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Italian Trade Agency, sei imprese italiane a Houston con il programma Space it up

Diventa un catalizzatore di innovazione. Con questo claim l’ufficio di Houston della Italian Trade Agency ha invitato le startup italiane a partecipare a Space it up, un programma di accelerazione verticale aerospaziale organizzato in partnership con Space Foundation e con il supporto dell’ASI, che porterà le sei aziende selezionate proprio a Houston, nel cuore del sistema aerospaziale del Texas.

In dodici hanno risposto all’appello, e questo è un grande successo, secondo quanto dichiarato dalla Italian Trade Agency, considerato che si tratta di una prima edizione. La possibilità di candidarsi, inoltre, era destinata solo a startup o Pmi innovative, con il vincolo che avessero già ricevuto un primo round di finanziamento pari ad almeno 100.000 euro, che avessero sede legale e operativa in Italia, e titolarità di progetti e servizi innovativi con almeno un brevetto già registrato. Per l’accesso al programma di accelerazione si è tenuto conto della cronologia di iscrizione, e ai primi sei è stato chiesto di sottoscrivere un impegno a tenere la sede principale in Italia almeno per i 36 mesi successivi all’accelerazione. L’obiettivo di Space it Up è infatti quello di formare aziende italiane, e portare valore sul territorio nazionale.

Per quanto riguarda il contributo dei partner all’implementazione del progetto, l’Agenzia Spaziale Italiana – oltre a sostenere lo sviluppo del programma – ha contribuito anche alla comunicazione dell’iniziativa e fornito supporto operativo a Houston, mentre Space Foundation, l’associazione non governativa americana più importante del settore, che a sua volta ha partecipato a un’application pubblica aggiudicandosi la possibilità di partecipare al progetto, ha messo a disposzione il suo network globale e il suo know-how sviluppando il programma di accelerazione, che prevede ora per gli startupper una serie di attività: ciascuno di loro lavora tre giorni sul proprio pitch, nell’ottica di adeguare il proprio progetto al mercato Usa.

L’obiettivo essenziale per Ita – Italian Trade Agency – è che i partecipanti all’accelerazione apprendano come posizionarsi correttamente sul mercato statunitense, perchè quando le startup arrivano negli Stati Uniti hanno esperienza e approccio italiano, spesso non sanno cosa sia un Venture capital, o come relazionarcisi, e imparare a farlo è un valore.

Il programma, che finanzia interamente cinque settimane negli Stati Uniti, ha accolto un rappresentante per ciascuna azienda selezionata. Questi lavorano con programmi dedicati e specifici, ed avranno l’occasione di prendere contatti con università per avere validazioni. Sei settimane (la prima da remoto) per sei obiettivi e sei percorsi diversi: c’è chi ha già deciso che aprirà un’azienda a Houston e vuole capire quali passi fare, come contattare i real estate, come accedere ai finanziamenti locali, quale capitale da investire per aprire un ufficio commerciale. Un’altra startup è interessata a trovare un round di finanziamento. Una full immersion che culminerà con il Demo Day del 27 settembre, in cui le aziende potranno mettere a frutto il lavoro delle settimane precedenti presentando le loro soluzioni innovative ai principali stakeholder del territorio. Un’opportunità importante per stringere relazioni e accordi commerciali oltreoceano, trovare clienti o capitali.

L’idea alla base di questo progetto è quella di far crescere le aziende nel contesto di riferimento per capire cosa significa esportare innovazione dall’Italia all’America. Le risorse con cui è stato finanziato il progetto sono del governo italiano, aggiungono da Ita – Italian trade agency – si parla di circa 160mila euro che il governo italiano ha dato a Ice per realizzare questa iniziativa.

Il settore dell’aerospazio è esploso negli ultimi tre anni. E’ un ambito collaborativo, che proprio per questo non ha subito rallentamenti nemmeno nel periodo pandemico. C’è un crescente interesse per il settore, come dimostrano anche le proposte che arrivano dai cinque uffici americani di  Ita, di cui Houston è a capo, che vertono per la maggior parte sullo space, mentre fino a 4 anni fa era l’agricoltura il settore che tirava di più.

“Con un fatturato 2022 di 13 miliardi di euro e un export di 6,5 miliardi in crescita del 17,7% rispetto al 2021, il comparto aerospaziale italiano rappresenta oggi un settore in rapida crescita, fiore all’occhiello del made in Italy e sempre più presente nella realizzazione di missioni internazionali” conferma Matteo Zoppas, presidente dell’agenzia Ice, che continua: “La new space economy è un driver di crescita strategica per il Paese che può vantare l’essere presenti con cinque poli produttivi regionali, su tutta la filiera: dalla costruzione e operazione di razzi vettori, alla costruzione di satelliti, acquisizione di dati dallo spazio e gestione di immagini e big data. Non da meno la capacità di sviluppo del know how trasversale delle nostre aziende che potenzialmente permette loro di rispondere efficacemente a tutte le esigenze del comparto aerospaziale” .

Il programma Space it Up non si esaurisce nell’arco di queste sei settimane, punta a diventare una piattaforma di dialogo permanente tra gli attori italiani e statunitensi del settore space-tech: questo anche grazie a uno spazio collaborativo ‘phygital’ che faciliterà l’incontro, lo scambio e le occasioni di business tra imprenditori, innovatori e ricercatori. La piattaforma, attiva da settembre per 365 giorni l’anno, è stata realizzata in partnership tra l’ufficio Ice della città texana e Village Insights, leader per la costruzione di community di settore.

L’obiettivo è quello di creare un piccolo cluster dell’aerospazio italiano nell’ecosistema di Houston, di fatto si tratta di un nuovo modello di esportazione dell’innovazione italiana, che vede attivamente coinvolti anche soggetti come la Nasa.

Space it Up ha raccolto esperienze e idee italiane, per condurle nell’epicentro dell’industria aerospaziale mondiale. Delle sei aziende che partecipano alla prima edizione del programma due vengono da Roma – Arca Dynamics e Delta Space Leonis – e quattro da aree diverse del nord Italia: Involve Space (Como), Nabu (Torino), Novac (Modena) e T4i (Padova). 

 

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