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Borgonzoni: “Il confronto sull’AI è urgente e necessario”

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Confrontarsi sulle implicazioni dell’AI è sempre più urgente e necessario. Anche nel settore dell’industria creativa.
Da questa esigenza nasce il convegno “Intelligenza Artificiale: creatività, etica, diritto e mercato”, un momento di confronto promosso dal Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, con delega al diritto d’autore e alle imprese culturali e creative.
L’intelligenza artificiale è “una grande opportunità, ma genera anche molti timori”. Così la senatrice introduce il tema del convegno, e sottolinea “il Ministero ha deciso di promuovere questo incontro per discuterne in modo più strutturato, per un confronto con e fra relatori di respiro internazionale”. La necessità di un dialogo aperto è sentita a più livelli, e soprattutto Bergonzoni propone una chiave di lettura nuova, importante: “spesso si parla di AI dal punto di vista tecnico, ma dovremmo cominciare ad interrogarci anche su temi connessi, come quello dei brevetti, della necessità di difendere il diritto d’autore”. La tutela dei dati personali è quanto mai all’attenzione perché, come sottolinea il sottosegretario: “L’AI è un grande strumento, e ci sono ambiti in cui trova una straordinaria applicazione come quelli della medicina e dell’agricoltura, ma sono settori in cui non è semplice trovare regole per tutelare l’ambito personale”.

E’ fondamentale riconoscere che il diritto d’autore avrà un ruolo cruciale nel salvaguardare la creatività nell’era dell’intelligenza artificiale.  Sottolinea il sottosegretario: “I nostri artisti, penso anche a quelli del passato, son grandi perché hanno avuto una visione del futuro, mentre la macchina da sola può elaborare solo quello che esiste già, non può avere coscienza, visione, anima”. I temi che la senatrice affronta richiamano l’attenzione sulle questioni più urgenti, legate all’utilizzo dell’AI, anche in chiave internazionale: “C’è una domanda che ci si pone sempre più spesso”, ed è facile pensare anche alle vicende che in questi giorni scuotono l’America, colpita dallo sciopero di autori e attori: “Quando e a chi bisogna riconoscere il diritto d’autore? Non possiamo attribuirlo ad una macchina, dobbiamo normare il tema della creatività partendo da un assunto:  non possiamo accettare il concetto di una macchina che crea, è l’uomo che crea”. Il Convegno nasce, ricorda Borgonzoni, anche perché dalla discussione e dal confronto fra le voci di rilievo ed interesse internazionale, scaturiscano delle riflessioni, degli “strumenti che possano servire al Parlamento, al Governo, per capire dove e come intervenire con le norme”, che sono sempre più necessarie, e vanno tarate sulle reali circostanze ed esigenze dei singoli ambiti in cui si esercita l’influenza dell’AI.

Sottosegretario Lucia Borgonzoni

L’Italia si prepara alla presidenza del G7, nel 2024, e Bergonzoni annuncia: “Quello dellAI sarà uno dei punti fondamentali” di un’agenda che si delinea come intensa e decisiva, “devono però iniziare a nascere dei documenti che ci aiutino ad andare in questa direzione”. Ci sono già numerosi “spunti e riflessioni da cui partire per la definizione di strumenti e misure che riconoscano la centralità dell’uomo sulla macchina, a tutela della creatività umana e della proprietà intellettuale nonché delle opere stesse. Nei prossimi mesi l’impegno di Governo e Ministero si concentrerà proprio in questa direzione”.

La senatrice riporta l’attenzione su esempi concreti di azione: “Con la direzione Cinema stiamo valutando una tax credit per l’audiovisivo: faremo in modo che i soldi a supporto delle produzioni vengano effettivamente destinati ai registi ‘veri’”, dice Bergonzoni, riferendosi al fatto che saranno probabilmente previsti dei vincoli che possano consentire di capire come l’AI viene utilizzata nelle singole produzioni artistiche.

La tutela dell’opera dell’ingegno è sicuramente un obiettivo che vuole valorizzare: “penso a una sorta di patentino per le immagini elaborate dall’intelligenza artificiale: è utile rendere visibili le fonti che sono state utilizzate”, vale per l’arte iconica ma anche per la musica. Il pericolo è quello che le generazioni future vedano minacciata la loro cultura di base: “bisogna tutelare anche la cultura e l’apprendimento delle nuove generazioni, che devono essere educate all’arte e a conoscere e riconoscere i capolavori. C’è tanto lavoro da fare, non sarà semplice” ma è necessario.

Fra i temi all’attenzione c’è anche l’etica: l’intelligenza artificiale generativa si ‘nutre’ di milioni di dati, spesso reperiti in rete. L’utilizzo di dati neutri o controllati può permettere di evitare i byass che riflettano pregiudizi o preconcetti già insiti nella società. Per dirlo con le parole di Bergonzoni: “le macchine vivono dei nostri dati, e rischiamo che prendano e riflettano il peggio di tutti noi, i nostri pregiudizi, o capita anche che utilizzino immagini o concetti poco legati alla democrazia”.

Il convegno, che vedrà anche pubblicati gli atti con gli interventi dei singoli relatori, rappresenta soltanto il primo passo di un percorso, conclude il sottosegretario, “che vogliamo coinvolga a ogni livello i protagonisti della filiera culturale e creativa italiana, ma non solo. Ringrazio tutti coloro i quali, dall’alto delle loro competenze e in virtù delle loro autorevoli voci, hanno voluto apportare un prezioso contributo alla causa. Discutere delle tante e ampie questioni sollevate dall’impiego dell’intelligenza artificiale generativa nelle industrie creative rientra come detto tra le nostre priorità”.

 

 

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