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L’audiovisivo in Italia è un settore in continua crescita

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Il valore complessivo degli investimenti in produzioni originali italiane (di tutti i generi) è di 1,8 miliardi di euro e gli investimenti su piattaforma lineare (free e pay) è di circa 1 miliardo. È quanto emerso dal 5° Rapporto sulla Produzione Audiovisiva Nazionale presentato nelle scorse settimane da Chiara Sbarigia, Presidente dell’Associazione Produttori Audiovisivi (APA), in occasione del MIA – Mercato Internazionale Audiovisivo. L’evento, svoltosi nel distretto Barberini di Roma (tra le sale cinematografiche, Palazzo Barberini e l’Hotel Bernini Bristol), si è svolto alla presenza di un prestigioso parterre di ospiti.

Sono infatti intervenuti, oltre a Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, Eleonora Andreatta, Vice President Italian Originals di Netflix; Antonella d’Errico, Executive Vice President Content di Sky Italia; Antonella Dominici, Senior Vice President Streaming per Sud Europa, Medio Oriente e Africa di Paramount+ e Pluto TV; Gina Nieri, Consigliere di Amministrazione Mediaset e Giampaolo Rossi, Direttore Generale RAI; oltre alle decine di manager dell’audiovisivo accreditati (da Maria Pia Ammirati direttore di Rai Fiction a Giampaolo Letta, vicepresidente e AD di Medusa Film e moltissimi altri). Chiara Sbarigia ha dichiarato: “La costante crescita della componente online vale oggi quasi un terzo di quella televisiva. Film e serie per la TV e il VOD di finzione costituiscono il genere principale per volumi di investimento (55%) ma abbiamo rilevato una crescita importante dei documentari e dell’animazione, principalmente sul segmento VOD”.

Per quanto riguarda l’intrattenimento, i dati evidenziano come, nella stagione 2022/2023, siano cresciute le ore, con 16.855 ore di offerta first run sulle reti lineari, dato che segnala una ripresa del +7% rispetto alla stagione precedente. Positivi anche i dati dei servizi OTT che segnano un aumento, rispetto alla precedente stagione, sia di ore (+5%) che di titoli (+9%), premiando in particolare il modello della produzione indipendente (+24% di titoli e +30% di ore). Crescono gli adattamenti da format internazionali sia in termini di titoli (+11%) che in termini di ore (+39%), grazie in particolare ai generi Talent, Reality, Dating e Factual. Pur rimanendo marginale, anche la presenza di prodotti nazionali venduti all’estero come format segna un leggero miglioramento rispetto alle scorse stagioni con due titoli in più fra i format Made in Italy.

In merito al documentario – la Presidente Sbarigia – afferma: “si può notare una crescita in termini di ore (555, +4%) a fronte di una lieve decrescita sui titoli (231, -1%). Una leggera diminuzione si registra nel numero di contenuti trasmessi dalle reti lineari (183, -9%), ma un aumento delle ore in palinsesto (442, +5%). Mentre risulta rilevante l’incremento di titoli docu per le piattaforme OTT (48, +41%), che puntano però su format più brevi, con una sostanziale tenuta delle ore (93, -2%)”.

Rispetto alla Kids TV, il Report mostra che l’animazione rappresenta i 3/4 dell’offerta, ma il genere che cresce maggiormente è lo Scripted (film e serie tv). Le produzioni o co-produzioni con ruolo rilevante di soggetti produttivi nazionali impattano per il 15% dell’offerta kids.

Nell’offerta scripted, invece, primeggia la serialità con 56 titoli (48%) e 548 ore (79%), che si mantiene stabile e privilegia il formato della «serie breve», più diffuso tra le OTT. Da un punto di vista di generi, il Drama è in lieve crescita (+4 titoli, +3% ore) e prevale sulla Comedy (-3 titoli, -10% ore vs 2021/2022). Tra i sottogeneri si registra un boom del contenuto Teen & Coming of Age (+11 titoli, +62% ore) che è maggiormente diffuso nella serialità e predominante nei cataloghi OTT.

“Per quanto riguarda i dati relativi all’occupazione – conclude – sono quasi 117.000 i lavoratori coinvolti nelle attività dell’audiovisivo. Rispetto ai dati del 2021 si registra una dinamica complessiva del +4,7%. La componente del lavoro autonomo è la voce che registra il risultato più elevato (+9,8%), seguita dai dipendenti fuori perimetro (+8,6%), dagli amministratori (+2,4%), dai dipendenti (+0,6%) a fronte invece della sostanziale stazionarietà degli imprenditori”.

Il Rapporto sulla Produzione Audiovisiva Nazionale è stato realizzato da APA, avvalendosi della preziosa collaborazione di importanti Istituti di ricerca come eMedia, Ce.R.T.A – Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi dell’Università del Sacro Cuore di Milano e Symbola. Tutte le ricerche sono disponibili integralmente on line su ricerche.apaonline.it.

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