseppe Sangiuliano, in una lettera: un progetto “capace di mostrare come si possa rispondere in modo virtuoso alle urgenze che riguardano il nostro patrimonio culturale audiovisivo e la storia del cinema e della televisione italiana”. Il progetto mette insieme “alcuni elementi di metodo che è opportuno sottolineare: la proficua collaborazione tra pubblico e privato; la riscoperta e la tutela di una documentazione audiovisiva poco conosciuta e fragile; la sfida della digitalizzazione e dell’organizzazione di grandi piattaforme di condivisione dei patrimoni audiovisivi; la declinazione locale dei progetti sviluppata secondo orizzonti nazionali e internazionali”. Il Ministro ha tenuto a precisare poi che la Fondazione Mac “viene a colmare, nell’ambito del panorama nazionale e internazionale, un importante vuoto storico-culturale, grazie a progetti che si caratterizzano per il loro alto livello istituzionale e scientifico”.

Mons Dario Edoardo Viganò
Mons. Dario Edoardo Viganò alla presentazione del progetto “I Papi veneti, tra cinema e tv” a Venezia

Una vicinanza istituzionale testimoniata anche dalla lettera del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: “ Il merito sta proprio nel nuovo approccio storico-critico con il quale viene gettata ulteriore luce conoscitiva su documenti di estrema importanza per delineare le caratteristiche del filo comune che ha unito il cattolicesimo con il lento, ma costante sviluppo dei mass-media e, al contempo, risulta fondamentale per leggere in profondità i percorsi di maturazione dei testi ponendoli in stretta relazione alle più generali politiche ecclesiastiche e al contesto globale nel quale essi vennero prodotti”.

I documenti storici prendono luce attraverso una collaborazione costante tra comunità accademica ed enti archivistici in una duplice direzione: da un lato quello di incentivare progetti di restauro digitale e valorizzare quelli già digitalizzati attraverso la messa a disposizione di uno spazio comune di condivisione dei risultati; dall’altro favorire lo sviluppo di nuovi progetti di ricerca accademica e la valorizzazione di quelli già conclusi attraverso le collaborazioni scientifiche tra le realtà culturali coinvolte, lo scambio di informazioni e di buone pratiche su politiche e strategie di preservazione e fruizione del patrimonio filmico, oltre allo sviluppo di modelli didattici specifici.

Il Portale Memorie Audiovisive del Cattolicesimo

Il portale dedicato alle Memorie Audiovisive del Cattolicesimo gestito dalla Fondazione Mac, con il coordinamento scientifico del Centro di ricerca internazionale Cast-Catholicism and Audiovisual Studies dell’Università Telematica UniNettuno, prenderà vita entro fine anno e avrà la vocazione “di essere una porta d’accesso online al patrimonio storico su cattolicesimo e cinema oggi disseminato nelle collezioni dei più svariati soggetti conservatori – dice Viganò – ma avrà anche un’ampia ricaduta in ambito culturale, accademico, didattico, implementando progressivamente un ambiente che, pur presentando un unico punto di accesso, sia caratterizzato da una ampia interoperabilità volta a raccogliere, descrivere, organizzare e condividere i contenuti digitali presenti nella libreria”.

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