L’Arabia Saudita sta investendo pesantemente nel mondo dello sport, cercando di rinnovare la propria immagine attraverso eventi sportivi di grande portata, tra cui la Formula 1, il tennis, il pugilato e il golf. L’obiettivo è diventare una superpotenza nello sport mondiale e addirittura ospitare i Mondiali del 2034, un sogno ambizioso ma costoso. Nonostante i tentativi di attirare campioni del calibro di Karim Benzema e Neymar e l’ingaggio dell’ex ct azzurro Roberto Mancini, sembra che il campionato di calcio saudita non abbia ancora conquistato il cuore degli spettatori.
I dati di presenza allo stadio dimostrano una realtà diversa rispetto alle aspettative. Mentre i giocatori di calibro internazionale come Benzema e Neymar si esibiscono sul campo, il numero di spettatori non è all’altezza delle aspettative. La media degli spettatori alle partite saudite è estremamente bassa, a volte inferiore a un migliaio di persone. La partita di addio di Jordan Henderson con la maglia del Liverpool ad Anfield nel maggio scorso ha visto la presenza di 53.306 spettatori. In contrasto, le partite del campionato saudita spesso attraggono meno di 1.000 spettatori e persino alcune squadre vedono presenze inferiori a quattro cifre.
La differenza tra l’interesse europeo per il calcio e la realtà dei numeri dei tifosi nel campionato saudita è evidente. Nonostante gli investimenti milionari, solo alcune squadre riescono ad attirare un numero significativo di spettatori, mentre molte partite vedono pochissimi presenti. Questo solco tra aspettative e realtà solleva domande sul futuro del calcio in Arabia Saudita.
L’Arabia Saudita sta cercando di trasformare la sua immagine attraverso lo sport, ma la sfida è ancora aperta. La candidatura ai Mondiali 2034 potrebbe essere un’opportunità per il paese di dimostrare il suo impegno nello sport mondiale, ma con le basse presenze agli stadi e le preoccupazioni sulle condizioni dei lavoratori migranti impegnati nella costruzione delle infrastrutture, l’Arabia Saudita dovrà affrontare diverse sfide prima di affermarsi come potenza calcistica internazionale.
