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Ecco la Manovra: stipendi su, tasse giù e addio al Superbonus 110 che ha affossato i conti pubblici

La Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Nadef) ha gettato le basi per la legge di bilancio 2024 in Italia, delineando le priorità e le sfide che il Governo vuole affrontare nei prossimi anni.

Le risorse sono limitate, dunque occorrerà fare attenzione alla spesa. La Nadef ha confermato alcune misure cruciali, tra cui il taglio del cuneo fiscale e gli aiuti alle famiglie con redditi medio-bassi. Molte altre cose che il Governo vuole fare sono soggette al reperimento di fondi o saranno rimandate.

Taglio del cuneo fiscale

Una delle prime certezze emerse dalla Nadef è che il taglio del cuneo fiscale sarà mantenuto. Questa misura, introdotta a luglio, ha comportato una riduzione delle imposte per i redditi fino a 35.000 euro (6 punti percentuali) e per quelli fino a 25.000 euro (7 punti percentuali), per un totale di circa dieci miliardi di euro.

Questo rappresenta il primo punto fermo del bilancio 2024, dimostrando l’impegno del governo nell’alleviare il carico fiscale sulle famiglie. Non è però ancora una mostra strutturale. Il Governo ogni anno dovrà trovare fondi per finanziare il taglio del cuneo fiscale.

Tuttavia, le risorse sono limitate, e la ricerca di coperture per altre priorità rimane una sfida importante. La sanità è una di queste priorità, e la Nadef ha assicurato che le risorse necessarie verranno allocate come richiesto. In particolare, si prevede di continuare con i rinnovi contrattuali del pubblico impiego, con un focus speciale sulla sanità.

I fondi per sanità

Qui però la partita si giocherà anche in Parlamento. La spesa sanitaria è da sempre una vena aperta nei conti dello Stato, anche se il SSN, con tutte le pecche e gli sprechi resta tra i migliori e più universali al mondo.

Per quanto riguarda le pensioni, il Governo aveva già previsto che non ci sarebbe stata una riforma completa in questa fase. Si punta quindi a innalzare le pensioni minime e a prorogare Quota 103 e l’Ape sociale per i lavoratori in difficoltà. Inoltre, si sta considerando un’Ape donna e un aiuto per i giovani che desiderano lasciare il lavoro a 64 anni.

Queste misure avranno un impatto finanziario relativamente contenuto, stimato tra 1 e 2 miliardi di euro, evitando la costosa rivalutazione degli assegni.

Aiuti alle famiglie

La natalità è un tema prioritario per il governo, e ci sono diverse proposte in discussione. Queste includono aiuti per le famiglie con almeno 3 figli, bonus per il secondo figlio e sgravi fiscali per le mamme che lavorano. In totale, queste misure richiederebbero circa 1,5 miliardi di euro.

Le imprese non sono state dimenticate, con il Ministro Adolfo Urso che sta cercando di rifinanziare la Nuova Sabatini, un bonus per l’autotrasporto e una riforma del fondo di garanzia delle PMI.

Per quanto riguarda le coperture finanziarie, si guarderà alle privatizzazioni e al riordino delle agevolazioni fiscali, ma i dettagli non sono stati ancora definiti. Altre fonti di finanziamento includono l’anticipo della gara delle concessioni del Lotto, la tassa sui giochi, la tassa sugli extraprofitti delle banche, la Global Minimum Tax, la plastic e sugar tax, e la spending review.

Molte delle operazioni suggerite, come il minicondono edilizio e la ‘voluntary disclosure’ sui capitali detenuti all’estero, rimangono incerte. Tuttavia, la Nadef ha stabilito una direzione chiara per il bilancio 2024, puntando a sostenere le famiglie, migliorare la sanità e promuovere la natalità, pur rimanendo vincolata dalle risorse limitate a disposizione.

Le linee guida per la manovra di bilancio 2024 hanno come obiettivo, ha spiegato la premier Giorgia Meloni, quello di sostenere la crescita economica e aiutare i cittadini a reddito medio-basso. La  Nadef ha fissato il quadro finanziario, confermando un deficit di circa 14 miliardi di euro.

Previsioni Più

Sempre la Nadef certifica una crescita economica più debole del previsto per il 2023, con il PIL che si fermerà all’0,8% anziché all’1% previsto in precedenza. Per il 2024, la previsione è di una crescita dell’1,2% anziché dell’1,5% come stabilito nel Def di aprile. Tuttavia, il Governo si concentra sul mantenimento degli impegni presi con gli italiani, con una gestione dei conti improntata alla serietà e al buonsenso.

Il Governo è ottimista in vista dei negoziati con Bruxelles, ritenendo di essere in linea con le regole europee nonostante l’obiettivo del 3% non venga rispettato. Il ministro Giancarlo Giorgetti, rigoroso custode dei conti pubblici, ha spiegato che “l’asticella è stata posta a un livello di assoluta ragionevolezza” e che si confida nella comprensione della Commissione Europea. Come dire: cerchiamo di tenere i conti a posto, evitare anzi ridurre spese, sostenere famiglie e imprese per incoraggiare la ripresa economica.

Nel quadro tracciato dalla Nadef, viene anche ridimensionato l’indebitamento. Il deficit per il 2023 sale al 5,3% a causa dell’effetto del Superbonus, mentre per il 2024, l’asticella del deficit viene alzata sia sul quadro tendenziale che su quello programmatico, portando le risorse disponibili in deficit da 4,5 a 14 miliardi di euro.

La voragine del Superbonus

Il debito pubblico, sebbene sostanzialmente stabilizzato, risente delle ripercussioni del Superbonus, con un conto di 80 miliardi che aumenta il debito in 4 comode rate. Nonostante ciò, il percorso di riduzione del debito è confermato, passando dal 140,2% nel 2023 al 139,6% nel 2026.

La manovra 2024 si preannuncia di circa 20 miliardi di euro, ma la caccia alle risorse è già iniziata, con uno sguardo verso le privatizzazioni, il riordino delle agevolazioni fiscali e un rafforzamento della spending review che potrebbe portare a un aumento di 2 miliardi nel 2024.

Tuttavia, le prossime settimane saranno cruciali per definire i dettagli della manovra, con la scadenza del 15 ottobre per l’invio del Documento programmatico di bilancio a Bruxelles e del 20 ottobre per la presentazione della legge di bilancio alle Camere.

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