Prima arriverà un partner strategico (e le trattative sarebbero in corso). Poi arriverà la quotazione. A confermare i piani di Plenitude è Claudio Descalzi, Ad di Eni, che ormai da anni vuole quotare la sua creatura dedicata alle rinnovabili e al mercato retail, erede di Eni Gas e Luce. La quotazione e la cessione di una quota sono complementari per Plenitude, ha detto l’Ad durante l’Italian Energy Summit che si tiene a Milano, proprio a palazzo Mezzanotte.
L’Ad di Eni pensa che l’Ipo di Plenitude, quando arriverà, “andrà molto bene”. Ma che per arrivarci (le stime sulle tempistiche puntano al 2024) servono dei presupposti. Un mercato più stabile, motivo principale per cui la quotazione non è ancora stata effettuata negli anni scorsi. E un possibile partner strategico (con il quale si sta già parlando, dice l’Ad) che, acquistando una quota, aiuti a fissare un valore per la società, fondamentale per la quotazione.
L’ingresso di un partner verrà annunciato quando sarà finalizzato, ha detto Descalzi. Il partner potrebbe essere il fondo svizzero Energy infrastructure partners (Eip), ha riportato il Sole 24 ore ad agosto. Si parla di operazione già in autunno e di una quota del 10-15%, valutata a un miliardo: il che porterebbe la valutazione totale a una decina di miliardi. Più o meno la stessa alla quale si puntava lo scorso anno, prima che la prevista Ipo di Plenitude venisse rinviata.
Intanto, Plenitude sta andando bene sia in termini di valori economici che in tutti i suoi comparti, secondo Descalzi. Negli ultimi mesi, in effetti, sono cresciuti i numeri relativi alla capacità di rinnovabili del ‘satellite’ di Eni che integra rinnovabili, la vendita di servizi energetici e la ricarica per veicoli elettrici.
Plenitude, nel 2023 raddoppia la capacità rinnovabile
Mentre attende lo sbarco in Borsa, Plenitude mette da parte capacità rinnovabile.
Quando a giugno 2022 il Cane a 6 zampe ha rinviato la quotazione di Plenitude, il motivo erano le condizioni di mercato troppo sfavorevoli, deteriorate rispetto al boom dei mercati del 2021 di rimbalzo post pandemico.
In quel momento, il veicolo di Eni aveva una capacità installata di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari a circa 1,5 GW. Oggi quella capacità è arrivata a 2,5 GW. L’obiettivo è raggiungere oltre 7 GW installati al 2026 e di superare i 15 GW di capacità installata entro il 2030. Ma c’è anche un obiettivo a breve termine: arrivare a 3 GW entro la fine del 2023. Prima quindi di una eventuale quotazione nel 2024.
Arriva il primo impianto fotovoltaico, da 50 MW, in Kazakhstan
L’ultimo progetto per accrescere il parco rinnovabili è stato annunciato proprio oggi: Plenitude ha inaugurato il suo primo parco fotovoltaico realizzato nella Repubblica del Kazakhstan (dove la società opera tramite la controllata Arm Wind), presso il villaggio di Shaulder, nella Regione del Turkistan. L’impianto ha una capacità di 50 MW. Potrà produrre fino a circa 90 GWh di energia all’anno, occupa 100 ettari ed è dotato di oltre 93.000 pannelli solari.
Le parole dell’Ad di Plenitude
Secondo Stefano Goberti, Amministratore Delegato di Plenitude, “la costruzione del parco fotovoltaico di Shaulder rappresenta il primo importante passo di Plenitude nel settore dell’energia solare in Kazakhstan. L’impianto contribuirà allo sviluppo della Regione del Turkistan, mettendo a disposizione del territorio locale le più avanzate tecnologie in questo campo. Il progetto, che si affianca ai due parchi eolici Badamsha-1 e Badamsha-2 inaugurati dalla società rispettivamente nel 2020 e nel 2022, contribuirà al processo di transizione energetica in corso e agli obiettivi di neutralità carbonica del Kazakhstan”. In totale, la capacità di Plenitude nel PAese raggiunge i 150 MW.
